“Ninna Nanna” e “Cara Italia” sono sicuramente tra le cazoni più famose del 2018 in Italia. E a crearle e cantarle è Ghali, per esteso Ghali Amdouni, nato il 21 maggio 1993 a Baggio, un quartiere della periferia milanese, da famiglia tunisina. Conclusosi il tour trionfale dell’artista a Roma qualche giorno fa, ora, come racconta lui stesso nelle sue canzoni, è tempo di raccogliere i frutti.
Quello che gli sta succedendo non è da tutti: sta unendo il pubblico nei live e sta creando dibattito.
Ghali è chiamato da superstar ad allietare party di marchi di moda che fino a qualche mese fa poteva solo guardare dalle vetrine. Ieri era al Plastic di Milano, da dove provengono queste foto e video, per il party #DieselXTempo, per la presentazione delle nuove box di fazzoletti Tempo.
La situazione è meglio riassunta con un verso di una sua canzone: “Prima non mi facevano entrare
Ora non mi viene in mente un locale (no)…Dove non posso fare ciò che mi pare”.
La schiettezza genera affezione, che nel caso di Ghali è anche mania ossessiva del suo pubblico appena trovato, per la verità, fatto di ragazze fashion e agiati studenti in cerca della novità cool. Ieri spintoni ed entusiasmo per vedere l’italo-tunisino che ce l’ha fatta. “Finito il tour, Milano – ha detto dal palco del Plastic – stasera voglio solo divertirmi, bella lì, Diesel”, ha gridato da consumato testimonial.
Tutto ciò è ironico e deliziosamente ambizioso. Trasportare l’immagine e la sostanza della prima vera generazione di artisti italiani di origine diversa nel mainstream. Gli sponsor a quanto pare sostengono questo passaggio, all’establishment su cui ironizza Ghali piace anche tanto. E da parte sua ci mette la provocazione: “Votano Salvini e poi portano i figli ai miei concerti – ha detto di recente in un’intervista – ma nel 2019 sentirete la nuova ‘Imagine’ da me. Solo io in Italia posso fare un pezzo che unisce tutti”.
Aspettiamo fiduciosi.