18 Gennaio 2018

Lorenzo Ferrari: “Porto il ritmo tra Vittoria e Joe Bastianich”

18 Gennaio 2018

Lorenzo Ferrari: “Porto il ritmo tra Vittoria e Joe Bastianich”

18 Gennaio 2018

Lorenzo Ferrari: “Porto il ritmo tra Vittoria e Joe Bastianich”

Un musicista che in Italia sta rivoluzionando il ruolo che rappresenta. Lorenzo Ferrari, giovane e bel protagonista di musica e video della band Vittoria and The Hyde Park, è un batterista col sapore del front-man. 

Ne sentirete parlare in abbondanza presto: è uscito “Fever” il quinto ed ultimo singolo dei VITTORIA AND THE HYDE PARK prima dell’uscita dell’album “#VHP” il 26 gennaio. Il brano racconta della voglia cambiare, di scoprire, di mettersi in discussione e allo stesso tempo del timore di farlo: “Un istinto che ci tiene svegli la notte e ci fa trovare il coraggio di buttarci in nuove avventure, lasciandoci alle spalle sicurezze che però non portano al cambiamento“, dicono dal gruppo.

La band sta preparando un grande lancio e parte della strategia è dovuta proprio alle esperienze solistiche di Lorenzo. Ecco cosa ci ha detto.

Come hai iniziato a suonare?

I miei genitori mi raccontano che volevo picchiare col martello rosso su qualsiasi cosa. Non capivano, la mia casa era comunque vicino al mondo musicale. Mia madre è appassionata di canto, mio padre suona l’organo. I genitori quindi mi hanno instradato, mio padre ha provato col pianoforte a 5 anni ma nel giro di qualche mese non ho più provato interesse. Avevano vinili degli anni 90, per me che sono nato nel 1990 è stata tutta una scoperta. Ovviamente volevo suonare sulle pentole a casa mia, a Mornico al Serio, in provincia di Bergamo. Così mi hanno comprato una batteria vera a 7 anni.

Dove ti sei formato?

Ho frequentato la Tech Music School di Londra, l’attuale Bimm fino al 2012. Con una certificazione in mano, dopo poi ho sempre scelto insegnanti privati. L’unica scuola che avevo fatto a Bergamo era stata l’Eufonia, per avere le basi. Nel frattempo mi esibivo anche, ho iniziato a 13 anni con i più intimi amici del paese. Era importante suonare per un pubblico, così è nata la mia band Seraphines, facciamo rock, tutti pezzi originali. In effetti nella mia carriera ho fatto pochissime cover, ho suonato nel tribute europeo ai Green Day, a volte con il tributo dei Muse.

Lo ricordi come un periodo piacevole?

Certo, entusiasmante. Abbiamo iniziato a suonare negli oratori di Bergamo e Brescia, avevamo comprato l’impianto luci e audio. La mia gavetta della provincia è anche come tecnico, mi ha aiutato tantissimo tanto che ora registro le mie cose e anche per altri da solo nel mio home studio.

Album e singolo nuovi per Vittoria And The  Hyde Park.
Album e singolo nuovi per Vittoria And The Hyde Park.

Ora la musica è la tua professione e sei impegnato in molti fronti. Cosa prediligi?

Faccio lezione nel mio studio e sto aprendo una società di web marketing perché mi sono appassionato alle promozioni online. Poi mi interessa il mondo del motociclismo, vado in giro con la mia Kawasaki Ninja blu nel mio tempo libero e gioco a basket. Abbiamo suonato per brand di moda come Bikkemebrgs e ci piace allineare le esperienze e le passioni. Quindi quello che mi piace solitamente torna nella mia carriera.

lorenzo ferrari bw

Parlaci della nuova uscita di Vittoria And The Hyde Park. Come sarà?

Personalmente ho lavorato con il produttore dell’album Christian Milani che ha lavorato per artisti in diversi Festival di Sanremo. Abbiamo iniziato con singoli e Burn Down The Summer è quella che ci ha portato fortuna ed è andata in un telefilm in Brasile, Rock Story. Quindi è stata una hit e distribuita in 16 stati esteri grazie agli accordi della nostra etichetta RNC Music di Milano. Abbiamo appena lanciato Fever con video nella neve. Il nuovo singolo che porta all’album si chiama This Spell e tra i 12 brani nuovi è quello che ha il featuring con Joe bastianich. Il 31 gennaio lanceremo il progetto con un evento alla Latteria Molloy di Brescia. Poi ci saranno altre date.

Com’è il rapporto con Vittoria nella band?

Lei si occupa molto dello styling della band. Vorrei sempre mettermi nero per la mia anima rock, ma mi adatto con piacere alle esigenze del momento. Il rock si vede sul palco quando ci esibiamo con versioni live molto diverse, siamo carnali.

lorenzo ferrari batteria

A chi ti sei ispirato? Hai un ruolo molto prominente nel gruppo!

Dai 14 ai 18 anni cantavo anche e mi sentivo un po’ Phil Collins. Essere dietro alla batteria è bellissimo e ti fa sfogare, non hai doveri, perché quando sei seduto è come indossare una corazza. Poi dovendo cantare dovevo stare sempre davanti e facevo fatica a comunicare. La corazza diventava un limite. Mi sono sempre sentito bene, anche in tutti i miei progetti ollaterali faccio volentieri le seconde voci.

Hai un aspetto che non passa inosservato. Che ruolo ha l’estetica per un batterista?

Non faccio attività estreme, ho giocato come playmaker a basket, sono contento della mia faccia, mi piace e quando c’è da scattare non mi tiro indietro. Solitamente sono i fotografi o i video maker che mi chiedono di fare un passo avanti e credo faccia parte dell’immagine della band.

lorenzo ferrari live

Siete degli indipendenti che dal web hanno fatto successo. In che stato è la musica attualmente?

Beh, se pensi che siamo arrivati a far da supporter ai Saint Motel senza chiederlo, ti rendi conto di quanto a volte possa essere efficace Internet. Loro ci hanno notati e ci hanno chiesto di suonare al Fabrique di Milano. Penso che ci siano dei meccanismi strani per la musica indipendente. Ho fatto un disco intero con George Merk, il figlio di Teddy Reno e Rita Pavone, che era fenomenale ma a livello commerciale non è successo granché. Lui ha una famiglia che conosciamo ma ha sempre voluto fare per fatti suoi, senza aiuto. Per me è stata un’esperienza bellissima, stare a contatto con loro nello studio in Svizzera. Sono logiche difficili da capire.

lorenzo ferrari the way magazine

Però hai avuto il tuo big break personale con Joe Bastianich. Ce ne parli?

Sono grato a Joe Bastianich che è molto generoso, e ha notato me e mi ha voluto come turnista nella sua band. Io ho chiamato alla chitarra Gabriele Tirelli che è con me nei Vittoria And The Hyde Park. Siamo una squadra, ci ha sentito suonare a Cividale e ci ha invitati al Ricci, il locale che aveva a Milano con Belen Rodriguez. Lì abbiamo iniziato a suonare assieme con una performance acustica.

Ora proseguirai con lui?

Sì perché l’esperieza delle serate multiple di Vino Veritas è stata bellissima. Partiremo in questa nuova stagione con una data a Milano e ci sposteremo in tutta Italia.

Sei stato anche in America. Com’è andata?

L’abbiamo fatto per filmare il Jack On Tour con Giò Sada. A Bastianich serviva una band stile blues country. Ci ha chiesto di andare a New York la primavera scorsa e abbiamo arrangiato i suoi brani per prepararli alle 10 date che erano in programma. Siamo tornati ad agosto per registrare e filmare.

Sada è uno di quelli scottati dal talent show. Tu senti che il tuo percorso sia diverso?

Le differenze ci sono ma anche lui sta cercando di fare quello che davvero gli piace. Oggi che nella musia ci sono dentro con tutto me stesso conosco bene anche i meccanismi dei talent. Purtroppo o per fortuna per alcuni, la gavetta in tv, spesso è meno costosa e più efficiente. Le views contano, lui mi ha raccontato meraviglie dell’esperienza del programma tv fatto con professionisti. Una volta uscito sei legato a dei contratti vincolanti e per questo lui ha scelto di abbandonarli per tornare indipendente, anche nelle scelte.

lorenzoE tu invece quando hai capito che la tua passione stava diventando il tuo lavoro?

Ho iniziato a capire che era decollato con i Victoria and The hyde Park tre anni fa. Son passato dal finire un album con George Merk a fare sempre più serate. La gavetta l’ho fatta con serenità. Ho sempre pensato che succedesse qualcosa, mia madre è una preside figurati le pressioni! Io stesso tenevo agli studi, di pari passo ho fatto economia informatica all’università. Ho preso poi un paio d’anni per viaggiare e girare nei villaggi turistici, cantavo suonavo la batteria e strimpellavo la chitarra.

A cosa ti senti più legato del tuo percorso?

Mi piacciono tanto le cose che faccio, ho sempre voluto diversificare. Sono fatto così, mi piace cambiare, a oggi sono felice. Mi piace il rock dei Seraphines, con Vittoria devo essere attento con l’elettronica perché è più impegnativo. L’electro pop è semplice ma richiede precisione. Passo dalla carnalità al divertimento con Bastianich, di cui mi diverte anche l’iter organizzativo. Poi con lui c’è il collegamento Milano-New York che adoro.

Con i Seraphines hai progetti?

Con i Seraphines in primavera ci sarà un tour in Gran Bretagna, usciremo con il singolo di Joe Bastianich Project presto.

www.lorenzoferrari.net
www.vhpofficial.com
www.seraphins.eu

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Christian D’Antonio (Salerno,1974) è direttore responsabile della testata online di lifestyle thewaymagazine.it. Iscritto all’albo dei giornalisti professionisti dal 2004, ha scritto due libri sulla musica pop, partecipato come speaker a eventi e convegni su argomenti di tendenza e luxury. Ha creato con The Way Magazine e il supporto del team di FD Media Group format di incontri pubblici su innovazione e design per la Milano Digital Week e la Milano Design Week. Ha curato per diversi anni eventi pubblici durante la Milano Music Week. È attualmente ospite tv nei talk show di Damiano Gallo di Discovery Italia. Ha curato per il quartiere NoLo a Milano rassegne di moda, arte e spettacolo dal 2017. In qualità di giudice, ha presenziato alle manifestazioni Sannolo Milano, Positive Business Awards, Accademia pizza doc, Cooking is real, Positano fashion day, Milan Legal Week.
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