14 Novembre 2019

Ciro Torlo nel cast di “Empire”: “Odio le etichette, un modello può essere di talento”

"Volevo cambiare" ci dice l'ammirato e corteggiato italiano a Los Angeles. Ora protagonista anche di un episodio del serial sul colosso Fox.

14 Novembre 2019

Ciro Torlo nel cast di “Empire”: “Odio le etichette, un modello può essere di talento”

"Volevo cambiare" ci dice l'ammirato e corteggiato italiano a Los Angeles. Ora protagonista anche di un episodio del serial sul colosso Fox.

14 Novembre 2019

Ciro Torlo nel cast di “Empire”: “Odio le etichette, un modello può essere di talento”

"Volevo cambiare" ci dice l'ammirato e corteggiato italiano a Los Angeles. Ora protagonista anche di un episodio del serial sul colosso Fox.

“Empire” è la quintessenza delle serie televisive americane. E quando un italiano, per giunta finora riconosciuto specialmente per le sue qualità fisiche, riesce a entrare nel cast di un colosso del genere, è una festa per tutti noi. Creata da Lee Daniels e Danny Strong per la Fox, Empire The Final Season vede nel ruolo di Luis, Ciro Torlo, modello e attore napoletano (di cui vi avevamo parlato qui) da anni trapiantato negli Usa. Tempo giusto per fare degli aggiornamenti.

Da quanto tempo sei negli Usa e da quanto tempo studi recitazione in America?

Sono più di 5 anni che vivo negli Stati Uniti, Miami è stato il mio punto di partenza, poi ho vissuto per alcuni mesi a New York e dopo ancora mi sono trasferito definitivamente a Los Angeles dove studio e lavoro sempre come modello e attore. Ho iniziato a studiare quasi da subito a Miami .

Come funziona il mercato delle fiction in USA? Tu sei stato definito “the new Italian hunk”. Cosa vogliono da te?

Ho agenzie che mi rappresentano per ora a Miami, Chicago, New York City, Los Angeles. Ricevo richieste per casting e faccio audizioni grazie a loro. Ci sono tantissime produzioni qui, ho scelto appunto Los Angeles perché girano di continuo serie e film. Credo che in questo momento le mie caratteristiche possono avere molte più chances in un posto dove non importa molto la nazionalità. Questo essere immediatamente riconosciuto come italiano, anche a partire dall’accento, è  al momento un punto di forza anziché uno di debolezza.

Si parla sempre di un ambiente molto competitivo, tu come la vivi?

Ho un credo: io intanto studio e studierò, perché mi fa sentire in vita e in allenamento, aspettando il mio momento, come ho sempre fatto. Sono sempre stato molto competitivo e determinato.

Come è stato il coinvolgimento per “Empire”, lo vedevi in precedenza? Ti sei fatto avanti tu?

Mai visto prima, non sapevo neanche cosa fosse e tuttora non so cosa sia, non guardo Fox Tv, più che altro guardo qualche serie Tv grazie a Netflix e vado al cinema. Visto che Empire viene girato a Chicago, la mia agenzia mi ha proposto questo piccolo ruolo, con un budget ristretto, dal quale bisognava togliere le commissioni di agenzia, hotel per due notti e volo. Ma non ero mai stato a Chicago prima e adesso che sto iniziando a fare ciò che amo, non voglio badare solo al fattore economico, mi interessa fare esperienza, scendere in campo, sperimentare. Perciò ho accettato e sono veramente felice di non aver lasciato perdere questa occasione.

Ci sono imprevisti anche sui set americani dove tutto sembra sempre perfetto?
Ma certo, per me questa esperienza è stata un sacrificio che reputo degno e ben ricompensato. Ma le cose possono andare per le lunghe anche qui. Nel mio caso ci sono state ore extra di riprese quindi sono riuscito a portare a casa più del previsto.

Che parte fai e come sei entrato nel personaggio?

Si tratta di un piccolo ruolo faccio me stesso. Luis è un latino, carismatico e affascinate, parte di questo trio di personaggi. La personalità non era molto distante da me, quindi sono entrato in scena semplicemente come Ciro.Una grande produzione americana si ricorda per cosa?

Per il rispetto con il quale tutti vengono trattati sul set, per le buone maniere, per l’umiltà e la buona energia che tutti riescono a trasmettere durante le riprese.Sappiamo che hai rifiutato molti ruoli e proposte in Italia che non reputavi all’altezza. Cosa vuoi fare nel futuro?

Da quando vivo in America non pretendo di esser rappresentato ugualmente in Italia, anche se spero sempre in un gran ritorno. Continuerò a fare ciò che ho sempre fatto, sognare e vivere il mio sogno.

La tua daily healthy routine: è cambiata, segui le stesse regole di prima o ti sei avvicinato a qualche altro sport?

Faccio sempre molta attenzione a quello che mangio e faccio sempre sport, in più forse ho solo lavorato molto. E diciamo che oggi sto lavorando maggiormente sul mio spirito. Forse si vede?Hai recentemente cambiato due volte look: biondo e sbarbato in successione. Che passi sono stati?

Volevo da tempo cambiare e l’ho fatto contro il volere di tutti. Questo perché volevo provare che posso in realtà interpretare altri ruoli e dare la possibilità a tutti di vedermi diversamente da come mi sono sempre mostrato. Le persone che hanno fatto come me il mio percorso, di solito vengono catalogati o come modelli o come personaggi. Io odio le etichette, un modello può esser bello ma anche bravo.  E questo lo posso dimostrare.

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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Ha lavorato con Coez, Geolier, Sfera Ebbasta. Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo, nato a Buenos Aires nel 1980

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