La cantautrice Patrizia Cirulli ha pubblicato il suo nuovo album “Fantasia. Le poesie di Eduardo in musica” già disponibile in versione fisica, digital download e sulle piattaforme digitali (https://bfan.link/fantasia-7).
L’album è una trasposizione in musica di dieci poesie di Eduardo De Filippo, un omaggio a una delle figure più significative della storia del nostro teatro. L’album, realizzato sotto la direzione musicale di Marcello Peghin e la consulenza artistica di Mimmo Paganelli e edito da Squilibri Editore,spazia tra generi diversi: dal folk alla canzone d’autore.
Patrizia Cirulli è una cantautrice, compositrice, autrice di Milano, dalla voce “insolita e straordinaria”- come l’ha definita Lucio Dalla. Per tre volte finalista al Premio Tenco e per tre volte vincitrice del Premio Lunezia, ha collaborato con vari artisti, fra cui Sergio Cammariere, Mario Venuti, Fausto Mesolella, Sergio Muniz, Vince Tempera, Pacifico.
Nel 2012 pubblica il disco “Qualcosa che vale”, rilettura in chiave acustica dell’album “E già” di Lucio Battisti. Nel 2016 pubblica “Mille baci” (Egea Music) album finalista al Premio Tenco 2016, vincitore del Premio Stilnovo nell’ambito del Premio Lunezia 2016 e vincitore del Premio La musica della poesia nell’ambito del Premio Bianca D’Aponte 2016. In questo album Patrizia Cirulli ha musicato e interpretato in forma canzone poesie di grandi autori (Quasimodo, Merini, d’Annunzio, Pessoa, Catullo, Garcia Lorca, De Filippo, Kahlo e altri). Due anni dopo pubblica “Sanremo d’Autore” (Egea Music), album finalista al Premio Tenco, in cui Patrizia ha reinterpretato alcuni brani che hanno partecipato al Festival di Sanremo. Nel 2020 Cirulli ha pubblicato una sua personale versione acustica del brano di Achille Lauro “C’est la vie” e nel dicembre 2021 Patrizia ha scritto il suo primo libro di poesie dal titolo “Sola di fronte al mare” edito da Pluriversum Edizioni con prefazione di Alessandro Quasimodo.
Ascoltando l’album e leggendo le poesie di Eduardo De FIlippo l’anima diventa protagonista del progetto discografico di Patrizia Cirulli. In quest’album a cantare è l’anima, perché ”‘O core è analfabeta, è comm’a nu pùeta ca nun sape cantà”(‘Il cuore è analfabeta, è come un poeta che non sa cantare) quindi la prima canzone dell’album dà voce all’anima (Si t’o ssapesse dicere), un’anima che racconta il suo vissuto, il suo presente e le sue speranza attraverso le altre poesie, è un’anima che vuole conoscere l’amore (L’ammore ched’è) è un’anima che vuole pensare e vivere con la fantasia (Relogio cumpiacente – Fantasia), un‘anima che vuole trovare pace senza morire (Io vulesse truvà pace), un’anima che si mette a nudo (penziere mieje), un’anima che parla all’uomo (Quanno parlo cu’te), un’anima pura lontana da ogni artifizio (‘e margarite), un’anima che piange per le ferite sofferte (È notte). Del resto come dice Eduardo De FIlippo in “A…B…C…D…” “Ce hanno criato ‘ na manera sola” quindi tutti con un’anima ed infine l’ultima poesia dell’album “E allora bevo” si chiude con la parola eternità a sancire l’eternità dell’anima.
“È una bellissima interpretazione hai trovato un filo conduttore che lega tutto. Questa rappresenta la profondità di Eduardo, nelle poesie ci sono riferimenti molto profondi sull’amore, riflessioni interiori ed esistenziali. Quello che ha mi colpito molto di queste poesie è il volgere all’interno è la capacità di Eduardo di trattare, con parole accessibili a tutti ed in modo poetico, argomenti importanti. Questo disco è figlio di un altro mio disco, “Mille baci”, infatti mi sono appassionata alle poesie di Eduardo dopo che ho musicato la prima “Quanno parlo cu te” ed ho sentito subito scattare in me qualcosa visto che io non sono di Napoli, è stato come innamorarsi, è stato un incontro folgorante da cui è nato tutto.”
Tu hai dichiarato che “Musicare le poesie di Eduardo è stato come entrare in un mondo che non ho mai incontrato nella mia realtà”
“La musicalità che è nata con le poesie di Eduardo, le melodie che sono nate hanno a che fare con quella terra e questo quasi inspiegabilmente perché io non sono di lì, non ho vissuto quella realtà ed ecco la realtà che non ho mai vissuto e sono comunque riuscita ad entrare in un mondo che non conoscevo. Ho viaggiato senza muovermi da casa senza averlo mai visto se non attraverso la musica storica che viene da Napoli, dai film e dai grandi attori napoletani. La prima volta che sono stata a Napoli ed ho visto la città sono rimasta a bocca aperta, dal vivo è una città straordinaria ed ho potuto respirare da vicino quei colori e sensazioni che nel frattempo avevo immaginato.”
Perché proprio queste dieci poesie di Eduardo De Filippo?
“Per far diventare una poesia una canzone leggo prima i testi e già da lì, quando nasce un’attrazione personale e un gusto personale circa le emozioni che evoca, valuto se effettivamente quella poesia possa diventare una canzone perché non tutte possono diventarle. In particolare sono stata colpita da queste dieci poesie che, in qualche modo, hanno subito cantato nel senso che hanno suscitato in me un’idea musicale. Sicuramente ci sono altre poesie di Eduardo che potrei trasformare in canzoni ma queste sono le poesie che maggiormente mi hanno colpito in quel momento, quindi magari in futuro chissà.”
Tu hai scritto un libro di poesie “Sola di fronte al mare”, cosa succede di fronte al mare, cosa suscita il mare?
“Per me il mare richiama l’infinito, richiama l’immenso e quindi essere di fronte al mare vuol dire essere di fronte all’infinito e di fronte all’infinito inizio a pensare. Il mio essere sola di fronte al mare non significa un momento di solitudine in una accezione negativa ma è un momento di apertura volta ad abbracciare l’immensità. È come celebrare un matrimonio tra me e l’infinito e questa è la mia visione dell’essere da sola di fronte al mare.”
Oggi è più difficile poter ascoltare la poesia nei testi delle canzoni?
“Sono cambiati i tempi ed è cambiata la società e sicuramente oggi c’è tanta musica buona anche se, basti pensare, che un tempo il cosiddetto mainstream era popolato da canzoni, tra gli altri, di Vecchioni, Battiato, Guccini, De Gregori e Fossati e nei loro testi c’era poesia e quelle canzoni le potevi ascoltare facilmente in radio e in televisione ed oggi questo non succede più. Ci sarà sicuramente ancora molta poesia ma non si trovano altrettanto facilmente.”
Della copertina dell’album cosa ci puoi raccontare?
“L’opera scelta per la copertina dell’album è del pittore Beppe Stasi e l’album è pubblicato da squi[libri] editore che mette molta cura nelle confezioni dei suoi album e realizza dei cofanetti molto particolari. Nel libretto inserito nell’album ci sono altri dipinti di Beppe Stasi e quella scelta per la copertina è stata realizzata dopo aver ascoltato il disco lasciandosi ispirare dal suo sentire”
Il 21 aprile sarai in concerto all’Auditorium Novecento di Napoli (Via Enrico De Marinis, 4)
“Si esatto, sarò all’Auditorium Novecento, che è un posto molto evocativo perché ha una storia musicale e ci saranno due ospiti importanti che hanno duettato con me nell’album: Fausto Vetere, storica voce di Napoli della Nuova Compagnia di Canto popolare e Dario Sansone, il frontman dei Foja. Per me sarà un grande onore poter cantare con loro, ci saranno ad accompagnarmi alla chitarra Renato Caruso, Mattia Boschi al violoncello e Giuseppe Mazzotta alle percussioni. Cantare a casa di Eduardo sarà molto emozionante.”
Patrizia Cirulli è ascoltabile qui