Tra i simboli di Milano riconsociuti nel mondo c’è sicuramente Pasticceria Cova. Il marchio è autore del famigerato panettone, sinonimo stesso della città e del food made in Italy stagionale. In più, Cova è identificato nella memoria di tutti in due secoli di savoir-faire, prodotti di alta qualità in un salotto dal decoro di prestigio, collocato in una bellissima sede in Via Montenapoleone e forte dell’apertura di 22 punti vedita in tutto il mondo. Se ne preparano due di assoluta importanza per il segmento del luxury food: Monaco e Dubai.
Originariamente, quando aprì nel 1817 si trovava nell’angolo tra Via Verdi e Piazza della Scala. Dopo la guerra, il palazzo fu distrutto ma Cova trovò casa nelle vicinanze, garantendo ai milanesi la continuità della sua identità. Un’identità molto forte, che è piaciuta al gruppo LVMH, tanto da voler acquistare la nota pasticceria nel 2013, un momento storico in cui il settore è in grande crescita. In questo salotto di incontri storici e memorabili c’è atmosfera, creatività, arte del confezionamento, pasticceria e cioccolato artigianale, ma anche caffè e ristorante all’italian style.
Paola Faccioli, ceo dell’azienda, ultima generazione dei titolari, esalta il caffè che qui si beve d’accompagnamento ai mitici dolci “perché è fatto con una particolare miscela che usiamo da sempre fatta esclusivamente per noi. Sono passati tanti anni, anche da quando io sono alla guida di questa famiglia. Ma nel corso del tempo, nel corso delle mode, noi abbiamo voluto essere un punto fermo, per tutti quelli che da noi sono sempre stati bene, hanno sempre trovato un’attenzione particolare al servizio, sempre lo stesso, facendo talvolta sentire tutti come a casa. Vogliamo accontentare la nostra clientela, viziandola e assecondando i suoi desideri nel possibile”.
E le coccole non sono certo mancate alla festa del bicentenario che ha occupato una buona porzione della via Montenapoleone, con dolci, bevande calde e champagne servite da catering impeccabile fin dalle nove del mattino a tutti gli elegantissimi invitati. Faccioli ricorda entusiasta i valori della famiglia: “Mio padre mi ha insegnato tantissimo, la base di tutto: il rigore. Un rigore che vuol dire non accontentarsi mai, voler crescere, imparare, dare sempre di più. Non ho in mente un competitor, poichè essendo una famiglia, siamo unici nel modo in cui ci confrontiamo, lavoriamo. Anche l’ingresso in un gruppo come LVMH in realtà non ha stravolto la nostra essenza, ci ha dato struttura e linee guida, ci farà crescere, ma la forza è tutta nella nostra identità. Non credo avremo mai voglia di “fare sistema” con altri, come in ogni famiglia, ci risolviamo internamente le nostre cose e i segreti restano in casa“.
Cova è soprattutto nota per i seasonal product che nel food vanno forte all’estero, perché sono un pezzo di souvenir d’Italie da portare a casa. Per questo è sprecato oggi avere il panettone solo nei periodi natalizi tradizionali, e Cova con grande intuito sta studiando versioni per tutte le stagioni.
Presto nella location principale milanese sarà possibile l’utilizzo della corte interna disegnata alla fine del diciassettesimo secolo dal celebre architetto neoclassico Giuseppe Piermarini. La riapertura di Via Montenapoleone ha un significato simbolico: mantenere i codici storici del marchio, proiettandoli nel futuro e nel mercato globale. “Il nostro garden diventerà probabilmente un nuovo punto di ritrovo del Quadrilatero di Milano“, dice Faccioli.
Fotoservizio del party Cova a Milano: Alessandra Fenyves a via Montenapoleone