Walter Fontana a 30 anni aveva bisogno di due cose: tornare da protagonista nella musica pop italiana dopo anni di assenza e far dimenticare la patina da teen-idol che l’ex leader dei Lost, la band pop/rock esplosa nel 2003 grazie a Myspace, ancora si portava dietro.
E ce l’ha fatta. Con un bel disco dalle influenze elettroniche, Sono Qui, e un restyling di immagine a cura dello Studio Prodesign di Sergio Pappalettera.
L’impatto visivo del nuovo disco è forte, sugellato anche da un video, Perfetto (disponibile sul canale YouTube) diretto da Vittorio Brumotti, l’inviato di Striscia La Notizia noto per essere campione di Bike Trial. “Sergio Pappalettera – ci ha detto il protagonista presentando l’album – conosceva un’assistente styling, Vittoria Ricci e gli abbiamo fatto sentire il brano Questo Sono Io. È rimasto molto colpito e ha avuto l’idea degli specchi da inserire nelle foto del booklet del cd”.
Come vedete dalla nostra gallery, Walter Fontana si ripropone con un concept molto semplice ma che si adatta al desiderio di rilancio di un artista che è nella memoria del pubblico per essere stato la faccia di uno degli ultimi gruppi teen del nostro panorama pop. “Mi sento più a mio agio adesso, anche se nei Lost lo stylist del gruppo in fondo ero io. Per il ritorno dopo 3 anni ho voluto essere basic anche nel look, con maglietta bianca ispirandomi ad artisti come One Republic e Maroon 5, senza quella patina di artificiosità che vediamo spesso tra i cantanti”.
Sergio Pappalettera, che è un vero divo dei concept visual delle grandi star (suo il concept dell’ultimo tour di Jovanotti) ha spiegato le scelte stilistiche per Walter Fontana in esclusiva a The Way Magazine: “Sono Qui indica una forte e precisa presenza in un luogo. L’idea del progetto grafico dell’album nasce naturalmente da quest’intenzione, non poteva essere altrimenti. Ma al tempo stesso gioca e stravolge questo concetto. Da qui l’utilizzo dello specchio, che ci ha permesso di riflettere in una situazione un luogo altro, non visibile dal punto di vista della camera, perchè al di là dell’obiettivo. Il risultato è quello di far convivere quindi due paesaggi contrapposti, in un gioco di sguardi impossibili, il cui centro è però proprio Walter”.
Le foto del disco ci restituiscono un artista molto in accordo con i tempi che corrono: alternano location naturali a quelle più urban. “Ho cercato di selezionare luoghi che già rappresentassero una sorta di contaminazione o restituissero uno spazio irregolare o illusorio – dice Pappalettera – quindi ho scelto Bovisa a Milano, i palazzi dalle linee rigorose dai quali si rispecchia la Collina dei Ciliegi. Palazzo Lombardia, per la sua geometria e i suoi specchi, i giardini Montanelli, la piccola natura di Milano. La semplicità della t-shirt bianca di Walter mi ha permesso di lavorare e giocare con le immagini e i luoghi senza aggiungere sovrastrutture alle fotografie; forse sì, dimenticandoci delle sue precedenti esperienze e iniziando un nuovo percorso”.
Il risultato è talmente ben riuscito che il cantante ora pensa di trasferire “gli specchi della copertina magari illuminati sullo stage del mio prossimo tour autunnale, quando porterò dal vivo tutte le mie canzoni nuove e qualche pezzo storico dei Lost”.
Lo street-team della band, quello di agguerrite ragazzine che tappezzavano le nostre città con adesivi e cimeli dei Lost si dovrà dunque riadattare alla nuova immagine. “Il disco esprime sincerità e l’immagine ovviamente ne risente. Sono cambiato, lavoro nelle grandi città ma mi piace la tranquillità della vita di provincia della mia cara Vicenza”.
Fontana e Pappalettera potrebbe essere il nuovo tandem creativo del pop italiano? Il designer ci dice: “Tendenzialmente scelgo progetti su cui sono libero di sperimentare; poi ci sono artisti con cui collaboro da moltissimi anni e con cui si va avanti insieme, ma scegliendo strade sempre diverse. Questo è il punto fondamentale di ogni lavoro: creare nuovi immaginari”.
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