5 Marzo 2018

Oscar nel segno di fantasy e diversità

"The Shape Of Water - La Forma dell'Acqua" di Guillermo del Toro e "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino lasciano il segno.

5 Marzo 2018

Oscar nel segno di fantasy e diversità

"The Shape Of Water - La Forma dell'Acqua" di Guillermo del Toro e "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino lasciano il segno.

5 Marzo 2018

Oscar nel segno di fantasy e diversità

"The Shape Of Water - La Forma dell'Acqua" di Guillermo del Toro e "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino lasciano il segno.

Con un basso profilo sull’universo degli scandali sessisti, Hollywood ha festeggiato questa notte i 90esimi Oscar, introdotti da Jimmy Kimmel, il presentatore superstar della tv americana, che ha parlato di diversità e uguaglianze.

Il più giovane artista nominato da 80 anni per la categoria Best Actor, arriva dal film italiano “Call Me By Your Name – Chiamami col tuo nome” Timothee Chalamet, 22 anni. Ma il film di Luca Guadagnino l’ha spuntata nella categoria migliore sceneggiatura non originale, con il premio a James Ivory.

Con Annabella Sciorra e Ashley Judd, Salma Hayek è stata protagonista di un piccolo accenno in video per il caso Weinstein.
Con Annabella Sciorra e Ashley Judd, Salma Hayek è stata protagonista di un piccolo accenno in video per il caso Weinstein.

Quest’anno si festeggiava anche la 21esima nomination per Meryl Streep, l’attrice tra le promotrici del movimento #metoo. Il grande battage pubblicitario dava per favorito il messicano Guillermo Del Toro ha premiato il film “The Shape Of Water – La Forma dell’Acqua” che ha vinto 4 Oscar (tra cui miglior film)

In una scenografia in stile Mille e una notte, barocca e ampollosa, il divertimento non è mancato. Ci sono state molte battute sull’età di Christopher Plummer, con Kimmel che dice che la prima battuta degli oscar di 90 anni prima era sul Plummer come più giovane attore candidato. Il presentatore ha ironizzato anche sulle decorazioni marchiate Swarovski sul palco: “Sono 45 milioni e sono lì per simboleggiare l’umiltà degli attori di Hollywood“.

E non sono mancate le celebrazioni: Kobe Bryant dopo il ritiro dalla NBA ha vinto l’Oscar come migliore cortometraggio animato (Dear Basketball) e il grande ritorno di un classico anni 80, Blade Runner, che con la regia di Dennis Villenueve ha vinto 2 statuette (cinematografia e visual effects). Tributi post mortem a Roger Moore e Chuck Berry.

Oscar® nominee Mary J. Oblige performs during the live ABC Telecast of The 90th Oscars® at the Dolby® Theatre in Hollywood, CA on Sunday, March 4, 2018.
Oscar® nominee Mary J. Oblige performs during the live ABC Telecast of The 90th Oscars® at the Dolby® Theatre in Hollywood, CA on Sunday, March 4, 2018.

Agli Oscar 2018 è stato anche tempo delle “prime” che faranno storia. Dal primo film horror che vince miglior sceneggiatura (Get Out) a Daniela Vega, la prima transgender sul palco quando ha presentato Sufjan Stevens che cantava “Mystery of Love” dal film Call Me By Your Name.

Per il miglior cortometraggio Rachel Shenton di The Silent Child, ha ritirato il premio traducendo il discorso nella lingua dei segni per rendere omaggio a Maisie Sly, la bambina sordomuta protagonista della pellicola.

CONTRO LE BARRIERE – Oltre al fantasy che vince per poter dire cose profonde (Del Toro ha detto: “usare l’immaginazione per scrivere storie“) e la storia d’amore omosessuale del film italiano di Guadagnino, ci sono state molte aperture sul fronte dell’inclusione. Accenni nel discorso di Guillermo Del Toro sulla libertà di pensiero e contro le barriere, Francis McDormand ringraziava per il premio dedicandolo a tutte le donne presenti in sala, Gary Oldman si riferiva alla madre di 99 anni dicendo “99 years young”, facendo contenti gli anti-ageist che in America sono davvero molti e molto attenti.

annabelle
A BY ANABELLE indossate dalla star Katharine McPhee.

Con la canzone This is me dal film The Greatest Show Man c’è poi stato un grande momento di ballo e inclusione delle diversità con ballerini di tutti i tipi sul palco.

Non è passato di moda il glamour. La bellissima cantante, attrice e modella statunitense Katharine McPhee, nominata “la cantante più sexy del mondo” dalla prestigiosa rivista “Glam’Mag” nel suo primo numero di marzo 2018, ha indossato i sandali “BIBI gold” della collezione SS18 del luxury shoe brand A BY ANABELLE designato da Anabelle Tsitsin per il WME Pre-Oscar Party a Beverly Hills in California.

Sul red carpet della cerimonia si è invece visto molto colore, che in maniera decisa conferma la sferzata alla moda degli ultimi tempi che abbandona il rigore anche nelle serate più stellari.

Verranno sicuramente ricordati il look in blue elettrico di Nicole Kidman firmato Armani Privé e tante mise monocromatiche ma accese di colore delle attrici premiate (in lungo).

E verrà anche ricordata, come dicevamo in apertura, la decisione di tenere a bada le proteste sul red carpet del premio più importante del mondo, gli sponsor e le major non volevano che la trasmissione tv si tingesse troppo di rabbia.

In America lo showbiz è una cosa seria: meglio regalare un sogno agli spettatori che troppa social awareness che inevitabilmente crea un clima poco giocoso.

Sufjan Stevens agli Oscar ha cantato la canzone Mystery Of Love dal film di Luca Guadagnino
Sufjan Stevens agli Oscar ha cantato la canzone Mystery Of Love dal film di Luca Guadagnino “Chiamami col tuo nome”.
Jimmy Kimmel ha iniziato il suo late night show in tv americana nel 2003. Questa è la sua seconda conduzione consecutiva degli Oscar.
Jimmy Kimmel ha iniziato il suo late night show in tv americana nel 2003. Questa è la sua seconda conduzione consecutiva degli Oscar.

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Francesco D'Agostino

Figlio degli anni 90, spinta digital-social di The Way, si è fatto le ossa nel patinato mondo di To Be Magazine. Per scoprire che il dandy elegant che stava impersonando necessitava di una vetrina all’altezza anche sul web. Senza cercare altrove, se l’è creata da solo. Mette passione solo in quello che gli interessa veramente. Al resto nemmeno ci pensa. Grafica, biz obsession e una giusta dose di involontaria leadership lo proiettano sempre al minuto dopo.
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