26 Maggio 2023

TakeOne: “Il mio Ridiculum per avvicinare il pubblico”

Incontro con il giovane artista al debutto e il produttore René Cart: "Vogliamo aprire ponti tra gli ascoltatori".

26 Maggio 2023

TakeOne: “Il mio Ridiculum per avvicinare il pubblico”

Incontro con il giovane artista al debutto e il produttore René Cart: "Vogliamo aprire ponti tra gli ascoltatori".

26 Maggio 2023

TakeOne: “Il mio Ridiculum per avvicinare il pubblico”

Incontro con il giovane artista al debutto e il produttore René Cart: "Vogliamo aprire ponti tra gli ascoltatori".

Già dal titolo, “Ridiculum”, si capisce che il giovane TakeOne non è un rapper come gli altri. Autoironia, testi molto a fuoco, desiderio di spaziare tra i generi e soprattutto di arrivare anche al pubblico che solitamente si sta alla larga dall’urban e dintorni. Il disco che esce oggi in digitale è un compendio di tutto quello che Vincenzo, 24 anni, lucano stabile a Milano, ha accumulato, personalmente e musicalmente, in questi ultimi anni. Una serie di tracce arrabbiate e a tratti malinconiche, con punte di godibile denuncia fatalista dei tempi che viviamo.
Prodotto in maggioranza da René Cart, producer salentino di base a Milano, TakeOne sforna tracce brevi e intense (“la soglia di attenzione oggi è corta”, dice sereno) con un obbiettivo: “Arrivare a più persone possibili e fare parte della loro vita anche se brevemente. Abbiamo registrato con l’idea di creare identificazione. Noi stessi ascoltiamo gli artisti che lanciano messaggi in cui ci rivediamo. Il complimento più bello che mi fanno, infatti, è: non avevo le parole per descrivere quello che sento, finché non le hai dette tu”.

In posa per The Way Magazine: Rene Cart, produttore, e in primo piano TakeOne: escono oggi con l’album in digitale “Ridiculum”.


Nel disco ci sono dei tag irriverenti (le risate delle persone con una voce distorta che dicono in loop ridiculum in tre tracce) e anche una voglia di stabilire se stessi nel panorama della musica popolare italiana. Non una release di nicchia, quindi, ma un abbraccio per un potenziale pubblico di entusiasti di tutte le età. E a giudicare dall’entusiastica accoglienza che i due hanno avuto allo showcase milanese all’Alibi, ne sentiremo ancora parlare.

TakeOne e René Cart all’Alibi di Milano live per la presentazione di “Ridiculum”.

“Questo è il mio album d’esordio anche se nella musica ho debuttato nel 2015 con le prime canzoni su YouTube”, dice TakeOne, trasferito da Nova Siri a Milano nel 2017.
E qui ha creato una rete di contatti che l’hanno portato all’evoluzione di un disco ben congeniato e soprattutto pensato, privo di riempitivi. Alfredo Santarcangelo (nome d’arte Redosa) ha prodotto uno dei brani più convincenti, “Mare Nero” e “Gocce”. Lo stesso suona anche la chitarra nelle tracce del disco (un’inclusione insolita in un disco rap). Il mastering è curato da Leonardo William De Paolis
René Cart sottolinea: “Il disco non guarda all’ascoltatore rap medio, abbiamo un raggio di veduta ampio. Già ero stato accanto a TakeOne nell’EP del 2019 Performance, e questo disco è la maturazione di quel percorso, ce ne siamo accorti quando abbiamo lavorato assieme di nuovo. Qui c’è indie pop, uno sguardo completo a quello che succede musicalmente intorno a noi”.

Sulla variegata proposta musicale di “Ridiculum”, TakeOne dice: “A me piace moltissimo il rock, non sono un rocker ma in alcuni passaggi il disco riflette i miei ascolti e quelli del chitarrista Alfredo che ascolta anche punk”. Il producer Renè Cart aggiunge: “Siamo un team di amici che hanno portato le influenze diverse. Mi sono sentito a mio agio registrando questo disco, perché ci stiamo costruendo un’identitàcon la necessità di affermarci”.

TakeOne aggiunge: “Dire solo rap non è identificativo, è un disco molto suonato, scritto e strumentale, sono passato dal pezzo d’amore profondo, al brano personale biografico e anche un’apertura sulla mia visione della vita”.
In “Pazzo”, l’overture del lavoro con piano, il cantautore nomina con ironia Fabri Fibra (“per me il re dei testi in Italia”). Qui TakeOne prende le distanze dalle nuove leve, dai suoi contemporanei, che pur non avendo gavetta alle spalle “pensano di tornare sulle scene come se fossero attesi da tutti, e poi non sanno tenere il palco”.

Passato il momento dissing, TakeOne si addentra anche in un mood più rock (da ascoltare “Tra Gli Specchi”), fa social commentary (“DTP” sta per “Diverso da tuo padre”), e va nel profondo con i testi: “Uno dei temi è sentirsi inadatti. Vorrei che la musica fosse un canale di espressione, nella musica rivelo aspetti che nella quotidianità non si vedono. René dice che il disagio o la rabbia emerge. Importante sporcare il foglio di sangue“.

In “Icaro” ospitano la voce molto peculiare di Diana Billwiller (su “Gocce” canta invece Malita), nella mid-tempo “Arcobaleno” sforano nel liricismo indie. Per ora, il brano di punta che sintetizza l’intero concetto di “Ridiculum”, appare “Rapper preferito”, incalzante e catchy al punto giusto.

Per “Marathonissi” TakeOne ha preso ispirazione da un viaggio a Zante in un angolo “abbandonato da Dio che mi ha ricordato molto la mia Lucania, riempita spesso solo da turisti”. E per “Alternativo”, il performer ha scelto un giro rock cupo con un mantra vocale ad effetto: “La mia generazione si è autocostretta ad essere alternativa, alla fine se emuli quello che fanno tutti non lo sei per niente. Io stesso mi sento molto condizionato dalla vita oggi ma ne sono consapevole. Certo, ho la fortuna di avere la musica e posso esprimermi attraverso una forma d’arte raccontando anche quello che succede fuori da me”.

Il saluto musicale è affidato all’unica vera ballad del disco, “Non dirlo”. Che suona come un saluto amaro ma sincero: “Il disco è un saliscendi di emozioni. L’ultimo brano è una chiave diversa ed è il mio commento a una società che ci vieta di commettere errori”.

TakeOne qui

René Cart qui

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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