Quando ci è arrivato tra le mani “Tutto Quello Che Vuoi Tu”, il nuovo libro di Derek Sivers (Roi Edizioni), siamo subito andati a cercare il profilo di questo imprenditore atipico online. Sul suo sito, tutto bianco, la scritta: “Vedrete che questo è il mio tratto comune: non avere nulla di più di quello di cui ho davvero bisogno”.
E da qui è partita la ricerca per incontrare questo genio del business americano, che sul finire degli anni 90 creò il primo sito di vendita di musica online, prima di iTunes, di cui divenne poi fornitore. Derek arrivò a impiegare 85 persone nella sua CD Baby, che rivendette per 22 milioni di dollari. Definito da Forbes “uno dei momenti di lettura che avrete speso meglio in assoluto” il libro spiega come innalzarsi a imprenditori innovativi, e di conseguenza, a osservatori attenti della realtà che ci circonda. Ha seguito la sua passione, senza un business plan e senza curarsi dei detrattori. E ha vinto la sua sfida. Qui ci spiega come ha fatto.
Derek, anzitutto cosa sei?
Sono stato un musicista, un produttore, un performer circense, uno speaker TED (technology, entertainment, design) e un editore di libri. Ho fondato CDBaby e HostBaby, e le ho rivendute quando mi sentivo arrivato. Sono affaschinato dalle capacità dell’auto-miglioramento, della filosofia e della cultura. In definitiva mi piace pensare piano e trovare un punto di vista diverso. Sono un minimalista.
Cosa vuoi dire di te al tuo pubblico?
Che sono molto poco sociale e che arrivo dalla California. Ora vivo in Nuova Zelanda e Singapore. Sono davvero una persona contenta e non mi piacciono i drammi. Tra il 1998 e il 2008 ho vissuto la formidabile esperienza di avviare un sito web per gioco e trovarmi a essere imprenditore di successo. Sono un tipo piuttosto insolito e non voglio che tutti siano come me. Solo che oggi mi chiedono di spiegare la mia esperienza, nei libri e nei talk, e quindi eccomi qui.
Cosa ti ha spinto a iniziare un business nella musica in un momento in cui già le vendite erano in declino e il panorama non era dei migliori?
Questa domanda parte da una mentalità sbagliata. Non bisogna iniziare un lavoro basato sui trend mondiali. Significherebbe che vuoi fondare una compagnia da Dow Jones che avrà bisogno di ogni essere umano come cliente. Invece, dimentica i trend e aiuta solo le persone attorno a te. Hai bisogno di un solo cliente per iniziare. In questa fase, fare business è simile a fare arte, è un’espressione personale. Fai quello che ami fare, specialmente se il resto del mondo va in direzione opposta.
Qual è il peso del passaparola e delle amicizie giuste per un business di successo?
Credo sia tutto! Tutti i tuoi clienti arriveranno a te col passaparola. Poi il tuo lavoro sarà di riuscire a dare valore e affidabilità a questi clienti, in modo che possano diventare fedeli, il che equivale a diventare amici. Non si tratta di transazioni, ma di fedeltà a lungo termine.
Cosa suggeriresti oggi a un debuttante nella musica e nell’arte in generale?
Fare training come un atleta olimpico. Le possibilità di fare successo sono uguali per tutti, ce ne sono milioni che ci provano ma pochi che ce la fanno. Per questo devi essere il meglio del meglio. Per avere risultati estremi, devi fare azioni estreme. Questo riguarda per le abilità musicali, di scrittura e di live performance. Ma ci vogliono anche abilità sociali, incontrare migliaia di persone nel tuo campo di riferimento e sviluppare tutte queste relazioni. E poi c’è anche un lato psicologico da sviluppare. Come sostenere i rifiuti, come esprimere persuasione, negoziare bene e tanto altro. In ogni caso, che tu diventi o meno una star nel tuo campo, seguire questi miglioramenti caratteriali ti farà diventare una persona migliore.
Molti diranno: incontro detrattori, mi perdo d’animo. A te è capitato? Ci dici cosa tenere in considerazione e cosa no?
Bisogna ascoltare ogni critica e poi decidere da soli se sono fondate o meno. Se hanno un perché, basta pensare a come fare per superare quella criticità. A volte i commenti arrivano da persone che sono in un posto diverso dal tuo. Come la tua prima domanda sul mercato in declino, mi viene da dire. A volte i detrattori non saranno i tuoi clienti quindi è ok fregarsene. Le opinioni che importano davvero sono quelle di chi ti paga il servizio. Tutti gli altri sono secondari, tranne te. Infatti è la tua opinione che ha il posto maggiore. Perché sei tu che vivi con te stesso per tutto il giorno.
Il business dei media e della cultura è destinato a essere sempre più “gratuito”? E da dove arriveranno i guadagni nei prossimi anni?
Nessuno conosce il futuro e vorrei dirvi di non aver fiducia in chi pretende di saperlo. Così come sappiamo che resterà la gravità e l’acqua, non possiamo affidarci a regole che predicano cosa succederà. Prendi d’esempio la musica, la melodia è sempre la cosa che la gente ama di più. Non puoi sapere cosa sarà di moda in futuro dal punto di vista dei suoni ma puoi star certo che le persone vogliono stabilire connessioni emozionali con le canzoni. Non puoi predirre quale tecnologia sarà alla base di questa comunicazione ma chi scrive canzoni sa già che per arrivare a scriverne una di successo ne servono tante. Più ne scrivi, più ci sono chance che ne esca una di successo, anche se non sai quale sarà. Per questo dico agli autori: al posto di fissarvi sulle previsioni, focalizzate la vostra creatività sui valori che non cambiano mai. Scrivete almeno una canzone a settimana per fare progressi e avere una melodia con testi memorabili. Se iniziate a porvi come obiettivo di raggiungere 10 persone a settimana costruirete qualcosa.
Derek Sivers – Questo è il sito dei suoi aggiornamenti.