Le feste di fine anno sono il momento in cui si va più spesso al circo. E noi vogliamo parlarvi di un uomo che il circo lo ha reinventato e stravolto. Tanto da farsi chiamare “l’homme cirque”, l’uomo-circo. Si tratta del 55enne David Dimitri, originario svizzero ma famoso e accolto con i suoi spettacoli in tutto il mondo.
David Dimitri è un acrobata acclamato a livello internazionale che è stato elogiato per il suo stile unico.
Ha studiato alla State Academy for Circus Arts di Budapest e poi ha perfezionato lo stile presso la famosa Juilliard School di New York, creando successivamente danze virtuose e famose per i circhi, i festival delle arti e le sale da concerto di tutto il mondo: il Cirque du Soleil, il Circo del Sole di New York, il Circo Knie di New York e la Metropolitan Opera sotto la direzione di Jean-Pierre Ponnelle.
David Dimitri è stato artista ospite in festival come lo Spoleto Festival USA a Charleston, in South Carolina; il Lincoln Center Festival di New York; Juste pour rire, Jeux de piste, Strasburgo e il Festival di Avignone.
Si è esibito anche a Broadway, al New Victory Theatre. Ha battezzato la nuova Commerzbank-Arena di Francoforte con una traversata alata nel 2005. Nel 2011 David Dimitri si è esibito in 30 spettacoli al prestigioso Theater Vidy di Losanna. La prima di L’homme cirque in Italia, si è svolta a Colorno, nel 2012, al Festival Tutti matti per Colorno. Nel 2013, ha partecipato con il suo one-man show negli Stati Uniti al Festival of Arts and Ideas e Canada al Festival Montreal Completement Cirque. Nell’inverno 2013-14 si è esibito al Winterfest di Salisburgo, in Austria.
Se vi capita di leggere il suo nome nei cartelloni degli avvenimenti di intrattenimento nel mondo, non fatevelo sfuggire. Si tratterà sicuramente del suo spettacolo unico, nato nel 2001, grazie anche all’apporto creativo di suo padre, il famoso clown e mimo Dimitri. La sua è una rappresentazione di nouveau cirque arts eseguita in una tenda da circo itinerante progettata e costruita unicamente per la sua produzione.
