L’artista Rap, nome d’arte e abbreviazione per i social media di Chiara Rapaccini, nulla ha a che fare con il genere musicale ma è altrettanto dirompente. Si tratta della autrice di Amori Sfigati, 300.000 followers, tra FB, IG e Tik Tok , esperta web dell’amore tossico, in questa nostra società alla deriva, (ma sempre innamorata, sempre!). Ora l’artista con una mostra a Milano provoca attraverso il gioco più vecchio del mondo, il più povero, il più creativo: le bambole di carta.
Così scrive: “Noi donne siamo percepite come bambole di carta? Oggetti fragili, sottili, patinati, modaioli, da vestire, svestire, ritagliare a proprio piacere? Perché no?
Siate liberi di vestire, svestire, giocare con noi femmine, ma guai a chi prova a strapparci!
Stavolta il gioco lo conduciamo noi.
Siamo Paper Dolls! Ma attenzione, le forbici in mano le abbiamo noi!”
ESPOSIZIONE – Paper Dolls dell’artista fiorentina Chiara Rapaccini è una mostra d’arte che inaugura giovedì 16 maggio 2024 alle ore 18,30 in via Maroncelli 2 a Milano presso la Galleria Il Vicolo.
La mostra comprende una serie di opere tra disegni su carta, sculture e acrilici su legno e su tela, dove la Rapaccini, ironica e dissacrante, attraverso il gioco antico delle bambole di carta racconta il mondo femminile, mostrando una visione critica e provocatoria della società contemporanea affrontando temi come la sessualità, la libertà e l’empowerment al femminile.
L’artista, con il suo stile unico e originale, riesce a trasmettere con forza e intensità le sue idee attraverso le sue opere caratterizzate da un segno sintetico, deciso, ricco di humour, e dai colori accesi, creando un dialogo aperto e stimolante con il pubblico.
Quando nasce l’idea di Paper Dolls?
L’idea nasce da lontano. Da piccola costruivo io stessa le mie bambole di carta e i loro vestiti. Ne avevo una scatola di scarpe piena. Era il mio gioco preferito perché costruito da me.
La mostra Paper Dolls si muove su diversi piani, comprende una serie di opere tra disegni su carta, sculture e acrilici su legno, ma il filo conduttore sono le bambole di carta che portano un messaggio critico e provocatorio verso la società. Che messaggio è?
Non è tanto una critica quanto una forma di ironia verso me stessa e verso una visione di noi femmine stereotipata generalmente maschile. Noi siamo esseri da modificare e plasmare sulle aspettative altrui. La società patriarcale tende a vestirci e a svestirci a piacimento, fuori e dentro metafora. Siamo bambole? Bene, ma me le invento io. Adoro le bambole.
Hai detto di voler stimolare le donne a “condurre il gioco”. Come sta cambiando la visione della donna nella nostra epoca e quali sono a tuo avviso le sfide cruciali per il futuro?
La visione della donna sta modificandosi riguardo ai diritti, ma solo un po’. Non guadagnamo abbastanza, non comandiamo abbastanza. Ma pare che terrorizziamo gli uomini. Il punto è che i maschi non si interrogano mai, sui propri ruoli e sentimenti da secoli, mentre noi sì. Siamo ammazzate spesso per motivi futili, nell’indifferenza generale. Il futuro lo vedo oscuro.
Quanto le tue battaglie femministe hanno ispirato Paper Dolls?
Molto! Io combatto attraverso vignette, disegni e molto ironia. Il messaggio arriva prima. L’ironia è il livello più alto di autocoscienza e noi femmine ne abbiamo da vendere.
Puoi raccontarci il tuo processo creativo?
Osservo tutto, ascolto le conversazioni, mi diverto a scrivere e disegnare la realtà in modo surreale.
Sei anche l’autrice di “Amori Sfigati”, come è nato questo progetto?
Amori Sfigati è nato come blog al mio libro “Lovstori” edito da Salani con la prefazione di Elio. Dentro ci sono tante situazioni di amori sfigatissimi accaduti a me oltre che agli Elii, cantori divini della sfiga umana. Ho toccato corde scoperte di migliaia di donne e uomini. È diventato un fenomeno da 300mila followers.
Le tue illustrazioni sono ironiche, crude, ma allo stesso tempo molto profonde. Pensi che descrivano dinamiche che tu stessa hai vissuto, o rappresenti situazioni a te vicine?
Entrambi. Tutto ciò che racconto, tutte le mie vignette, hanno qualcosa di mio. La prima sfigata in amore sono io e ne rido. I followers di Amori Sfigati mi amano perché sono sincera.
In una nostra conversazione mi hai confessato che ti sei sentita una sfigata durante la tua relazione con Mario Monicelli. Questo sentimento ha in qualche modo ispirato Amori Sfigati?
Beh, con Monicelli sono stata amatissima e sfigatissima. Era molto forte, irresistibile, geniale. Troppo per una ragazzina di 19 anni con quarant’anni di differenza. Ma me la sono cavata.
Ci sarà un evento anche per Amori Sfigati, come si svolgerà e dove sarà?
Si sarà venerdì 17 maggio a Milano, l’evento inizierà alle 19 al MINT garden Cafe, ci saranno tante sorprese.
Chiara, tu sei scrittrice, pittrice, illustratrice e designer, ma quand’è che ti sei sentita artista per la prima volta?
A sei anni credo. Disegnavo sempre convulsamente. Copiavo Massimo Campigli, l’ho sempre ammirato.
L’ultima tua pubblicazione è “Mio amato Belzebù, l’amara dolce vita con Monicelli e compagnia”, già il titolo è tutto un programma. Parli di una dolce vita come il classico stereotipo del cinema italiano, ma allo stesso tempo amara. Come mai?
Perché la mia vicenda, unica, racconta la disparità tra un uomo famosissimo, genio del cinema, fascinoso e una ragazza di provincia di 19 anni che sbarca spaurita nella Roma di Mastroianni, Vitti, Sordi, De Laurentiis. La mia sicurezza ha vacillato, la mia arte anche. Ma sono sempre stata fedele a me stessa, alla mia arte, alla mia femminilità. Ho adorato i diavoli intorno a me, i Belzebù, ma li ho evitati grazie alla mia personalità testarda. Donne meravigliose. Ecco ciò che siamo, sltro che Paper dolls.
In veste di autrice di “Amori sfigati” Chiara Papaccini è attesa il 17 maggio 2024 al Mint Garden Cafè di Porta Venezia a Milano.
Chiara Rapaccini, in arte RAP, è nata a Firenze ma vive da tempo a Roma, dove ha la cattedra universitaria di Illustrazione per bambini presso l’Istituto Europeo di Design. Pittrice, scultrice, designer, illustratrice e scrittrice per grandi e piccoli. Vignettista per L’Espresso, ha collaborato con Espresso online come blogger e con Linkiesta come articolista. Attualmente è blogger per Il Fatto Quotidiano. Sue mostre personali sono state allestite a Roma, Milano, Venezia, Torino, Napoli, Osaka, Parigi, New York, Bruxelles, Tokyo. Il suo progetto “MARIO MONICELLI E RAP, 100 ANNI DI CINEMA”, è stato presentato a New York, Buenos Aires, Porto, Cuba e, in Italia, a Napoli e Venezia, alla Biennale del Cinema del 2015 e, insieme al fotografo Andrea Vierucci, alla GAMC Lorenzo Viani di Viareggio, in occasione del Lucca Film Festival 2016. Vignettista satirica, con la sua pagina “Amori Sfigati” sta riscontrando uno straordinario successo su Facebook e Instagram. Nel 2023 ha pubblicato per Giunti “Mio amato Belzebù, l’amara dolce vita con Monicelli e compagnia“, un memoir intimo e travolgente che racconta la lunga storia d’amore con Mario Monicelli, pubblica e privata, tra i riflettori e le lotte femministe dentro e fuori casa.
L’artista collabora con la galleria d’arte Il Vicolo dal 1997, data in cui ha presentato a Genova la sua prima personale “Merendine” alla quale hanno fatto poi seguito, “Moods”(Genova, 2006), “Lovstori”(Genova, 2010), Amori Sfigati (Genova – Milano, 2015), A che ama B che ama che ama D (Milano, 2018).
Foto di apertura di Fabrizio Troccoli – Intervista a cura di Nicola Sacchi