Campus Party ha chiuso la terza edizione italiana con 10.000 presenze e oltre 3.000 campuseros, più di 250 speaker che si sono alternati su 6 palchi, 450 ore di contenuti, un’area in cui provare le nuove tecnologie emergenti, una grande Job Factory con oltre 400 posizioni di lavoro aperte e ancora più di 500 partecipanti ai CPHack, lo speciale format di hackathon di Campus Party e numerosi premi assegnati ai vincitori.
Campus Party, la più grande esperienza di innovazione e creatività, è stato realizzato a Fiera Rho Milano in collaborazione con Regione Lombardia e con Nexi come Main Partner, con il coinvolgimento di oltre 180 partner tra aziende, istituzioni, università e community.
Ospite d’eccezione di quest’anno e keynote speaker dell’edizione, dedicata alle grandi scoperte dell’umanità, è stato Sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web. In occasione del trentesimo anniversario del WWW il 25 luglio dal palco principale dell’evento, si è confrontato con i giovani partecipanti con uno speech dedicato al futuro della rete presentando Solid, il suo nuovo progetto per cambiare il web del futuro.
“Ci sono una serie di situazioni critiche legate al web oggi”, ha ammesso Sir Tim Berners-Lee, che dopo il suo speech ha risposto alle domande dei presenti. “Il web per sua natura rende più facile compiere azioni, sia buone sia cattive. Dobbiamo combattere con determinazione gli usi criminali, per evitare che distruggano tutto ciò che abbiamo costruito finora”. Ha aggiunto: “Io non ho previsioni sul futuro del web, ho speranze. Possiamo costruire un web migliore, dove verità e spirito costruttivo dominino su odio e fake news e possiamo usarlo per risolvere i problemi del mondo”.
Sir Tim Berners-Lee ha inoltre ascoltato le proposte per la creazione di un web migliore dei quattro finalisti dell’iniziativa “WORLD WIDE WE_”, una ricerca sviluppata insieme a Kantar che ha coinvolto la community internazionale di 650.000 campuseros, i giovani talenti che campeggiano in tenda negli eventi Campus Party, presenti in 14 paesi. Lo studio è stato effettuato per valutare attitudini, atteggiamenti ed attese in relazione al web e raccogliere input per la co-creation di un miglior ecosistema digitale dove gli individui possano interagire liberamente.
NOI SIAMO CONNESSIONE – Sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, dal main stage di Campus Party si è confrontato con la platea sul futuro del web e ha ascoltato le proposte di quattro giovani campuseros per un web migliore.
“Io non ho previsioni sul futuro del web, ho speranze. Possiamo costruire un web migliore, dove verità e spirito costruttivo dominino su odio e fake news e possiamo usarlo per risolvere i problemi del mondo: attraverso la rete possiamo sistemare le nostre democrazie e metterle in condizione di affrontare emergenze urgenti come il cambiamento climatico” questa è la visione che Sir Tim Berners-Lee, l’inventore del World Wide Web, ha offerto alle migliaia di visitatori e partecipanti accorsi a sentirlo.
“Ci sono una serie di situazioni critiche legate al web oggi” ha ammesso Sir Tim Berners-Lee, che dopo il suo speech ha risposto alle domande dei presenti. “Il web per sua natura rende più facile compiere azioni, sia buone sia cattive. Dobbiamo combattere con determinazione gli usi criminali, per evitare che distruggano tutto ciò che abbiamo costruito finora”.
Il padre del web ha quindi ascoltato i quattro finalisti della “call for ideas” globale lanciata da Campus Party e chiamata “WORLD WIDE WE_, una ricerca sviluppata insieme a Kantar che ha coinvolto tutta la community dei campuseros, i giovani talenti che campeggiano sul luogo dell’evento, provenienti da 14 Paesi. Ai giovani desiderosi di cambiare il mondo Sir Tim Berners-Lee ha offerto il suo consiglio: “Scegliete con cura da chi imparare e con chi lavorare, i vostri mentor e i vostri colleghi. Lavorate su tutti i livelli: ci sono tante cose che necessitano del vostro intervento, quindi non fissatevi su un solo aspetto, bensì applicatevi sui diversi ambiti. Lavorare su più livelli consente di creare comunità più unite e capaci”.
ALTRI TALENTI – La realtà “estesa” per il web ha avuto grande spazio. Giacomo Garoffolo, XR lead developer di Uqido, la società di Padova che ha fornito partnership all’evento, ha parlato di illuminazione e ottimizzazione di una scena VR in Unity. Una panoramica sulle potenzialità di applicazione delle tecnologie virtual immersive che si diffonderanno nei prossimi anni.
“Realtà Aumentata con Unity 101” è stato invece il workshop di Marcello Bertoli, XR developer di Uqido, seguito da Nicola Spolador, XR developer di Uqido, su “Spark AR – Realtà Aumentata per Facebook”.
Federico Capeci, CEO Italy, Greece & Israel – Insights Division – Kantar ha invece parlato dei desideri dei giovani per l’Internet del futuro. Grazie a “World_Wide_We_”* lo studio che ha coinvolto tutta la community internazionale di oltre 650.000 Campuseros, i giovani partecipanti agli eventi Campus Party nel mondo presenti in 14 Paesi e che dormono in tenda in un’area camping dedicata all’interno dell’evento, Kantar e Campus Party hanno raccolto atteggiamenti, attitudini e percezioni sul web di oggi e naturalmente idee per la rete di domani. In ottica di co-creation, i Campuseros sono stati invitati ad esprimersi su questi temi, dalla lotta alle fake news al fenomeno dell’hate speech, dalle proposte di nuovi metodi di sostentamento per i siti web, alla difesa della privacy.
È stato inoltre possibile, raccogliere idee specifiche per un web migliore. Quattro finalisti hanno presentato direttamente a Sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web, e a tutta la platea del Main Stage dell’evento, le loro proposte concrete, nella modalità unica e distintiva di Campus Party, per ispirare l’evoluzione della rete.
“Il feeling diffuso nei Campuseros – ha commentato Federico Capeci, CEO Italy, Greece & Israel, Insights Division, Kantar – nei confronti della rete è sempre molto positivo: #apertura, #libertà, #frenesia, #sorpresa, #novità le variabili emozionali maggiormente emerse che definiscono un’esperienza ed una percezione ricche e coinvolgenti. Emergono però anche aree come #novità, #trust e #sicurezza con percentuali di accordo meno elevate, segno di problematicità, evidenze di temi che meritano di essere discussi. Il web è parte della nostra vita, e non vogliamo farne a meno, ma d’altro canto esistono aree buie che velano la relazione.”
il 66% dei Campuseros ritiene importante (e sarebbe disposto a pagare) avere un web che tuteli la privacy, che non raccolga dati personali, non li metta a disposizione dei giganti del web, che sia garantito contro le fake news. La raccolta dei dati di comportamento che sono venduti a terzi (81%), ma anche solo la raccolta (73%) e le geolocalizzazioni (71%) così come anche i dati relativi alla navigazione (64$) evidenziano disagio e malcontento.
“Il web è entrato nelle vite dei Campuseros – ha detto Federico Capeci – le ha penetrate, attraverso la connettività dei diversi device. Sono legati alla rete, ne comprendono appieno il modello di business, l’ecosistema del web e le sue implicazioni. I risultati degli scandali degli ultimi anni hanno contribuito però a sollevare timori e preoccupazioni e se da un lato rispettano e comprendono il business e le aziende coinvolte, dall’altro chiedono maggior attenzione, rispetto e possibilità di gestire i dati come preferiscono”.
Inoltre, è emerso che il 98% degli intervistati ha ben chiaro il modello di business basato sulla pubblicità, che sostiene i siti di news, i social network, i motori di ricerca: la loro opinione vede un terzo dei rispondenti d’accordo con il modello, ma un 50% invece disturbato dal sistema che prevede lo sfruttamento dei propri dati (un 12% non se ne cura, mentre un 5% non è informato).
Tra gli ospiti internazionali anche Uljan Sharka, CEO di iGenius, Guy Peri, vicepresidente di Information Technology presso Procter & Gamble ed Aimee Van Wynsberghe, presidente della Foundation for Responsible Robotics.
Non sono mancate le eccellenze italiane quali Fabio Sergio, Regional Design Director di Fjord, Giuseppe Stefano Quintarelli, presidente dell’Agenzia per l’Italia Digitale e membro dell’AI High Level Expert Group della Commissione Europea, Roberto Burioni, medico, accademico e divulgatore scientifico, Gino Strada, medico e fondatore di Emergency, Corrado Passera CEO di illimity, Luca Palermo CEO di Edenred, Giampaolo Colletti giornalista, Francesco Baldassarre e Valeria Cagnina, i co-founder e mentor di OFpassiON e Adrian Fartade, uno tra i più famosi divulgatori scientifici italiani in ambito aerospaziale.
Ha tenuto uno speech anche Aimee van Wynsberghe, co-founder and co-director of the Foundation of Responsible Robotics, considerata una delle 400 donne under 38 più influenti dei Paesi Bassi e tra le “25 donne della robotica che bisogna conoscere”. È autrice del libro “Healthcare Robots: Ethics, Design and Implementation” ed è stata premiata con una borsa di ricerca personale NWO per studiare come possiamo progettare responsabilmente robot di servizio.
La Vintage Games Party ha portato i retro-games negli allestimenti del Campus Party 2019. Tavolone NES e cabinati speculari proiettati anche su grande schermo per la visione e il coinvolgimento del pubblico. Ogni cabinato ha una parte frontale retroilluminata personalizzabile con il logo dell’evento o dello sponsor, ed insegne luminose da brandizzare secondo le necessità. L’impresa è parte di ArtigianCab di Pistoia, minicab artigianali per tutti gli emulatori del gioco arcade.
Protagonista anche la Job Factory, l’area dedicata al lavoro di Campus Party realizzata in collaborazione con HRC Digital Generation, che ha creato oltre 700 occasioni di incontro tra giovani e aziende “fuori dagli schemi” tra blind interview, speed date, simulazioni di colloquio e attività di team building, e ha messo a disposizione più di 400 posizioni aperte a cui potersi candidare. Ma la Job Factory è stata anche un’importante opportunità di aggiornamento e sviluppo professionale per la platea del Job in stage grazie ai 16 talk dedicati alle tematiche di tendenza del mondo dei millennials e ai 10 professional storytelling, che hanno aperto una finestra sul mondo delle professioni in azienda.
Immancabili i CPHack, che hanno coinvolto sviluppatori, designer, esperti e appassionati di business e marketing che hanno messo in campo competenze e creatività per dare risposte innovative alle sfide lanciate dalle aziende partner, tra cui Eni, illimity, Innexta e e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Procter & Gamble e Vodafone. I team partecipanti si sono sfidati proponendo alle giurie composte da esperti d’azienda, prototipi e nuove idee per innovare prodotti e servizi e per vincere i numerosi premi a disposizione.
Non solo formazione organizzata, ma tantissime anche le attività realizzate all’interno dell’area Experience, in cui era possibile testate le nuove tecnologie e vivere le varie attrazioni tra cui robot, droni, Virtual e Augmented Reality, esport, gaming, simulatori, tornei. Presente anche una voliera per le esibizioni di droni, gare di velocità e spettacolari performance dei campioni del settore, realizzata in collaborazione con Gi Group. Per finire, attività speciali avviate da campuseros, università e community, di giorno fino a tarda notte, tornei di gaming e dj set realizzati in collaborazione con Radio 105, Radio Partner dell’evento. Tantissimi i partners ad aver dato fiducia a questa edizione, tra cui Accenture, Edenred, IGPDecaux, Innexta, Italiaonline, Mastercard, Vodafone e Gruppo 24Ore.
Foto d’apertura: Sir Tim Berners-Lee, laureato a Oxford, ha inventato il World Wide Web nel 1989. È il direttore del World Wide Web Consortium (W3C), un’organizzazione di standard Web fondata nel 1994 che sviluppa tecnologie interoperabili (specifiche, linee guida, software e strumenti) per guidare il Web verso il suo pieno potenziale. È direttore della World Wide Web Foundation, lanciata nel 2009 per coordinare gli sforzi per promuovere il Web a beneficio dell’umanità.