13 Ottobre 2024

Paolo Sorrentino racconta “Parthenope”

Il film sentimentale della carriera del regista napoletano è incentrato sul tempo, pur non essendo legato a un'epoca.

13 Ottobre 2024

Paolo Sorrentino racconta “Parthenope”

Il film sentimentale della carriera del regista napoletano è incentrato sul tempo, pur non essendo legato a un'epoca.

13 Ottobre 2024

Paolo Sorrentino racconta “Parthenope”

Il film sentimentale della carriera del regista napoletano è incentrato sul tempo, pur non essendo legato a un'epoca.

Napoli è un laboratorio inesauribile, anche per la sua capacità di produrre mistero…”. A dirlo è Paolo Sorrentino stasera ospite da Fabio Fazio al programma televisivo “Che tempo che fa”. Il regista, premio Oscar per “La grande bellezza” (nel 2014) ha presentato un film che sta facendo già innamorare, complice il momento di straordinaria rappresentazione della città a cui è dedicato. Parthenope, il film con Stefania Sandrelli, Luisa Ranieri e Silvio Orlando, è diretto da Paolo Sorrentino, è racconta la vita di Partenope, che ha preso il nome dalla sua città, Napoli, ma non è una sirena né un mito partenopeo. Nonostante i trionfi internazionali, Sorrentino resta coi piedi per terra: “A me piace andare a CannesHo paura perché a Cannes sono molto inclini a criticarmi male… è una forma di masochismo spinta la mia! Però mi piace, è molto elettrizzante!”.

Paolo Sorrentino ospite con Guè Pequeno al Cinema Beltrade di Milano per l’anteprima del suo film “Parthenope”. “Il colpo di scena di questo film è la vita, la sua estenuante lunghezza. Non è un film su Napoli ma sulla vita di tutti noi, che è un deposito contenente gli amori, soprattutto quelli mancati, quelli impossibili. E tutto il repertorio delle illusioni, sofferenze. La vita è fatta di queste cose, è un viaggio al cui centro c’è un eroe, che in questo film è fermo. Il vero atto eroico è vivere”.

Esemplare nel film il ruolo di Gary Oldman che riporta in vita un problematico John Cheever, famoso scrittore americano che negli anni Cinquanta visse per un periodo a Napoli. La sua memoria è presa dai diari pubblicati da Feltrinelli, ma Sorrentino ci ha messo del suo. Soprattutto di quell’angosciante romanticismo sospeso nel tempo che contraddistingue i suoi personaggi più memorabili.

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