Mettere al centro il bene comune per fronteggiare le difficoltà, crescere e raggiungere migliori livelli di giustizia sociale”Il lavoro resta la vera priorità, la bussola di ogni nostro sforzo. Per questo l’impegno degli imprenditori a rendere più forti le loro aziende, a investire, a cercare nuovi mercati, a innovare, a migliorare la qualità dentro e fuori la fabbrica e l’impatto con l’ambiente esterno è altamente prezioso”. Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ringraziato i 25 nuovi cavalieri del lavoro nominati il 2 giugno scorso, in occasione della Festa della Repubblica, durante la cerimonia di consegna delle onorificenze.
Occorre “mettere il bene comune al centro della nostra azione” ha insistito il Presidente “nessuno deve perdere di vista il bene comune né tanto meno il domani che verrà dopo di noi” e che “non c’è calcolo di breve periodo che possa giustificare il rischio di comprimere un potenziale di sviluppo per l’intera comunità”.
Presenti alte autorità dello Stato, tra le quali Il ministro dello sviluppo economico e del lavoro Di Maio, il Presidente Mattarella ha ribadito un concetto a lui caro: “Sarebbe un errore pensare di determinare i nostri equilibri economici e sociali, come se questi rispondessero soltanto a un orizzonte interno. Viviamo in un mondo in cui si moltiplicano le interdipendenze. Abbiamo bisogno di un’Europa che dia priorità a uno sviluppo equilibrato ed è necessario privilegiare interventi che favoriscano investimenti pubblici e privati”.
Il messaggio di Mattarella è che “dobbiamo essere capaci di mettere il bene comune al centro della nostra azione. Esiste il proficuo confronto tra idee diverse, c’è il contrasto di interessi, ma nessuno deve perdere di vista l’interesse comune, né, tantomeno, il domani di chi verrà dopo di noi” riferendosi chiaramente ai 25 nuovi “alfieri del lavoro” (25 studenti con i voti migliori su 2766) “di questi giovani che esprimono così grandi valori e risorse. Non c’è calcolo di breve periodo che possa giustificare il rischio di comprimere un potenziale di sviluppo per l’intera comunità”.Il Presidente della Repubblica ribadisce ancora che lo sviluppo sostenibile del Paese “è strettamente connesso alla sua unità. L’Italia diverrà più forte se riuscirà a ridurre i divari esistenti tra Nord e Sud, tra città e aree interne, tra territori dotati di infrastrutture moderne ed efficienti e zone strutturalmente più svantaggiate“.
“L’unità nazionale non è soltanto un dato territoriale. L’unità si fonda sulla coesione della società, ed è minacciata dagli squilibri, dalle diseguaglianze, dalle marginalità, dalla mancata integrazione. Per questo il lavoro, come indica la nostra Costituzione, è elemento basilare dell’unità. Il lavoro per tutti: obiettivo a cui le politiche pubbliche devono tendere costantemente, cercando di rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento”.
I cavalieri del Lavoro vengono nominati dopo un processo di selezione molto rigoroso, regolato dalla legge 194 del 1986, “per i risultati raggiunti nell’attività di impresa, nella creazione di sviluppo e di posti di lavoro, ma soprattutto per l’impegno ad una responsabilità etica e sociale diretta al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese”, come sottolinea il sito ufficiale della Federazione nazionale, l’Ente morale che li riunisce e rappresenta promuovendo convegni, borse di studio, pubblicazioni.
“L’azione dei Cavalieri del Lavoro” spiega ancora la Federazione “si ispira alla solidarietà, al merito e ai valori del lavoro e si esplica, sia individualmente che come insieme, attraverso le attività promosse dalla Federazione e l’adozione, nelle proprie aziende, di corrette relazioni industriali e di innovativi modelli di welfare”.
L’onorificenza, istituita nel 1901, viene conferita ogni anno in occasione della Festa della Repubblica a imprenditori italiani che si sono distinti in cinque settori: agricoltura, industria, commercio, artigianato e attività creditizia e assicurativa, che abbiano operato nel proprio settore in via continuativa e per almeno vent’anni con autonoma responsabilità contribuendo alla crescita economica, allo sviluppo sociale e all’innovazione.
I Cavalieri del lavoro sono attualmente 617. Dal 1901 a oggi gli insigniti dell’onorificenza “Al Merito del Lavoro” sono stati 2.872.
L’empireo degli industriali nominati cavalieri è ricco di grandi personaggi pionieri della prima industrializzazione, tecnici e scienziati, artefici del “miracolo economico”, dello sviluppo sociale del Paese e dell’affermazione del “made in Italy” e della cultura d’impresa tra cui spiccano Guglielmo Marconi, Angelo Salmoiraghi, Gaetano Marzotto, Giovanni Battista Pirelli, Giovanni Agnelli e Giovanni Treccani.
L’elenco dei nuovi 25 Jedi dell’imprenditoria italiana spazia in una varietà straordinaria di specialità merceologiche e attività che lascia ben sperare nella vitalità e nella capacità di ripresa di una economia che, seppure in crisi, appare ricca di iniziativa e di coraggio nell’affrontare i rischi di un mercato globale sempre più agguerrito ma che non sempre applica gli stessi principi etici che caratterizzano l’impegno dei nostri Cavalieri.
Dal lungo nutrito elenco di insigniti ci piace segnalare nel settore del made in Italy Alberto Barberis Canonico del Lanificio Vitale Barberis Canonico di Biella che da oltre 350 anni produce tessuti sartoriali di alta gamma, non rinunciando all’innovazione con la ricerca di un tessuto ingualcibile particolarmente adatto achi viaggia. Sempre nel campo della creatività, Carla Casini, presidente della società ALMA di Firenze, che produce circa 30 milioni di mq l’anno di moquette che arredano esposizioni in tutto il mondo e eventi istituzionali di altissimo livello. ALMA è particolarmente attenta alla tutela e al rispetto per l’ambiente e, unica in Europa, ha realizzato una linea di riciclaggio delle moquette.
Ancora il tessile di qualità con Mario Filippi Coccetta, presidente e fondatore della Fabiana Filippi, attività partita da una rimessa agricola di Giano dell’Umbria che produce ed esporta in tutto il mondo collezioni con tessuti nobili a partire dal Cachemire, con una attenzione particolare alla ecosostenibilità dei processi e dei prodotti.
Remo Ruffini presidente e amministratore delegato di Moncler, Como, ha iniziato l’attività imprenditoriale nel 2003 rilevando il marchio francese: attualmente ha 5 stabilimenti ed è presente in 66 Paesi.
Marco Palmieri, Bologna, fondatore e guida del marchio Piquadro, produce pelletteria curando il designe ma anche il contenuto tecnologico ed ha acquisito The Bridge, lo storico marchio che rappresenta la tradizione pellettiera toscana.
Ma i campi di attività presi in considerazione sono i più diversi: Luciano Cillario, presidente di Eurostampa di Cuneo, multinazionale leader nelle etichette per vini. Barbara Cittadini, presidente della Casa di Cura Candela di Palermo, centro di eccellenza per la fecondazione assistita e nella ricerca. Giuseppe Costa, Genova, ad di Costa Edutainment: 12 strutture e 13 milioni di visitatori l’anno per settore del divertimento e dei parchi a tema.
Ennio De Rigo Piter presiede l’azienda di famiglia De Rigo Vision, avviata con i fratelli come attività artigianale dell’occhialeria diventata una delle principali realtà produttrici di occhiali al mondo dopo aver rilevato Lozza e con marchi come Police e Sting.
L’ad di Enel Francesco Starace; l’industriale emiliano Alberto Vacchi, presidente di Ima SpA leader mondiale nella produzione di macchinari per il confezionamento del the e il packaging di prodotti famaceutici, cosmetici e alimentari.
Nell’elenco 4 industriali lombardi: Fabio Storchi, presidente della Comer Industries, che produce componenti per le macchine agricole e l’energia rinnovabile. Baldassarre Agnelli, terza generazione del gruppo bergamasco Agnelli dell’alluminio, che produce un milione di pentole l’anno.
Giancarlo Dallera, Brescia, presidente esecutivo della Cromodora Wheels: produce ruote in lega leggere per auto di alta gamma delle più prestigiose case automobilistiche europee. Gino Del Bon presidente della Bruni Glass SpA distributrice di contenitori di vetro di alta gamma in 17 paesi.
Ed ancora: Giovanni Fileni, Ancona, fondatore e presidente dell’omonimo gruppo, primo produttore in Italia di carni bianche da agricoltura biologica. Andrea Illy, nome e volto famosissimo in Italia perchè si prestò alla campagna pubblicitaria del prodotto, presidente di Illycaffè, l’azienda di famiglia triestina, diventata leader nella produzione di capsule coperte da brevetto.
Carlo Francesco Mario Ilotte, Torino, fondatore di 2A SpA, azienda di componentistica e macchinari per il tessile comprese le cerniere lampo. Giovanni Licitra, Ragusa, ha fondato e guida la Lbg Sicilia, diventando il secondo produttore al mondo di farina di carrube, produzione che per il 95% viene esportata in 60 Paesi.
I semi dei baccelli di questa pianta, particolarmente uniformi come dimensione e peso, vennero adottati nell’antichità come unità di misura delle pietre preziose, detta carato dal loro nome arabo qīrāṭ o “karat”. Durissimi, sono immangiabili ma macinandoli se ne ottiene una farina dai molteplici usi nella alimentazione umana. Anche la polpa dei baccelli, molto usata per l’alimentazione del bestiame in particolare i cavalli, è stata rivalutata dalla dietologia odierna e viene anche utilizzata in fitoterapia. Pianta tipica dell’area mediterranea, cresce bene nel Sud Italia e la sua coltivazione, quasi abbandonata, conosce ora un nuovo impulso.
Dando a quell’economia uno sbocco assolutamente compatibile con quelle terre vocate più all’agricoltura e al turismo che non all’industrializzazione che, se ha portato ricchezza, ha causato tanti danni all’ambiente.
Alessandro Morra, Napoli, è presidente della So.Farma.Morra, nella distribuzione farmaceutica. Francesco Passadore, Genova, è l’ad di Banca Passadore fondata dal bisnonno nel 1988.
Pierantonio Riello, Padova, è presidente di Riello Elettronica, leader in Italia e tra i primi 5 al mondo per i gruppi di continuità.
Gloria Maria Rosaria Tenuta, Cosenza, presidente della Gias SpA che produce surgelati esportati in Europa Usa Australia e Giappone. L’Azienda utilizza sistemi di trasformazione coperti da brevetto ed è particolarmente attenta al legame con il territorio, appoggiandosi a cooperative agricole e valorizzando colture locali come il broccolo calabrese, gli asparagi, la cipolla rossa di Tropea.
Ed è a questo tipo impegno, che speriamo sia evidenziato dalle nostre brevi note che accompagnano l’elenco dei nuovi cavalieri, cui il Presidente si riferiva nel suo discorso di saluto.
SINTESI – I neo Cavalieri del Lavoro insigniti dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sono: Baldassare Agnelli (Lombardia), Alberto Barberis Canonico (Piemonte), Vincenzo Cafarelli (Campania), Massimo Carrara (Toscana), Carla Casini (Toscana), Luciano Cillario (Piemonte), Barbara Cittadini (Sicilia), Giuseppe Costa (Liguria), Giancarlo Dallera (Lombardia), Ennio De Rigo Piter (Veneto), Gino Del Bon (Lombardia), Giovanni Fileni (Marche), Mario Filippi Coccetta (Umbria), Andrea Illy (Friuli Venezia Giulia), Carlo Francesco Mario Ilotte (Piemonte), Giovanni Carlo Licitra (Sicilia), Alessandro Morra (Campania), Marco Palmieri (Emilia-Romagna), Francesco Passadore (Liguria), Pierantonio Riello (Veneto), Remo Ruffini (Lombardia), Francesco Starace (Lazio), Fabio Storchi (Emilia-Romagna), Gloria Maria Rosaria Tenuta (Calabria), Alberto Vacchi (Emilia-Romagna).
Testo a cura di Andreina Solito , The Way Magazine – Roma