Quando Riccardo Poli ha parlato la prima volta di San Nolo sembrava una boutade da quattro amici al bar. Poi l’autore e giornalista di Radio 24 ha iniziato a radunare attorno all’idea un bel numero di creativi che abitano nel quartiere “creativo” di Milano e il festival semi-serio della canzone di quartiere (Nord di Loreto) è diventato un exploit che ha coinvolto tutta la città.
“Abbiamo avuto 51 candidature, anche da altre regioni d’Italia”, dice Poli che ha condotto la serata in maniera impeccabile e ironica. Disinvolto e rassicurante con gli scalpitanti e un tantino intimoriti debuttanti, Poli è stato affiancato da una valletta parlante (Chiara Rossattini), da un valletto “muto ma bello” (Carmelo Catalano), dagli interventi esilaranti di Maurizio Porcu che faceva da tramite tra il palco e la giuria popolare. Come nei migliori festival tv, Porcu ha preparato anche dei filmati esilaranti su come le persone all’esterno percepiscono NoLo. Gli Rvm dovranno essere una testimonianza sociale per i posteri, imperdibili (a breve su https://www.facebook.com/events/378072902563608/).
Ieri sera alla Rovereto House davanti a un pubblico di oltre 200 persone, la prima serata è stata un successo. Merito dei tanti talenti presenti (12 scelti per la prima edizione). Degli interventi comici e della giuria (di cui The Way Magazine fa parte) vi parliamo in dettaglio.
I CANTANTI – Sorprendente la qualità delle canzoni proposte allo spettacolo diretto da Carlo Turati, un grande professionista dell’architettura degli show.
Marte, simpatica cantautrice che abita dalle parti del Parco Trotter, ha portato una canzone semi-seria, nello spirito del festival di San Nolo, chiamata Ottobre. “L’unico mese in cui non ho l’allergia”, ha detto. Apprezzatissima dal pubblico, è andata in finale (prevista per venerdì 10 marzo).
Blutocativa è una stilosa interprete di Sesto San Giovanni che ha cantato un’ipnotica Via, scritta con Alessio Luise su una base elettronica molto contemporanea.
Cose Semplici, un progetto di Stefano Daelli ha proposto Via Da Te, col solo accompagnamento della sua chitarra.
Antonio Palumbo ha creato la prima spaccatura nelle preferenze della giuria. Il brano Cosmo, scritto dal semiotico Daniele Dodaro, uno dei fondatori della NoLo Social District, ha avuto una buona ricezione dal pubblico, un testo maturo e una costruzione della canzone molto professionale. La performance però non ha aiutato il brano ad andare in finale.
Leon Califo, 20 anni dal Bangla Desh, è un aspirante rapper di NoLo. Il brano Nemici è stato registrato nello studio di zona Control Change ed è un’interessante espressione del quartiere multietnico della Milano di oggi. L’esecuzione e qualche problema tecnico lo hanno penalizzato.
Samuele Ghidotti, dalla bassa Bergamasca è arrivato a NoLo con un brano complesso e lungo, Conscious, che è una prosecuzione della sua attività di cantautore che gli ha fatto incidere già 2 dischi. È in finale.
Rovyna Riot è un personaggio di assoluta presa sul pubblico. Forse divisivo non tanto per la sua matrice drag ma per l’opportunità, sollevata da alcuni giurati popolari, di essere in un festival che premia le voci. In ogni caso l’unico coro del pubblico della serata c’è stato sul suo eccentrico brano E invece No (fammi un TSO). Straripante e irresistibile.
No Lr è un enseble messo assieme per l’occasione. Militano nella band alcuni volti noti del quartiere, come la cantante Barbara Lazzari e il bassista Jacopo Garbarini. Qui la giuria di qualità ha avuto qualche perplessità sulle assonanze troppo sfacciate in alcuni passaggi di Heisenberg in Love, pur riconoscendo il buon livello artistico del progetto. Che però ha convinto il pubblico in maniera decisa, così sono in finale.
Gabriele Muselli è la faccia nuova del festival, la vera star nascente della kermesse di NoLo. Il suo brano in inglese Fade è di difficile esecuzione, il giovane 19enne dopo un attacco incerto si riprende la padronanza della scena proprio nella parte rappata centrale. Gli imprevisti che fanno audience ci sono anche a San NoLo. Una performance e una canzone non di immediata presa che ha incuriosito tutti.
Mario Mario è un Youtuber di lungo corso con qualche esperienza di esibizioni in pubblico confortante alle spalle. Il suo ritmato L’Amore Non Ha Regole ha strappato sorrisi e incitazioni. La vena neo-melodica del pezzo però non ce l’ha fatta nella lotta con le altre proposte.
Davide Brienza dice di aver scritto Il Mare di Solitudine a Pasteur. Lui è lucano, la città lo ha accolto con i soliti chiaroscuri che qualsiasi ragazzo del Sud vi racconterà. Solo che lui ha messo queste emozioni in musica ed è stato premiato. Va in finale.
Alessio Luisenzaltro ricade invece nella sezione cabaret e musica. Il brano Karl Heinz risente della sua militanza negli Obliquo (finalisti Premio Bindi 2015) e si capisce che il cantautore punta in alto. Forse un po’ troppo riflessiva la sua proposta per un’occasione come questa.
L’INTRATTENIMENTO – A fare da spalla a Riccardo Poli c’è stata la voce fuori campo di Silvia Rudel, impeccabile direttrice della festa, e gli interventi spassosi di Rafael Andres Didoni, un canta-attore noto al pubblico di Zelig. Tra i giurati popolari autentici momenti di comicità involontaria, con la poetessa Carmen Covito e gli interventi di Daniele Conticello Gianni Bertazzoli. Applausi e lacrime (da risate) per Sarah Carla Frasca, una performer dall’umorismo fine e naturale che ha dalla sua anni di esperienza in vari ambiti. Pubblico catturato dal suo monologo sulle manie di ascetismo (che dilagano anche a NoLo, ovviamente).
LA GIURIA – A molti dei concorrenti non sembrava vero di avere davanti dei giurati di qualità di spessore del calibro di Graziano Ostuni, local repertoire di Universal Music Italia. Graziano ha mostrato l’altra faccia della discografia italiana, quella che ascolta tutti con attenzione ed esprime pareri onesti. Petra Loreggian, voce amatissima di Rds, è stata pungente e ha messo a disposizione la sua militanza in una delle radio più importanti d’Italia anche per dare dei consigli ai talenti. Il sottoscritto, in rappresentanza di The Way Magazine, ha cercato di sdrammatizzare i momenti di tensione che si avvertivano nei concorrenti. La cosa a cui la nostra testata tiene di più è la giusta considerazione della creatività. E al festival di San NoLo se ne è vista davvero tanta, in varie forme.
FOTO D’APERTURA (di Stefano Corrada) – Riccardo Poli con i sei finalisti del Festival di San Nolo, da sinistra in alto: Nolr, Rovyna Riot, Marte; in basso accanto a Poli:Gabriele Muselli, Davide Brienza, Samuele Ghidotti.
Fotoservizio di Stefano Corrada – The Way Magazine