Lazza è già il trionfatore di questo Sanremo 2023. Accolto in conferenza stampa alla vigilia della finale con toni trionfali, forte dei suoi sei milioni di streams, il cantautore milanese è la vera forza giovane di questo festival.
Nel video della sua instant hit “Cenere” (regia di Davide Vicari, produttore esecutivo Matteo Stefani , direttore della fotografia Johan Florez) c’è la tensione che si respira in un viaggio in auto attraverso freddi paesaggi di montagna. Poi l’atmosfera si scatena nel ritornello in una pioggia di vetri e cristalli in frantumi, proprio come la relazione tormentata al centro della canzone.
La sua canzone sanremese, “Cenere“, (con un intro di voce femminile campionato ispirato a Moby, confessa) ha totalizzato al momento 6 milioni di streams global su tutte le piattaforme, è salda al primo posto Spotify e Apple Music ed è l’unica tra le canzoni del festival targato 2023 a essere entrata nella top 50 global di Spotify. Un record che è toccato nel recente passato solo a chi poi ha davvero sfondato all’estero (da Mahmood ai Maneskin). In un giorno soltant (oggi) ha totalizzato 2 milioni di streams, un metro inconfutabile per misurare la popolarità di un artista musicale di questi tempi. Il suo album “SIRIO” è numero uno degli album FIMI in Italia per la 19esima settimana consecutiva: non succedeva dal 2011 ed era un record che apparteneva a Vasco Rossi.
“Con la fascia d’età dei 18-26 anni che ascolta maggiormente questa musica – dicono dal suo entourage – significa che Sanremo parla finalmente al pubblico di oggi”.


“Mi sono sentita a casa, è stato tutto molto facile non come il solito delirio a Sanremo, ed è stato bellissimo“, dice Emma Marrone aprendo la conferenza stampa del cantante all’indomani della serata dei duetti. E alla vigilia della finale (un piazzamento sul podio per Lazza sembra più che sicuro) la cantante salentina dice scherzando: “Se non mi fai il feat nel prossimo album ti querelo“. E lui pronto risponde: “Sono una persona di parola”.
Tra Emma e Lazza si è manifestata una innegabile sintonia. E fa sorridere e anche intenerire quando il ragazzo davanti ai giornalisti accorsi a Sanremo si entusiasma e confessa di non essere abituato al clamore. Lei, navigata star con oltre dieci anni di riflettori puntati addosso, gli sussurra finanche un “aspetta“. Lazza riconosce: “Tutti quelli che hanno vinto qualcosa nella vita hanno fallito in precedenza. Questo è un momento di orgoglio. Sono fiero di avere tanto seguito”.
Il nonno di Lazza suonava la fisarmonica. “Io lo ascoltavo, mi sono avvicinato alla musica quando mi regalò una tastiera Buontempi, suonavo a orecchio. Prima mia mamma mi iscriveva a basket, poi riuscì a convincerla a farmi studiare musica e alla terza lezione di pianoforte il mio maestro Alex le disse: signora suo figlio è un genio, mi ha portato una suonata di Beethoven perché i compiti erano troppo facili”.
Per il momento l’8 settembre è stata annunciata una data a Milano, all’Ippodromo Snai e presto “comunicheremo un tour gigante estivo“, dice il cantante. Con questi numeri potrebbe riempire ben altri spazi: “Ci sto pensando a San Siro, ma per scaramanzia non lo dico troppo”.
L’estemporaneità del suo successo riflette la velocità con cui scrive: “Le mie canzoni non nascono con un criterio preciso, ogni momento è buono, a volte in macchina metto le quattro frecce e mi accosto per appuntarmi le idee. Le migliori o mi vengono sotto la doccia, o mentre mi sto per addormentare. Ormai ho imparato ad annotarmele appena mi arrivano per non perderle”.
A 28 anni, ora che è arrivato il vero successo (ma il suo esordio Destiny Mixtape è del 2012) è tempo di rivincite: “Sono molto competitivo, anche se riconosco che la prima persona con cui ingaggio sfide sono me stesso la mattina allo specchio. Vorrei ricevere delle scuse. Da chi non mi chiamava col nome corretto, da chi guardandomi nel cast diceva ma questo chi è”.
Una delle immagini più semplici e allo stesso tempo più d’effetto di questo Sanremo 2023 è proprio con lui protagonista: è sceso dal palco dopo l’esibizione all’Ariston e ha portato un mazzo di fiori alla mamma. “Giusto che mia madre si prenda qualche soddisfazione. Sono stato difficile, perché ero un bimbo curioso che chiedeva sempre perché. Poi mia madre è bella e meritava di essere vista”.
L’impressione è che la sua narrazione, tuttavia, non sia in linea con il riscatto tanto decantato di molti suoi colleghi: “Non arrivo da un quartiere particolarmente difficile. Sono stato sempre appassionato di musica, mio padre aveva un cantiere a Roma da piccolo e io volli andare a conoscere Noyz Narcos”
La scelta de “La Fine” di Nesli nella quarta serata del festival è stata tutta farina del suo sacco: “Da rapper dico che è difficile cantare una cover, perché canti parole non tue, ho già difficoltà con gli autori dei miei brani. Poche cose mi emozionano come la musica e avevo piacere di condividere quel pezzo con Emma e Laura (Marzadori, violinista del teatro alla Scala di Milano, ndr) e credo che abbiamo fatto una bellissima figura“.
E ora chissà dove potrà portarlo questo lancio sanremese. “Non mi aspettavo di arrivare così in alto. Cenere mi è a iniziata a piacere dopo 15 ascolti, ha un che di internazionale, ma è bello che ci sia una penna italiana dietro questa canzone, quella di Davide Petrella. Con la mano di Dardust è arrivato un missile”.
In attesa di un duetto inciso, i due si godono l’immensa popolarità che stanno affrontando grazie a Sanremo 2023. Per Emma “le cose funzionano quando sono vere, da molto tempo lo stimo e lo seguo“. E Lazza conclude: “Quando due artisti si stimano davvero, la tv va in picco, io godo”.