Vi raccontiamo la storia di Michele Bravi, talentuoso cantante vincitore di X Factor di qualche tempo fa, perché è un percorso eccezionale. Il suo recente successo sui social media, arrivato in un periodo di stanca discografica, gli ha fatto bene e lo ha fatto rinascere. Si è dedicato ai video per “diversificarsi” ed è tornato alla musica, secondo noi, con più passione di prima.
Michele Bravi è nel 2017 tutto quello che avete ascoltato nel pezzo sanremese Il Diario Degli Errori. E perciò è tornato nei favori del pubblico. “Non mi maschero più – ha detto alla presentazione del disco Anime di Carta, in uscita domani per Universal – e non ho bisogno di filtri per arrivare al mio pubblico. Sembra strano che a dirlo sia una persona giovane come me ma è così. Ho iniziato presto e forse troppo in fretta mi sono sentito dire che ero morto. Vorrei dire a quelle persone che a 19 anni non si può sentire una cosa del genere”.

E proprio quando Bravi si è messo a raccontare la sua vita dietro lo schermo di un computer, è arrivata la fase della carriera in cui contano di più i sentimenti veri, le relazione reali, la vita vissuta. Prima di Sanremo ha confessato in un’intervista il suo orientamento. Ha preparato un disco pieno di testi che rimandano alla vita vera.
Lotta contro tutti quelli che l’avevano esaltato e poi abbandonato. E per questo il web a Michele Bravi, con il suo canale YouTube, gli aveva dato negli ultimi tempi una libertà che nessuno gli aveva concesso. Con i video e i post è riusciuto a tracciare un legame profondo con il suo pubblico. Per poi permettergli di tornare sicuro e maturato con una canzone come Il Diario Degli Errori “che anche se è stata scritta da Federica Abbate è come se fosse stata scritta da me“. Ora che ha lavorato al suo ritorno in musica per due anni e oltre, dice di voler andare con calma: “Non mi affido a un produttore o un autore solo perché fanno hit. Per me deve nascere prima conoscenza, poi un rapporto e poi una relazione professionale. Se mi affianco a qualcuno che manco conosco, è come se mi mettessi per strada a chiedere di sposarmi agli sconosciuti“.
Sul disco di 13 brani, il giovanissimo cantante umbro torna sia come autore sia come interprete. C’è la penna del co-autore di Arisa, Giuseppe Anastasi, Cheope, Davide Napoleone, giovane promessa autoriale, Niccolò Contessa, Antonio Di Martino e Alessandro Raina.
“Le anime di carta si tagliano sfiorandosi e si accartocciano stando insieme. Si rincorrono tra le pagine senza trovarsi e, sulla trama di quelle pagine, rendono indelebile la storia dei loro errori”.
“Anime di Carta” è un progetto discografico realizzato con il supporto strategico della factory Show Reel, con un’anima elettronica e una autoriale: “L’italiano è la lingua del cuore dei sentimenti e dell’istinto, mi permette di non avere filtri … l’inglese invece è una scelta consapevole, un desiderio cosciente …” racconta Michele che, in questo disco, ha scelto prevalentemente la lingua italiana, anche se non mancano due brani in inglese, firmati da autori internazionali quali Andreas Pfannenstill e Patrick Jordan-Patrikios.
A maggio Michele Bravi sarà protagonista di due indimenticabili live, anteprime dell’Anime di Carta Tour, il 20 al Fabrique di Milano e il 21 al Viper Theatre di Firenze.