Gianluca Vialli, io dandy del calcio per i giovani in tv
L’incontro con Gianluca Vialli in esclusiva per The Way Magazine avviene al lancio di Squadre da Incubo, il programma che parte su Mtv8 questa settimana. Gianluca Vialli torna in tv in versione conduttore ma non solo. Impeccabile nei suoi completi con cravatta, Gianluca Vialli è la mente del docu-reality che Sky gli ha affidato: il boss con il compito di intervenire sul management delle squadre che partecipano al format dedicato al mondo del calcio. Sarà lui ogni giovedì alle 21,15 (canale 8 del digitale terrestre e 121 del telecomando Sky) a impartire lezioni su team building, dinamiche comportamentali e manageriali. Con Gianluca Vvialli ci sarà Lorenzo Amoruso, il braccio armato che allena le squadre di provincia “dove tutto è improvvisato, a volte anche superficiale, ma irrimediabilmente vero”.
L’incontro con il bomber da 286 gol e allenatore che ha dato 5 trofei al Chelsea avviene in concomitanza con il lancio del programma che Gianluca Vialli stesso ha proposto a Sky Italia. “Sono contento perché oltre a trovarmi bene in veste di testimonial di Sky da 12 anni, ora mi pongo anche come autore, che non è mai successo prima”. Gli chiediamo del suo stile, della sua innata eleganza che un tempo fece dire alla mamma, Maria Teresa: “Gianluca ha un modo di fare elegante che non dipende dai soldi, ma dalla tradizione di una famiglia borghese”.
Con naturalezza ci risponde così: “Per questo programma avevo l’esigenza di presentarmi sempre tutto fighetto perché quello richiedeva il mio ruolo mentre Lorenzo era colui che scendeva in campo e riempiva la parte molto giocata delle riprese. Dal punto di vista atletico è lui la vera star di Squadre da Incubo”. Vialli (52 anni) e Amoruso (45) hanno formazione diversa ma una missione unica: far capire oggi al pubblico che il calcio è soprattutto eleganza e rispetto anche in campo.
Per Gianluca Vialli, certo, c’è una valenza stilistica in più, con tutto il retaggio che si porta dietro il suo personaggio. Dalla fine degli anni 80 è stato visto come il primo vero esempio di uomo elegante legato allo sport, in un tempo in cui al massimo i dettagli del look degli atleti erano i baffi o i calzini corti o lunghi.
È lui l’uomo che quando allenava il Chealsea si chiedeva perché alcuni inglesi girassero incuranti con le buche nelle calze. Questo aspetto è stato recepito dai ragazzi delle sei squadre di dilettanti che compongono il cast di Squadre da incubo? “Onestamente non lo so perchè ho lavorato a stretto contatto dei giocatori ma mi dedicavo all’organizzazione. Percepivo del rispetto e talvolta dell’ammirazione. Forse mi hanno visto come icona dal punto di vista stilistico ma in tutta franchezza devo dire che ho visto meno attenzione a quel modo di essere e apparire e molta veracità. Sono ragazzi che raramente hanno visto giocatori professionisti nelle loro realtà, né tantomeno l’interesse di programmi televisivi. Al di là delle realtà più raccontate come quelle di Milano e Roma, c’è tutto un mondo da scoprire nella fascia dilettantistica italiana”.
Le riprese accattivanti e le recenti comparse di Vialli in tv hanno aumentato lo status di uomo elegante che aveva già costruito in tempi in cui non esistevano nemmeno i termini come metrosexual, attribuiti a David Beckham e compagni dagli anni 2000 in poi.
Aveva ragione Francesca Amfitheatrof, direttore creativo diTiffany & Co. , che parlando di orecchini al maschile una volta disse: “Un dettaglio rischioso da permettersi per gli uomini celebri. Solo Gianluca Vialli e Francesco Clemente sanno portarli”.
Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
Una premiazione a tutto tondo per chi si è distinto nel campo della cultura e dell’informazione per la valorizzazione della
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L’incontro con Gianluca Vialli in esclusiva per The Way Magazine avviene al lancio di Squadre da Incubo, il programma che parte su Mtv8 questa settimana. Gianluca Vialli torna in tv in versione conduttore ma non solo. Impeccabile nei suoi completi con cravatta, Gianluca Vialli è la mente del docu-reality che Sky gli ha affidato: il boss con il compito di intervenire sul management delle squadre che partecipano al format dedicato al mondo del calcio. Sarà lui ogni giovedì alle 21,15 (canale 8 del digitale terrestre e 121 del telecomando Sky) a impartire lezioni su team building, dinamiche comportamentali e manageriali. Con Gianluca Vvialli ci sarà Lorenzo Amoruso, il braccio armato che allena le squadre di provincia “dove tutto è improvvisato, a volte anche superficiale, ma irrimediabilmente vero”.
L’incontro con il bomber da 286 gol e allenatore che ha dato 5 trofei al Chelsea avviene in concomitanza con il lancio del programma che Gianluca Vialli stesso ha proposto a Sky Italia. “Sono contento perché oltre a trovarmi bene in veste di testimonial di Sky da 12 anni, ora mi pongo anche come autore, che non è mai successo prima”. Gli chiediamo del suo stile, della sua innata eleganza che un tempo fece dire alla mamma, Maria Teresa: “Gianluca ha un modo di fare elegante che non dipende dai soldi, ma dalla tradizione di una famiglia borghese”.
Con naturalezza ci risponde così: “Per questo programma avevo l’esigenza di presentarmi sempre tutto fighetto perché quello richiedeva il mio ruolo mentre Lorenzo era colui che scendeva in campo e riempiva la parte molto giocata delle riprese. Dal punto di vista atletico è lui la vera star di Squadre da Incubo”. Vialli (52 anni) e Amoruso (45) hanno formazione diversa ma una missione unica: far capire oggi al pubblico che il calcio è soprattutto eleganza e rispetto anche in campo.
Per Gianluca Vialli, certo, c’è una valenza stilistica in più, con tutto il retaggio che si porta dietro il suo personaggio. Dalla fine degli anni 80 è stato visto come il primo vero esempio di uomo elegante legato allo sport, in un tempo in cui al massimo i dettagli del look degli atleti erano i baffi o i calzini corti o lunghi.
Le riprese accattivanti e le recenti comparse di Vialli in tv hanno aumentato lo status di uomo elegante che aveva già costruito in tempi in cui non esistevano nemmeno i termini come metrosexual, attribuiti a David Beckham e compagni dagli anni 2000 in poi.
Aveva ragione Francesca Amfitheatrof, direttore creativo di Tiffany & Co. , che parlando di orecchini al maschile una volta disse: “Un dettaglio rischioso da permettersi per gli uomini celebri. Solo Gianluca Vialli e Francesco Clemente sanno portarli”.
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