14 Marzo 2024

Michela Cattai, vetro come poesia

Visita all'atelier d'artista in centro a Milano: raccontare la creatività attraverso un soffio, che unisce fantasia, estetica e design.

14 Marzo 2024

Michela Cattai, vetro come poesia

Visita all'atelier d'artista in centro a Milano: raccontare la creatività attraverso un soffio, che unisce fantasia, estetica e design.

14 Marzo 2024

Michela Cattai, vetro come poesia

Visita all'atelier d'artista in centro a Milano: raccontare la creatività attraverso un soffio, che unisce fantasia, estetica e design.

Nel cuore del distretto creativo di Brera, a Milano, l’artista Michela Cattai ci accoglie nella sua nuova galleria che è anche il luogo della nascita delle sue idee. Il vetro, suo materiale di elezione, viene pensato qui, lavorato con metodi tradizionali a Murano e poi torna a Milano in tanti densi colori e affascinanti forge. Le sue opere, che saranno anche protagoniste di una inedita esposizione per il Fuorisalone 2024 ad aprile, rivelano una straordinaria profondità cromatica, con un pensiero di tipo pittorico sempre associato a una dose di sperimentazione.

L’origine di questo approccio va ricercata negli anni di formazione di Michela Cattai, quando frequentando Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia si è potuta confrontare con maestri della portata di Emilio Vedova e Fabrizio Plessi.

Le tecniche dei maestri vetrai muranesi sono un patrimonio di saperi che nelle opere d’arte di Cattai proseguono l’antica narrazione sulla relazione fra l’uomo e il vetro. Anche i colori nascono in una dimensione assolutamente sperimentale: la creativa ricerca sfumature proprie attraverso segrete formule del passato. Il suo segno a matita o la pennellata si esprimono sul vetro con un inciso, un battuto, una metamorfosi cromatica.

Cattai ci racconta di come “la magia dell’acqua della Laguna assume riflessi sempre diversi nel trascorrere delle giornate e nel succedersi delle stagioni” e costituisce la fonte di ispirazione naturale primaria per i suoi lavori”.

Audacia e poesia emergono nei complessi pezzi unici di Naturalia: l’imprevedibilità della natura, influenzata dalle sue variazioni e vibrazioni viene interpretata da rilievi di forma organica. Naturalia include anche una coppa dal basamento massiccio che si apre verso l’alto in una scultorea forma, impreziosita da elementi a rilievo che simulano una spirale irregolare.

Naturalia. La serie di opere ispirate alle realizzazioni rinascimentali tipiche di Murano, ha la finitura a freddo che restituisce un elegante effetto satin, quasi vellutato, mentre la lucidatura dei rilievi appare come colpi di luce. In apertura: Anemone.
Michela Cattai realizza opere scultoree apprezzate in tutto il mondo, da prestigiose gallerie come la newyorchese Maison Gerard o la londinese 88 Gallery, e nell’ambito museale con presenze allo Stiftung Museum Kunstpalast di Düsseldorf, al Museo del Vetro di Murano, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista di Venezia, nella collezione permanente d’Arte Contemporanea dell’ambasciata d’Italia a Tokyo e alla Galleria d’Arte Moderna Carlo Rizzarda di Feltre. Ha avuto mostre personali presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati a Roma e l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo.

Sulla scia di Naturalia nasce Botanica Adriatica. L’habitat della laguna veneziana definito nello scambio fra acque marine e fluviali ha ispirato l’artista, che si è concentrata su vegetazioni specifiche come la salicornia e la salsola: un tempo le ceneri di queste piante contenenti potassio e carbonato di sodio venivano utilizzate per realizzare il vetro soffiato a Murano. Le propaggini turgide e succulente delle due specie si ramificano nel vetro come mosse dalle maree delle acque salmastre.

Il tema del recupero ha, invece, guidato la collezione Linfa, realizzata con scarti raccolti all’interno della storica Fonderia Battaglia di Milano.

Accanto all’intensa esperienza artistica e progettuale Michela Cattai porta avanti dal 1991 con la milanese Galleria Michela Cattai Art+Design, situata in via Brera 4 accanto al suo atelier, un interessante lavoro di ricerca sulla più raffinata produzione culturale italiana della seconda metà del XX secolo, con l’obiettivo di ricostruire un dialogo significativo fra pratiche artistiche e design. I designer Gio Ponti, Ico Parisi, FrancoAlbini, Osvaldo Borsani, e gli artisti Gianni Colombo, Paolo Icaro e Vincenzo Agnetti sono alcuni degli autori presenti in galleria: un luogo che a Milano nel corso dei decenni ha ospitato esperienze creative prestigiose e multiformi.

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