Potrebbe essere il pezzo forte da export dell’anno, il cantautore romano dal sound internazionale Wrongonyou che questa settimana esce con un disco diviso in due, (Re)Birth. Da una parte ci sono tutti i brani della “nascita”, dall’altra quelli della rinascita.

STORIA – Wrongonyou, all’anagrafe Marco Zitelli, si è avvicinato alla musica folk grazie ad artisti internazionali come Bon Iver e Fleet Foxes. Il suo è un progetto neo folk in lingua inglese, attento alla melodia e alla sperimentazione, insolito nel panorama musicale italiano e per questo in grado di attirare un pubblico attento e curioso che in questi anni ha seguito Wrongonyou in tanti concerti in tutta Italia e anche all’estero.
Il cantautore si era fatto notare grazie ad alcuni suoi brani caricati su Soundcloud che avevano attirato l’attenzione prima di un professore di Sound Technology all’università di Oxford, che gli fece incidere i primi 4 singoli, e poi della Carosello Records con cui ha pubblicato il primo ep “The Mountain Man” (2016).

(RE)BIRTH: Tree, Prove It, Rebirth, Family of the Year, Son of Winter, Green River, Sweet Marianne.
BIRTH: The Lake, I Don’t Want To Get Down, Shoulders (feat Maurizio Filardo), Killer.
A Natale 2017 ha firmato la colonna sonora dell’ultimo film di Alessandro Gassmann “Il Premio”, in cui è anche attore, con il singolo inedito “Shoulders”, composta insieme a Maurizio Filardo.
IL DISCO – Non immaginatevi polverose cantine americane da far west. Il folk di Wrongonyou ha anima ma è molto contemporaneo. E soprattutto è supportato da una voce molto soul dell’artista romano che ha dato il meglio di sè in uno showcase di Carosello Records e Spotify a Raffles Milano, la scuola di moda e design d’avanguardia. Tree ha la storia fantasy che non ti aspetti: “Ho provato a immedesimarmi in un albero, immaginando i miei piedi come radici e le mie braccia come rami: ho provato la sensazione che i raggi del sole fossero l’unica cosa a toccarmi davvero”.
Uno dei pezzi di punta è Prove It: “Una canzone che porto con me da qualche anno e che mi ha dato filo da torcere, ma è anche uno dei brani di cui oggi sono più soddisfatto a livello compositivo. Ciò dimostra come l’amore e la cura verso quello che fai può portare al migliore dei risultati”.
Rebirth è invece il simbolo dell’operazione di lancio Wrongonyou: “Per me è la più importante e rappresentativa del disco. Cantarla ha fatto scattare in me delle cose a livello interiore che mi hanno cambiato e tirato su. Il concetto che ho cercato di spiegare si sintetizza in una sola frase: “If you leave your past, will be like a rebirth”. Guardare avanti”.

Le prossime date del Rebirth Tour:
21 marzo – Teatro Studio dell’Auditorium Parco Della Musica, Roma
23 marzo – Circolo Kessel, Cavriago (RE)
20 aprile – Spazio 211, Torino
21 aprile – Vibra Club, Modena
28 aprile – Ubique, Bari
5 maggio – Bookique, Trento
26 maggio – AP Festival alla Chiesa di S. Pietro in Castello, Ascoli Piceno