10 Gennaio 2017

L’arte narrativa di George Lucas cerca un museo

La sfida per la location (San Francisco o Los Angeles?) infiamma i media americani. Vi presentiamo il rendering del progetto faraonico.

10 Gennaio 2017

L’arte narrativa di George Lucas cerca un museo

La sfida per la location (San Francisco o Los Angeles?) infiamma i media americani. Vi presentiamo il rendering del progetto faraonico.

10 Gennaio 2017

L’arte narrativa di George Lucas cerca un museo

La sfida per la location (San Francisco o Los Angeles?) infiamma i media americani. Vi presentiamo il rendering del progetto faraonico.

Uno spazio come nessun altro” è lo slogan di George Lucas per il suo museo, l’utopia che sta inseguendo da anni. Il grande regista americano, e sua moglie, il museo dell’arte narrativa (così lo ha immaginato) se lo vuole pagare (1,5 miliardi di dollari) e ha pure fretta. Ma evidentemente le lungaggini non sono solo un male italiano.

Son passati 10 anni da quando George Lucas, padre di Star Wars e Indiana Jones, ha iniziato a parlare ai media di “pensione”. La sua casa di produzione è ora nelle mani della Disney (con cui ogni tanto polemizza) e i suoi fans si disperano pensando a quei 40mila oggetti che aspettano di trovar una giusta collocazione per essere goduti dal pubblico. Indubbiamente è Star Wars il fulcro del grande interesse mondiale che suscita il solo accenno alla creazione di un Lucas Museum. Ma come il protagonista della vicenda azzarda sul sito del nascituro museo, c’è molto di più in pentola.

COME VUOLE CHE SIA

Il progetto a dir poco faraonico è stato redatto dallo studio del maggior architetto cinese in questo momento,  Ma Yansong. Il suo studio MAD-I ha il rendering nella sezione “design in progress” del suo sito. La realizzazione è davvero spettacolare, come vedete in queste foto. “Voglio che ci si senta trasportati in un mondo fatto di storie di esplorazione. Deve essere futuristico e senza tempo“, dice il regista nato vicino San Francisco 72 anni fa (a Modesto, un nome che certo non si addice a questa sua ultima impresa).

E proprio sulla California si sono concentrati i sogni di investimento di una delle persone più influenti d’America. Vorrebbe che il suo museo fosse costellato di ristoranti, caffè, sale lettura, sale cinematografiche, spazi didattici. Dopo che è tramontata l’ipotesi di realizzare il museo in un grande parco a Chicago (“troppe lungaggini per l’opposizione di Friends of the Parks“), ora la scelta è tra Los Angeles e San Francisco.

E non è una scelta da poco, visto che la “guerra” della location sta appassionando i media americani come una partita di football. Ovviamente c’entra il campanilismo tra le due città simbolo della West Coast (anche qui, debolezze universali sembra di capire) e un’opportunità di realizzazione che interessa l’economia e la politica.

Ora che il board del Lucas Museum of Narrative Art ha deciso di comunicare la destinazione definitiva entro gennaio, il dibattito si infiamma. C’è chi vorrebbe la struttura una sorta di Sydney Opera House sulla costa del Treasure Island a San Francisco, o a Los Angeles all’Exposition Park vicino all’University of Southern California (foto di apertura del servizio).

san francisco lucas museum
Il progetto del museo di Lucas a San Francisco.

L’amministrazione di San Francisco ha addirittura ammesso che i 26 milioni di dollari che Lucas vorrebbe pagare per il sito sono al di sopra del mercato. Los Angeles ha risposto che concederebbe il suolo al grande cineasta per 20 dollari all’anno. Sì, avete letto bene, il costo di una pizza pur di accaparrarsi l’ultima attrazione dell’entertainment americano. Eric Garcetti, sindaco di Los Angeles, lo sta corteggiando da due anni: “Il Lucas Museum of Narrative Art sarebbe perfetto per la citt perché siamo una capitale mondiale e abbiamo musei di levatura globale come il Broad, il Getty, il MOCA e il LACMA.”

Per update sulla saga edilizia che sta appassionando i cinefili di tutto il mondo, qui

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Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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