Una passerella chilometrica, un mausoleo temporaneo di ricchezza e glamour in mezzo a quel gioiello di architettura anni 20 che è lo Stadio dei Marmi al Foro Italico. Siamo a Roma, per Bulgari, una delle maison di gioielleria più esclusive del mondo. L’occasione è il lancio della collezione Wild Pop, 100 pezzi di alta gioielleria celebrati con un concerto privato dei Duran Duran.
Tutto in questa serata è Bulgari-branded: fari, rivestimenti, luci, scenografia. Fra qualche giorno sarà tutto smontato, effimero proprio come dicevano degli anni 80. Eppure siamo ancora qui a parlarne.
Una volta Andy Warhol disse: “I gioielli Bulgari sono gli anni 80”. E quindi luccichii, glitter e Duran Duran sono perfettamente a tema. Dopo una sfilata blindatissima con Bella Hadid, poco più di 200 invitati si sono accomodati in una gigantesca sala da gala con decine di lampadari sospesi che cambiavano colore a seconda delle portate. Una schiera indefinita di inservienti con le magliette “Wild Pop” servivano una sontuosa cena, intervallata da una performance di violinisti sulle note delle più famose hit 80s come Sweet Dreams (Are Made of This) e Save A Prayer. Qui il primo indizio. Ma quando lo champagne aveva scaldato abbondantemente gli animi della platea internazionale degli happy few, le luci si sono abbassate e sono apparsi quelli che gli anni 80 li hanno cavalcati con stile glorioso. In prima linea a festeggiare, il ceo del marchio Jean-Christophe Babin, un vero gentleman cosmopolita e fan degli anni 80.
I Duran Duran, tra lo sconcerto generale di ricche signore e giovani increduli rampolli, hanno attaccato lo show poco prima di mezzanotte con A View To A Kill. Le facce dei presenti sembravano realmente sorprese, tutti si sono fiondati sotto quello che si è rivelato essere un palco avveniristico. Un esercito delle Instagram Stories ha così lasciato i tavoli su cui a un certo punto troneggiavano solo borsette ultra-fashion. Gli smartphone erano tutti nelle mani delle improvvisate fan che si son ritrovate a rivivere il sogno adolescenziale. Simon Le Bon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor erano davvero lì in carne e ossa a suonare live Hungry Like The Wolf, Notorious, A View To A Kill, Girls On Film. Unica concessione alla modernità, la loro Pressure Off di qualche anno fa con l’innesto ben riuscito di UpTown Funk di Bruno Mars e del loro amico Mark Ronson.
La cucina curata da Luca Fantin ha deliziato Amber e Yasmin Le Bon, le due modelle che giocavano in casa, essendo Simon sul palco, Matteo Bocelli e Isabella Ferrari. Un sorriso gigante è spuntato alla fine della serata sullo schermo dello stage: l’iconico volto di Nagel che faceva nel 1982 da copertina a Rio, il classico dei classici della discografia duraniana. E su quelle note finali, quando sono esplosi i coriandoli di carta, i ricchi del pianeta sembravano tutti tornati 15enni. Ed è apparso ovvio che puoi avere tutte le ricchezze del mondo, ma se non hai una colonna sonora che ti strappa un sorriso, la felicità è davvero un’illusione.