Ritmo, testi che spiazzano e tanta energia. Non c’è necessariamente rockabilly nel disco dei Colla Zio, nuovo gruppo milanese in arrivo a Sanremo 2023, ma loro l’hanno chiamato lo stesso “Rockabilly Carter” ispirandosi a una storia davvero singolare. Il loro album d’esordio uscità venerdì 17 febbraio, dopo il buon riscontro nel 2021 con un EP. E c’è da giurare che saranno loro la novità sul palco dell’Ariston.
Presenteranno un brano, “Non mi va” che sorprenderà perché dopo anni si sentirà cantare al Festival di Sanremo una canzone con accento milanese che non sia hip hop. E poi, per il grande lavoro che stanno svolgendo, i membri del quintetto (Andrea Armo Arminio, Andrea Mala Malatesta, Francesco Glampo Lamperti, Tommaso Berna Bernasconi, Tommaso Petta Manzoni, tutti sotto i 25 anni) sembrano essere pronti per raccogliere i doverosi frutti di una breve ma intensa gavetta.
“Rockabilly non c’entra con l’influenza di un genere musicale che ci ispira – ci raccontano a Milano prima del viaggio che cambierà la loro carriera, quello verso il palco del festival più seguito d’Italia – . In realtà è il nome di un gigante che parla una lingua che nessuno comprende. La prima soluzione che ha a questa incomunicabilità è isolarsi. Poi lo stesso gigante si è messo a correre e ha accettato di non essere capito. Quindi anche nell’immagine della copertina siamo noi a dover essere al passo con lui infatti gli corriamo dietro”.
E questa incomuinicabilità parla un po’ di tutti noi in questi tempi. “Tutti possono essere Billy Carter – raccontano – e noi cerchiamo di raccontare chi non si accontenta. Se abbiamo paura di non essere capiti a Sanremo? Beh, è una situazione televisiva che solitamente è lontana dai nostri ambienti ma accettiamo la sfida. E anche quella è una partenza…se succede un fraintendimento ripartiremo da lì“.
I cinque sono concordi nel ritenere insufficienti “tre serate per capire la nostra musica ma forse in un concerto si capirà di cosa siamo fatti. Quando si va in tv se non si dicono banalità il non essere capiti in fondo è una condizione che bisogna accettare”.
Tra le canzoni del disco, “Chiara” è stata registrata con i Selton (“i nostri fratelloni che ci hanno fatto fare i primi passi nella musica cruda“) mentre “Tanto Piove” è costruita con l’aiuto delle loro “prime guide musicali“, Riccardo Montanari e Giacomo Carlone. “Si tratta di un brano introspettivo e realista vuole richiamare il concetto che alla fine della pioggia arriva qualcosa, che siamo tutti alle prese con dei problemi quotidiani. Ma se si è fortunati come noi, che dividiamo le responsabilità in cinque, il viaggio è più divertente”.
Tra le ispirazioni della musica dei Colla Zio, “ci sono anzitutto le ragazze, ma anche i ragazzi, che ci danno gli spunti per riflettere e l’amore è quella cosa che ci fa pensare alla vita. Correre contro il mondo è l’unico modo per essere capiti, non vogliamo dare consigli a nessuno ma solo raccontare”.
Ma nei testi c’è anche di più. La canzone scelta per Sanremo, “Non mi va” ha tre colonne stilistiche: “La prima è la reazione istantanea all’insicurezza, che viene raccontata ed espressa nel ritornello. Mentre nel finale c’è una frase che spiega la fragilità , la presa di consapevolezza finale che ci fa capire perché spesso puntiamo a dove non possiamo arrivare. Alla fine però quello è il motore, ed è importante ripeterselo, come un mantra. E noi a 20 anni vediamo le cose così”.
L’album, in uscita per Woodworm/Virgin Music LAS (Universal Music Italia), esce in CD e vinile. L’universo musicale dei Colla Zio è un mondo fantastico, colorato, disegnato a pennarello, suonato in un funk contemporaneo. E se la musica è un modo per farci sentire meno soli, dicono, la dimensione ideale per il loro progetto è quella live: dopo il festival ci sarà un mini-tour di cinque date, seguito, si spera da un giro lungo estivo. “Sarà quella la fotografia più nitida di noi“, chiudono fieri.