I patrimoni orali e immateriali dell’umanità sono espressioni della cultura immateriale del mondo che l‘UNESCO ha inserito in un apposito elenco, per sottolineare l’importanza che esse hanno secondo tale organizzazione.
IMPORTANZA – Questo patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra.
OTTO PRIMATI – Quest’anno ricorrono 10 anni dalla prima inclusione di un patrimonio italiano nell’elenco dell’Unesco chiamato ” Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale mmateriale”. Ve li elenchiamo:
– 2008 Opera dei Pupi siciliani
Il teatro di marionette conosciuto come Opera dei Pupi è nato in Sicilia all’inizio del 19° secolo ed ha sin dall’inizio avuto un grande successo tra le classi lavoratrici fino agli anni 50 del Novecento. Le storie raccontate, i cui dialoghi sono quasi sempre improvvisati dai burattinai, si basano soprattutto sulla letteratura cavalleresca medievale, sui poemi italiani del Rinascimento, sulle vite dei santi e sui racconti di banditi. Le principali scuole di pupi siciliani sono quelle di Palermo e Catania, spesso condotte a livello familiare e i cui burattini vengono costruiti e dipinti con metodi tradizionali.
Il canto a tenore, che si è sviluppato nell’ambito della cultura pastorale della Sardegna, è una forma di canto polifonico eseguito da un gruppo di quattro uomini usando quattro diverse voci chiamate bassu, contra,boche e mesu boche. Questi cantori vivono nella Barbagia e nella Sardegna centrale e si esibiscono spontaneamente nei bar chiamati “su zilleri” ma anche in occasioni formali e cerimonie e durante il carnevale barbaricino.
– 2012 Saper fare liutario di Cremona;
L’artigianato cremonese è rinomato per la costruzione e il restauro di violini, viole, violoncelli e contrabbassi. Gli artigiani frequentano una scuola specializzata, basata su uno stretto rapporto insegnante-studente, prima di fare apprendistato in una bottega, dove continuano a perfezionare la tecnica. Il “Consorzio Liutai Antonio Stradivari” e l’”Associazione Liutaria Italiana” sono considerati fondamentali per l’identità di Cremona e dei suoi cittadini.
La dieta mediterranea comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e soprattutto la condivisione e consumo di cibo. Mangiare insieme è la base dell’identità culturale e della continuità delle comunità nel bacino Mediterraneo.
Le processioni cattoliche che prevedono strutture da portare a spalla si svolgono in tutta Italia ma sono particolarmente articolate in quattro centri storici: Nola, con una processione di otto obelischi di legno e cartapesta che commemorano il ritorno di San Paolino; Palmi, dove i portatori trasportano una complessa struttura in onore di Nostra Signora della Sacra Lettera; la Faradda dei Candelieri di legno di Sassari; la Macchina di Santa Rosa a Viterbo.
– 2014 Vite ad alberello di Pantelleria
La tradizionale coltivazione della vite ad alberello, che avviene in condizioni climatiche molto dure, è tramandata attraverso istruzioni pratiche e orali in dialetto locale da generazioni di vinai e contadini dell’isola di Pantelleria, dove 5000 abitanti coltivano piccoli lotti di terra usando metodi sostenibili. La tecnica di coltivazione, abbastanza articolata, prevede diverse fasi e si conclude con la vendemmia a mano durante un evento rituale che inizia alla fine di luglio
Nata come metodo per procurare il cibo, la pratica della falconeria si è evoluta rafforzando il suo aspetto legato alla conservazione della natura, al patrimonio culturale e all’impegno sociale all’interno delle comunità. La falconeria è stata riconosciuta patrimonio vivente dell’umanità nel 2016 ed è bene transnazionale dei seguenti paesi: Emirati Arabi, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Kazakhistan, Repubblica di Corea, Mongolia, Marocco, Pakistan, Portogallo, Qatar Arabia saudita, Spagna, Repubblica Araba Siriana.
– 2017 L’Arte dei pizzaiuoli napoletani
Terzo elemento gastronomico italiano ad essere protetto dall’Unesco, dopo una campagna di raccolta firme sostenuta da 2 milioni di persone nel mondo. Dichiarato valido nel 2017, questo riconoscimento porta la pizza, cibo tra i più amati e consumati al mondo, nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l’arte del pizzaiolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo.