Un bell’incontro quello con Malandrino; lui si mette in gioco raccontandosi e ci conduce nel suo mondo artistico, in viaggio con la sua musica, alla quale affida messaggi importanti. Nonostante il nome d’arte (in realtà è il suo vero cognome) è un siciliano dallo sguardo intenso, un po’ schivo: un poeta, in questo millennio così mediatico, che sembra andare in direzione “ostinata e contraria” (per citare un grande della canzone).
Il 12 Ottobre è uscito il nuovo singolo “Buon viaggio”; un progetto importante: una valigia colma di emozioni e di un vissuto che Andrea – ora – ha la voglia e la maturità di condividere.
Ottobre è un mese importante per te: il 6 hai compiuto 28 anni ed il 12 è uscito il tuo attesissimo nuovo singolo “Buon viaggio”. Questo brano rappresenta la svolta, è davvero un nuovo “buon viaggio”?
Sì, è sicuramente una nuova – ennesima partenza; questa volta, a differenza delle altre, parto senza bagaglio perché tutto ciò che occorre è dentro il mio cuore. Questo brano descrive la bellezza di aver avuto al fianco una persona speciale e racconta nell’atto di salutarsi, forse per sempre, l’augurio più sincero di trovare “altri occhi colmi come il mare” con lo stesso strazio di chi troverà l’amore altrove ma, al contempo, con la stessa gioia di essersi vissuti: non importa per quanto, perché sarà indelebile.
Con il singolo uscito questa estate “Una come te”, hai fissato il primo tassello di un progetto più ampio: questo nuovo disco ne fa parte e in che modo?
Voglio dirvi una cosa: quando sono entrato in studio l’anno scorso e ho cominciato a buttar giù l’idea di questo album, avevo già almeno cinque provini su cui lavorare. Alla fine, la scelta delle track, sulle quali ho sviluppato il progetto è venuta strada facendo, perché nel frattempo prendevo coscienza, con accettazione e consapevolezza, di quanto avevo vissuto; i brani a quel punto sono usciti tutto d’un fiato centrando in pieno il senso che era mia intenzione dare a questo album già da più di un anno.
Da quando sei tornato sulle scene è cresciuta l’attenzione dei social su di te e ricevi molti messaggi: che rapporto hai oggi con tutto questo?
(Ndr. Malandrino, di nome e di fatto, risponde sorridendo sornione) Diciamo che ci frequentiamo da non molto, perché la sera ognuno dorme a casa propria”. Scherzi a parte, per mia natura non sono molto incline a condividere qualunque cosa sui social; ritengo che si debbano utilizzare con coscienza, avendo cura di se e della privacy propria ed altrui. Nello specifico, ovviamente, sono consapevole del fatto che oggi sia un mezzo fondamentale per comunicare col pubblico e quindi cerco di adeguarmi …con un po’ di fatica.
Oggi possiamo definirti senza dubbio alcuno un cantautore: in che modo trovi ispirazione?
In me, nel mio vissuto: dove passato e presente si incontrano lasciando tracce indelebili. Ho imparato a guardare con occhi attenti quello che mi circonda e quanto avviene dentro di me, questo è l’humus in cui nasce la mia ispirazione, a volte all’improvviso come una bella sorpresa.
Nonostante i tuoi coetanei prediligano la musica elettronica, tu spazi tra il pop e il soul con una bella voce calda e profonda. Non temi in qualche modo di “essere fuori tempo”?
Questo sono io; non è necessario piacere a tutti e non mi interessa: ho l’urgenza di dire qualcosa e lo faccio presentandomi per quello che sono. Chi avrà la curiosità di ascoltarmi, saprà riconoscermi. Il “fuori tempo” mi piace se significa essere dalla parte opposta a quella che le mode o le convenzioni impongono.
Il video clip di “Buon viaggio” è la prova di un racconto in evoluzione, raccontaci…
“Buon viaggio” è tanta roba! È un brano denso di significato; uno sfogo, un grido. Ho capito da subito che la danza avrebbe potuto rappresentarlo al meglio. Pensate a quanta disciplina, spirito di sacrifico, sudore, lacrime sono necessarie a chi sceglie la danza; la stessa forza interiore, la stessa magia servono a chiunque scelga di dedicarsi a qualcuno. Colgo l’occasione per ringraziare Simone Nolasco, che è un artista con la A maiuscola; non c’è stato bisogno di tante parole: gli è bastato ascoltare il brano e “indossarlo”. Ballerino professionista ad Amici è un talento indiscusso e straordinario, ma io lo ringrazio per avermi permesso di vedere al di là di tutto questo: ha una luce dentro, una passione ed una sensibilità unica.
Malandrino lavora molto, lo abbiamo capito, ma Andrea ha tempo per sognare?
È vero, lavoro molto e i progetti sono tanti: spettacolo, scenografie, fusion e featuring che sogno da tempo (anche Malandrino sogna!). Inoltre sto già pensando al prossimo album: ne vedo già i colori, ne sento i suoni in un continuo divenire di emozioni. E poi c’è Andrea che sogna e non solo musica: gli ultimi due anni della mia vita sono stati caotici; ho abitato per mesi in albergo a Roma, poi a Los Angeles, poi ancora Roma e ci sono voluti mesi prima di decidermi ad avere una sistemazione fissa, più che altro un armadio! Sogno per me – ora – significa anche stabilità: un luogo dove fare la mia casa, il mio nido. E poi sogno il cinema, i libri: fidatevi è un cassetto, quello dei sogni, che è meglio non aprire.