Paolo Rumiz Esperto del tema delle Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 segue gli eventi dell’area balcanico-danubiana tanto da scrivere l’acclamato Danubio. Storie di una nuova Europa. Un unicum che da ventisette anni spicca nel vivace panorama delle rassegne letterarie italiane è il festival Dedica che nell’edizione in corso (fino al 23 ottobre) è dedicato proprio a Rumiz.
Grazie alla sua originale formula, che concentra in un’intensa settimana spettacoli, conversazioni, cinema, musica, arte, libri, la manifestazione consente una vera e propria immersione nel mondo dell’autore protagonista, attorno al quale ogni edizione costruisce uno specifico itinerario.
Dedica offre infatti al pubblico l’opportunità per approfondire il pensiero e il contesto culturale del singolo dedicatario, declinandone l’opera attraverso il ricorso a varie forme artistiche e a diversi mezzi espressivi.
L’edizione 2021 del festival è dedicata a Paolo Rumiz, giornalista, scrittore e viaggiatore triestino dalle singolari doti di narratore e dalla scrittura intensa e coinvolgente.
Nei suoi reportage l’esperienza del viaggio non si traduce in resoconti descrittivi, ma si fa testimonianza viva di umanità e occasione di riflessione sulle persone e sui luoghi. I suoi libri, densi di vicende, di incontri e di curiosità, guidano il lettore sugli intricati sentieri della storia, della geografia, della memoria, facendogli scoprire come le diversità culturali siano elemento distintivo ma non necessariamente divisivo e come l’incontro/confronto con l’altro possa contribuire alla consapevolezza di sé.
Ideato e curato da Thesis Associazione Culturale, il progetto Dedica è sostenuto da istituzioni ed enti pubblici – in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, da PromoTurismoFVG, dal Comune di Pordenone, dalla Fondazione Friuli, da Crédit Agricole-Friuladria e Coop Alleanza 3.0 – e realizzato con il sostegno dello special partner Servizi CGN e di importanti soggetti privati.
Curatore del Festival è attualmente Claudio Cattaruzza. Il festival “sconfina” a Venezia il 19 ottobre alle 11 del mattino con l’incontro tra Rumiz e Alessandro Cinquegrani, professore di Letteratura comparata e Letteratura italiana contemporanea all’Università Ca’ Foscari. L’appuntamento è all’Alula Magna Silvio Trentin.
Dal punto di vista teatrale, la declinazione in performance degli scritti di Rumiz si ha al Capitol di Pordenone il 20 ottobre sera con lo spettacolo “Il sogno dell’Appia” interpretato da Giuseppe Cederna, attore di cinema e teatro, scrittore e viaggiatore. Trasformare un viaggio a piedi da Roma a Brindisi, e viceversa, in uno strutturato progetto di valorizzazione e ripristino che restituisse la Via Regina ai viandanti d’Europa, unico vero Cammino italiano a due sensi, verso l’Oriente mediterraneo e verso il sacro della capitale. Un simbolo unitario tra Nord e Sud, una grandiosa via di accesso alle meraviglie dell’antichità.
Oggi, 18 ottobre, sempre al Capitol di Pordenone, c’è invece “Il viaggio immobile”, lettura teatrale tratta dal libro Il Ciclope di Paolo Rumiz con la drammaturgia e regia di Massimo Somaglino, protagonista anche in scena, con musiche originali dal vivo di e con Mario Arcari.
LE MOSTRE
Pordenone – Sala Esposizioni Biblioteca Civica
LUCI A NORDEST
Immagini e parole dal Friuli Venezia Giulia
mostra fotografica di Ulderica Da Pozzo
Pordenone – Saletta Novità Biblioteca Civica
UN INFINITO NARRARE
mostra delle illustrazioni di Cosimo Miorelli
per i libri di Paolo Rumiz
Pordenone – Museo Civico di Storia Naturale Silvia Zenari
IL GERUNDIO INVERSO
mappe, libri, appunti, disegni e memorabilia di Paolo Rumiz