11 Aprile 2019

Vendemmia da record, qualità al top e svolta bio: un 2018 d’oro per i vini lombardi

A Vinitaly 2019 a Verona si sono visti il Brut Franciacorta La Scala 2013 di Bellavista, il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Riserva 2008 di Ca' del Bosco.

11 Aprile 2019

Vendemmia da record, qualità al top e svolta bio: un 2018 d’oro per i vini lombardi

A Vinitaly 2019 a Verona si sono visti il Brut Franciacorta La Scala 2013 di Bellavista, il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Riserva 2008 di Ca' del Bosco.

11 Aprile 2019

Vendemmia da record, qualità al top e svolta bio: un 2018 d’oro per i vini lombardi

A Vinitaly 2019 a Verona si sono visti il Brut Franciacorta La Scala 2013 di Bellavista, il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Riserva 2008 di Ca' del Bosco.

Oltre ad arte, creatività e design in Lombardia anche l’enologica entra di diritto nei settori di eccellenza. L’annata che si è appena conclusa ha registrato veri e propri record per quantità e qualità.

Il 2018 è stato un anno d’oro per i vini lombardi che hanno conquistato critica e mercati internazionali. C’è stato un boom di produzione di vini DOCG – le massime certificazioni di origine territoriale – che hanno raddoppiato i volumi rispetto all’anno precedente. Navigano comunque in buone acque (sic!) anche l’insieme di tutte le denominazioni di qualità, che sono cresciute del 55%. Volate infine le vendite nei mercati esteri, che sono cresciute del 54% negli ultimi dieci anni.

Sono queste le credenziali con cui i vini lombardi si sono presentati alla 53esima edizione del Vinitaly, il Salone internazionale dei vini e dei distillati, che si è concluso a Verona lo scorso 10 aprile. A rappresentare il mondo vitivinicolo regionale sono stati oltre 200 espositori che hanno messo in degustazione 2000 etichette, all’interno di uno spazio, a disposizione di aziende e consorzi di produttori, di ben 8.500 metri quadrati.

La qualità della produzione enoica lombarda è stata certificata, oltre che dai numeri e dagli apprezzamenti dei mercati, anche la classifica redatta dall’autorevole rivista americana Wine Spectator: tra i cento migliori vini italiani sono ben quattro i prodotti lombardi: il Brut Franciacorta La Scala 2013 di Bellavista, il Franciacorta Cuvée Annamaria Clementi Riserva 2008 di Ca’ del Bosco, lo Sforzato di Valtellina Albareda 2015 di Mamete Prevostini e lo Sforzato di Valtellina 5 Stelle Sfursat 2013 di Nino Negri. Tenendo conto la regione produce il 3% dei vini di qualità di tutta la penisola, questo riconoscimento è tutt’altro che scontato.

Come non è sicuramente da trascurare il dato relativo al segmento green della viticoltura lombarda, che ormai traina la svolta italiana verso il bio-vino.

Nell’ultimo decennio la superficie destinata alla coltivazione di vite in regime bio o in conversione è quadruplicata, passando dai 981 ettari censiti nel 2009 ai 3.945 ettari registrati nel 2018 (+402%). Secondo i dati elaborati da Regione Lombardia, a guidare la classifica provinciale delle coltivazioni green è Brescia con 2.255 ettari, cui segue Pavia (1.430 ha) e Mantova (114). Secondo i dati del SINAB, il Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, nel periodo 2009-2017 la crescita lombarda (+375%) è stata oltre il 50% più sostenuta di quella media nazionale, che ha fatto registrare un pur lusinghiero +241%. “La Lombardia punta principalmente sulla qualità dei prodotti, sulla loro distintività e sul legame indissolubile con i territori. Sul nostro territorio regionale si producono per il 90% vini a Denominazione di qualità, grazie a 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT.

Il tema della tutela della biodiversità e della produzione sostenibile a livello ambientale calza a pennello con le esigenze di mercato perché il consumatore è sempre più sensibile e attento rispetto a queste tematiche. Negli ultimi anni in Lombardia c’è stato un aumento esponenziale della viticoltura biologica” ha detto Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi della Regione Lombardia (in foto). “Se l’export dei vini lombardi è cresciuto del 54% nell’ultimo decennio, raggiungendo il record storico di 271 milioni di euro nel 2017 e confermando il dato anche nel 2018, è anche grazie a questa capacità di visione del comparto, che si è dimostrata particolarmente utile per conquistare i mercati esteri”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio. “Questo ha consentito alle oltre 3 mila imprese attive nel settore vitivinicolo lombardo di creare anche nuova occupazione: negli ultimi cinque anni il numero di addetti è infatti quasi raddoppiato, crescendo del 76% tra il 2013 e il 2018”.

Fotoservizio di Stefano Corrada per The Way Magazine.

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Stefano Corrada

Una vita saporita, tra reazioni di Maillard, prodotti alimentari e racconti di gusto. Dopo la laurea scientifica, si è lasciato vincere dalla passione per tutto ciò che ruota intorno al cibo. E quindi (prima) la divulgazione tecnico-nutrizional-gastronomica e (poi) la scrittura, collaborando con periodici e guide, tra cui Focus, Il Golosario, Viaggi del Gusto e Agrodolce.it. È autore del blog Appuntigolosi, da cui è nato il libro "Appunti Golosi", edito da Jouvence.
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