31 Maggio 2023

Angelo Calculli: “Vi racconto chi sta dietro alle star”

“Da 100 a 10. Un viaggio nella Musica in Rolls-Royce” sulla parabola di Achille Lauro, è il racconto di viaggio di uno dei sodalizi più rivoluzionari del panorama musicale recente in Italia.

31 Maggio 2023

Angelo Calculli: “Vi racconto chi sta dietro alle star”

“Da 100 a 10. Un viaggio nella Musica in Rolls-Royce” sulla parabola di Achille Lauro, è il racconto di viaggio di uno dei sodalizi più rivoluzionari del panorama musicale recente in Italia.

31 Maggio 2023

Angelo Calculli: “Vi racconto chi sta dietro alle star”

“Da 100 a 10. Un viaggio nella Musica in Rolls-Royce” sulla parabola di Achille Lauro, è il racconto di viaggio di uno dei sodalizi più rivoluzionari del panorama musicale recente in Italia.

A 60 anni, Angelo Calculli, manager di Achille Lauro dal 2018 al 2022, da produttore cinematografico, scrittore e regista è diventato nel campo della musica un riferimento. Ha costruito grazie alla sua visione lungimirante e innovativa un personaggio che ha segnato gli ultimi anni del mondo dello spettacolo in Italia. Proprio in merito a questa esperienza oggi Calculli pubblica il suo libro “Da 100 a 10. Un viaggio nella musica in Rolls-Royce” per Readaction Editrice, dove racconta del successo mainstream della star del rap Achille Lauro che diventa un modello per il music business allargato. Dopo la presentazione del libro alla Camera dei Deputati lo scorso 4 maggio, e la data nella natìa Matera, Calculli porterà il volume in presentazione a Roma 6 luglio e Taranto 8 luglio.

Il titolo – ci racconta – l’ho scelto per un duplice significato: l’espressione economica da 100mila euro a 10 milioni di euro indica il volume di affari dell’artista che ho seguito in 4 anni e poi misura il rapporto personale, che si è poi deteriorato”.

Calculli precisa che si tratta di un libro tecnico, che può interessare quelli che vogliono intraprendere una carriera nella gestione di un artista: “Non è biografia ma un’analisi di una case history che racconto in prima persona. Vorrei che servisse a spiegare ai giovani come ci si approccia alla management musicale, oggi, che racconta anche di un’evoluzione del mestiere. La parabola c’è sempre, la maggior parte degli artisti si infiammano e si spengono nell’arco di un determinato tempo”.

Anche la Rai va ringraziata per l’exploit di Lauro secondo Calculli: “Amadeus è stato un sostenitore anche se molti dimenticano che fu Claudio Baglioni a fare da apripista, l’antesignano è stato lui nel 2019 a credere in noi e smorzare le critiche su Rolls Royce. Che posso assicurare, non era affatto ispirata alla pasticca, che tra l’altro credo non sia stata mai venduta in Italia. Ma ci è servito anche questo, con 14 puntate di Striscia la notizia tutte dedicate all’argomento. Baglioni si è esposto in prima persona a difenderci, la Rai è stata sempre molto aperta. Non credo alla censura, a noi non è successo”.

Il manager, che oggi gestisce una propria società con artisti prevalentemente giovani, dice che “nel caso specifico non è una carriera chiusa, è chiusa la parabola che ci ha visti uniti. Io giudico numeri e fatti e credo che ci sia un cambio di direzione in atto per Achille Lauro. C’è un abbandono di un percorso rock e glam per tornare alla trap, una volontà di tornare al passato per tentare di ripescare il consenso della Generazione Z mentre con me l’artista era finito per essere seguito da Millennials e Boomer”.

Un successo reso possibile da un allineamento di intenti difficilmente riscontrabile nel mondo dello spettacolo attorno a una sola figura. “La partnership più bella – ricorda Calculli – è stata con Gucci e Alessandro Michele con cui abbiamo avuto una bellissima collaborazione e conosciuto persone splendide. Credo sia vero che i brand abbiano aiutato e sostenuto molto Lauro. L’industria si è lasciata coinvolgere a credendoci fino in fondo. Io poi sono un manager e devo trarre il bene da tutto“.

Scelte diverse hanno portato il pupillo di Angelo Calculli verso altri lidi. Ma resta un lavoro davvero unico di scalata al successo con uno storytelling che ha pochi pari nel mondo dello spettacolo nostrano. Degno, appunto, di essere raccontato.

Il libro è nato nel 2022, proprio nell’anno in cui Calculli ha deciso di lasciare Achille Lauro. E parte dal ricordo di una sera, quando il manager fu invitato a vedere un concerto dell’astro nascente all’Atlantico di Roma. “Invitai l’artista a guardare il film Velvet Goldmine, una biografia non autorizzata di David Bowie perché mi dava l’impressione di essere quel personaggio. Il resto è raccontato in questo libro fino all’abbandono del progetto da parte mia per una mancanza di coerenza. Avevamo intrapreso una strada verso il rock con sfumature pop-punk ma la direzione, nonostante proclami e dichiarazioni, è mutata verso un prodotto eccessivamente commerciale, rispolverato e distante dagli album 1969, 1969 Achille Idol  Rebirth e da alcuni brani dell’album Lauro.” 

Puntando a un pubblico più vasto ed eterogeneo – racconta della svolta di cui è stato artefice – non ci sarebbe stato il legame per quattro edizioni tra Achille Lauro e il Festival di Sanremo. Lì ha portato il glamour, una narrazione complessa. Quando è uscito ‘Me ne frego’ è stato il culmine di processo molto articolato che necessitava di ascolto e comprensione. Purtroppo oggi i ragazzi hanno un approccio molto veloce e sono abituati ad ascoltare brani di poco più di 2 minuti. Per me, infatti, il punto di partenza, oltre l’estetica, è stata sempre la musica”.

STORIA D’AUTORE – Angelo Calculli, dopo una vita da avvocato d’azienda, passa al cinema e alla musica, vincendo premi prestigiosi e animando la vita culturale della sua terra. Poi arriva l’incontro con Lauro De Marinis, meglio noto come Achille Lauro che lo porta ad abbandonare il mondo cinematografico per dedicarsi a quello della musica. Per molti anni lavora come avvocato d’impresa per grandi aziende italiane e multinazionali sia del mondo agro-industriale che del Food & Beverage, anche con un lungo trascorso in Florida, dove collabora come legale di aziende italiane e americane allo sviluppo di reti distributive, in particolare nella contea di Miami. Dopo la crisi dell’export del 2002, causata dalla forte valorizzazione dell’euro sul dollaro, la sua attività si concentra in Italia e in particolare nel mondo delle grandi imprese del distretto del mobile imbottito di Puglia e Basilicata. Nel 2008 le aziende vertice del distretto del mobile imbottito, lo nominano project leader della task force nata per contrastare la crisi di settore e nello stesso anno fa parte del direttivo Api Matera, nella sezione mobile imbottito.

Attualmente è direttore artistico di MK3, generatore di crescita e successo per nuove leve della musica pop/urban italiana ed è anche manager di artisti del calibro di Claudio Santamaria (per le attività legate alla musica), Joe Bastianich (per le attività legate alla musica) e Michele Monina. Angelo Calculli è inoltre Direttore Artistico dell’Oversound Music Festival e della rassegna Estati D’Animo di Matera. “L’agenzia di cui sono direttore artistico – dice – mi ha permesso di mettere in campo la parte creativa che mi piace di più. Oggi sto sviluppando con nuovi artisti un nuovo gusto che prende spunti da Battiato e Cosmo, mi piace la contaminazione elettronica e pop. Ho un gruppo di collaboratori forti e bravi, l’importante è avere idee chiare. Abbiamo ripreso a lavorare con i collettivi, che spesso è un capitolo che si abbandona in Italia perché gestire collettivi è complicato. Le decisioni condivise sono complesse, ma sono contento perché il gruppo mi segue e tutti portano freschezza nelle idee creative“.

Cosa resta dell’esperimento con Achille Lauro che ha ridefinito il panorama musicale italiano? “Sicuramente penso che l’aspetto dell’emulazione ci sia, abbiamo fatto delle cose nuove, l’agenzia Live con cui abbiamo iniziato a lavorare non aveva artisti rap e oggi gestisce artisti come Marracash e Blanco. Ciò vuol dire che siamo stati utili a qualcosa, a Sanremo c’è stata un’apertura a un mondo nuovo e quando è arrivato Rosa Chemical io già non c’ero più”.

Ci saranno dei successori a questo exploit? Calculli è realista: il progetto Achille Lauro è “frutto di un grande marketing perché l’estetica è stata in sopravvento rispetto alla parte artistica che ha un ruolo determinante. “Bam Bam Twist” oggi è il brano di punto dell’artista secondo me ancora adesso e per quello sono partito sempre dalla canzone e poi abbiamo costruito un progetto visivo assieme. Il punto più alto e di rottura è stata la sua partecipazione a Eurovision 2022. Per me è stato un punto di svolta che poi mi ha fatto disamorare”.

E sulla possibilità di “riprendersi” è abbastanza sicuro: “Penso che l’esperimento sia legato a un tempo. Non bisogna mai ricalcare le stesse cose, ora sono molto concentrato sul mechanical pop, sto guardando a ciò che verrà dopo. Il capitolo chiuso resterà un unicum nella musica italiana, sicuramente nella vita dell’artista che sa per prima che non sarebbe adatto a ripetersi, non è il caso di insistere. Bowie è diventato tante cose dopo il suo personaggio che l’aveva lanciato, e per azzerarlo ha finto un’uccisione. Un po’ come ha fatto Renato Zero, una vera transizione, o finanche Vasco, che dopo il primo San Siro non ha messo più bandane”.

Achille Lauro stesso ha ringraziato in passato Calculli per averlo spinto a osare con coraggio con il suo fare visionario. Ma il manager in privato ascolta ben altro: “Apprezzo tutti i tipi di musica, anche la popolare, la Taranta. Certo sono molto critico verso quello che ascolto, devo dire che in questo momento è molto dura farsi piacere le cose e quando mi perdo torno ai miei anni 70 e mi riascolto i classici. Amo Vasco, Bresh che è nuovo e andrà forte, Marracash. E mi piace Madame che è l’espressione forte del genere musicale femminile, senza dimenticare Gue Pequeno, importantissimo”. 

E sul panorama attuale, dice: “Elodie per me in questo momento è la Dua Lipa italiana. Ha messo in piedi uno show memorabile ed è gestita da Max Brigante che è molto competente. Ci mancano però i Venditti, i De Andrè, i De Gregori. I ragazzi nelle canzoni parlano solo di esperienze negative, spesso male delle donne, che ancora mancano all’appello nel mondo musicale in maniera duratura. Personalmente credo si abbia necessità di canzoni di contenuto e anche di messaggi positivi. E perché no, di politica. Questo è un periodo troppo facile per i politici che prima subivano le storie e i racconti di chi denunciava, oggi non se ne parla più, forse perché la politica è diventata una cosa distante dai cittadini, non coinvolge”.

Un rimpianto ce l’avrà Angelo Calculli al termine di questa storia? “Sono sempre stato consapevole che Lauro non fosse un artista per il mercato estero, ha un accento marcato e i testi non reggono per chi non parla la nostra lingua. Forse lui si aspettava qualcosa in più. Io no, anzi, avevo suggerito che l’unico modo per essere considerato fuori era fare il musical di Velvet Goldmine, perché questi spettacoli non hanno confini. Sono un mix di immagini, teatralità con la musica. Ritengo ancora oggi che sia una buona idea, ma non sono stato ascoltato”.

Eppure da Sanremo all’Eurovision, lo stimoliamo noi, ai Måneskin è andata bene: “Ma loro sono un altro campionato , hanno usato egregiamente una cover, Beggin’, che gli ha consentito di sbarcare nel mercato estero. Poi sono una band che suona e ha una insolita presenza femminile dall’immagine forte. Hanno un manager Fabrizio Ferraguzzo che con noi ha lavorato al disco 1969 rendendolo un album magico e quasi insuperabile. Tutte carte vincenti”.

Da 100 a 10. Un viaggio nella Musica in Rolls-Royce” disponibile qui: https://amzn.to/3MHhrD5

I proventi dell’autore derivanti dalla pubblicazione saranno devoluti in beneficenza a Don Angelo Tataranni, Emporio Solidale “Il Granello di Senape” – Parrocchia S. Rocco, Matera.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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