3 Luglio 2017

Silvia Olari: “Con la giusta leggerezza si può vivere fuori di testa”

Incontro con la cantante di 29 anni, 9 dei quali vissuti in pubblico in seguito al talent Amici. Ora torna con un inno alla spensieratezza.

3 Luglio 2017

Silvia Olari: “Con la giusta leggerezza si può vivere fuori di testa”

Incontro con la cantante di 29 anni, 9 dei quali vissuti in pubblico in seguito al talent Amici. Ora torna con un inno alla spensieratezza.

3 Luglio 2017

Silvia Olari: “Con la giusta leggerezza si può vivere fuori di testa”

Incontro con la cantante di 29 anni, 9 dei quali vissuti in pubblico in seguito al talent Amici. Ora torna con un inno alla spensieratezza.

Silvia Olari oggi è una professionsita della musica di 29 anni, 9 dei quali vissuti da personaggio pubblico in seguito alla sua partecipazione all’ottava edizione del talent show italiano per eccellenza, “Amici di Maria De Filippi”. Annata speciale quella, che vedeva come protagonisti anche Alessandra AmorosoValerio Scanu e Luca Napolitano. Beppe Stanco, autore, produttore, e direttore artistico del Premio Lunezia – sezione Big – per la Beat Sound Milano, giovane etichetta discografica milanese, con la collaborazione di Lorenzo Sebastianelli, è dietro il suo singolo di ritorno, Fuori di testa.

A spingerci a incontrare la giovane artista è anche stato il video, girato tra la splendida Piazza Alberica nella città di Carrara e l’Accademia delle Belle Arti di Carrara.silvia olari fuori di testa

Torni dopo anni di assenza, cosa ti ha spinto a puntare su questo brano?

Ho deciso assieme al mio team di produzione di puntare su questo brano perché era positivo e rappresentativo. Attraverso musica e testi mette in evidenza la parte solare di me che non era uscita così evidente precedentemente. Ormai sono 10 anni che faccio questo mestiere a tempo pieno e serviva qualcosa di forte.

A cosa alludi con un titolo così?

Fuori di Testa è uno stato mentale non è riferito alla pazzia ma a un modo di affrontare la vita. La voglia di libertà, il mollo tutto, trovare il coraggio di perseguire la propria strada e liberarsi dai propri schemi e liberarsi dalle limitazioni. Spensieratezza e consapevolezza assieme, secondo me. Un po’ ci vuole, non solo nel mio ambiente, per vivere la vita in generale occorre un po’ di tutto ciò. Siamo molto pressati e per reazione scappiamo dalle responsabilità. Però nel mezzo c’è la risposta, la giusta leggerezza può portare all’obiettivo.

 

Hai mai agito “fuori di testa”?

Non sarei andata a Londra all’improvviso, appena prima di Brexit. Son tornata perché qui è casa mia. Da Fornovo, provincia di Parma, sono andata a vivere a nord di Londra. C’erano dei motivi che mi hanno indotto ad andare, sentivo però di aver concluso la mia esperienza e di aver imparato qualcosa, era abbastanza. Sapevo che tanta gente mi aspettava e avrebbe accolto con piacere qualcosa di nuovo discograficamente.

Hai fatto delle esperienze anche musicali a Londra?

Ho suonato in due gruppi, uno rock e uno pop. A volte vado a lavorare lì in una band che canta in italiano per un pubblico vario. Ho avuto la possibilità di avere un contratto a mio nome totalmente in inglese, con un produttore svedese, un album soul che esce dopo l’estate con l’etichetta americana Spectra.

Il video di Fuori di Testa girato a Carrara.
Il video di Fuori di Testa girato a Carrara.

Hai un trascorso importante già a 30 anni, ti pesa?

A volte mi ha pesato, mi pesa ancora quando mi trovo a fare delle scelte, ho una notorietà che mi porta a essere esposta. Molte volte le persone si aspettano delle cose che in certi momenti non sono pronta a dare. Ma se mi guardo indietro vedo che ho fatto tante cose belle e cerco di fare tesoro con orgoglio di ciò che ho fatto.

C’è qualche influenza londinese nel brano?

Sono  cantautrice e metto nei pezzi quello che vivo. Il brano è stato scritto precedentemente al trasferimento, dico “Cambio vita, cambio città” ma non sapevo di volerlo fare veramente. Non dico che era già scritto ma effettivamente era un percorso a cui pensavo. È la prova che c’è stata una maturazione di queste decisioni.

Silvia Olari: "Per rilassarmi mi basta mettermi al piano".
Silvia Olari: “Per rilassarmi mi basta mettermi al piano”.

Che tipo di album sarà invece quello italiano?

Stiamo ancora analizzando il materiale, mi piacerebbe scrivere con Beppe Stanco, il mio produttore. Di solito canto diversi generi ma ho un legame con il soul e con il pop. Questo brano è pop italiano, quando scrivo nascono canzoni così. La mia intenzione è di perseguire questa strada, fruibile alle persone ma non necessariamente semplice. Voglio che ci sia riflessione.

Il tuo pubblico come è cambiato secondo te?

Molti nuovi fan si sono andati a informare su quello che ho fatto. Ho fatto dei singoli o album ogni due anni in media. Dal 2013 volevo una pausa perché cercavo qualcosa di più profondo. Son passati 4 anni dall’ultimo, Niente Di Me. Quindi ora sono pronta a tornare.

Come vivi il rapporto con i social network?

Mi interessa molto cosa pensa il mio pubblico, è importante capire chi ascolta la musica. Io la faccio, ma i contenuti è importante che arrivino. Anche a livello personale e artistico mi interessa capire la percezione, non voglio essere schiava perché ti porta via dal reale, ma mi piace far sapere cosa faccio. Sui social non voglio solo trasmettere me stessa al lavoro, è giusto mostrare se stessi per quello che si è.

La fama ti ha regalato cosa e che cosa ti ha tolto?

Il calore delle persone, l’affetto, mi è servito molto per l’autostima. Ma la notorietà, a meno che non abbia un cuore di pietra, e io non riesco a fregarmene, mi ha tolto un po’ di sicurezza. Nel senso che ci sono dei momenti in cui ho fatto cose che sono state fraintese.

silvia olari the way magazine 2017 intervista

C’è qualche carriera delle tue colleghe che pensi sia adatta a te alle tue ambizioni?

Beh, Marco Mengoni stava cadendo e si è rialzato e questo mi è piaciuto molto. So che lui è tornato a vivere con la famiglia e ha rimesso a posto la sua vita. È ripartito più forte ed è tornato a brillare, ha fatto Sanremo senza pretese. La sua carriera è artistica nel vero senso della parola. Gli artisti che sono sempre in cima sono innaturali. E poi Laura Pausini, ovviamente, è grandiosa, è stata sempre se stessa, la vicinanza del padre le ha fatto ovviamente bene.

Sei ancora vicina ai colleghi dell’edizione di Amici?

Valerio Scanu è un mio amico, gli ho scritto anche un brano. Il programma è un grande contenitore di vite, c’è lo scambio se c’è la stima e in quell’edizione c’erano molti detrattori per quanto mi riguarda. Lui non lo è mai stato, mi ha sempre detto la verità. Al serale eravamo in squadre separate ma la stima è rimasta uguale. Me lo ricordo piangente come un bambino, era disperato quando ci separammo. Aver iniziato quell’anno lì è stata una fortuna. Eravamo tutti bravi, un livello alto che ha stimolato competizione sana, ci sono stati sei contratti per cantanti di major, mai più capitato. Sei persone meritevoli.silvia olari the way magazine

Il video del brano ci riporta alle tue passioni artistiche. Cosa ti piace?

In disegno son negata, ma ammiro l’arte. E ammiro soprattutto le proporzioni. Qualsiasi forma di arte se è fatta da giovani mi attira molto, l’Accademia di Carrara è stata una scelta azzeccata, la performance in mezzo agli artisti che disegnavano anatomia ha fatto incontrare l’arte musicale con l’arte del disegno. È l’immagine dell’Italia, il sole, la piazza italiana col pianoforte, e gli artisti che disegnano. È il mio Paese, a dire il vero, a essere la rappresentazione dell’arte. Le volte delle sale che si vedono nelle riprese sono incredibili. Quando siamo entrati sul set mi è mancato il fiato, c’era questo profumo di pennelli e colori ovunque.

Quando non fai musica, la tua idea di relax è?

La musica è la mia attività principale e il mio hobby. Mi metto al piano e suono, la mia valvola è quella, altrimenti un libro, una passeggiata in campagna, gli amici. Vengo per lavoro a Milano che è una piccola Londra, anche se mi piace la tranquillità. Ma non per tempi molto prolungati. Mi piace vedere gente, la vita in movimento delle metropoli mi fa sentire viva. La continua progressione del mondo mi fa venire in mente il miglioramento.

Fotoservizio Silvia Olari in posa per The Way Magazine (Anche Bar – Milano – Foto di Christian D’Antonio).

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Christian D'Antonio

Christian D'Antonio

Figlio degli anni 70, colonna del newsfeed di The Way, nasce come giornalista economico, poi prestato alla musica e infine convertito al racconto del lifestyle dei giorni nostri. Ossessionato dal tempo e dall’essere in accordo con quello che vive, cerca il buono in tutto e curiosa ovunque per riportarlo. Meridionale italiano col Nord Europa nel cuore, vive il contrappunto geografico con serenità e ironia. Moda, arte e spettacoli tv anni 80 compongono il suo brunch preferito.
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