Nell’era in cui la simbiosi tra brand e persone è al suo apice, l’era in cui il legame tra brand e persone è sempre più fondato su un accordo emotivo più che da accordi commerciali, è la Design Week milanese a rappresentare questa dinamica nel suo aspetto fenomenologico che ha come cardine la condivisione, il coinvolgimento e la co-creazione.
Il “brand Salone del mobile” nell’arco delle 58 edizioni ha sapientemente emozionato, raccontando un’infinità di progetti, acquisendo una platea talmente ampia ed internazionale (per oltre l’85% estera) da diventare il principale evento dell’anno e il maggior investimento marketing per l’intera industria creativa.
E se è vero che un brand oggi corrisponde alla promessa di una esperienza, la Design Week attraverso il Fuorisalone, non delude le aspettative. Anzi, le mantiene, declinandole in un vero “Wow Effect”.
Non è casuale che ciò avvenga in Italia e che si celebri proprio a Milano, considerata ormai la capitale mondiale dei tre grandi pilastri della creatività: Arte, Moda e Design.
L’industria creativa ha amalgamato le tre entità creative fondendole in un autentico ed efficace strumento di comunicazione e di business. Anche quest’anno i numeri sono impressionanti. Parliamo di oltre 430mila presenze e di circa 1850 espositori a Rho Fiera, di migliaia di eventi e presentazioni sparse in tutti i quartieri : tra Brera,Tortona e Nolo; di un indotto da oltre 250 milioni di 38 dei quali al settore alberghiero.
Per i brand del design è prevedibile che la voce “Salone del Mobile” rappresenti l’investimento marketing più importante dell’anno.
Stupisce invece il fatto che sia diventato prioritario per i marchi delle moda, eguagliando o addirittura superando l’investimento monetario delle Fashion Week, e che rappresenti una necessaria presenza per le aziende di atri settori, a cui partecipare per fare branding ottenendo il massimo di visibilità e di impatto mediatico globale.



Tutta questa creatività, con la giusta strategia, nel quotidiano si traduce in business. Perchè il business funzioni, mai come oggi, è necessario applicare un algoritmo che attraverso un percorso da seguire, porti a vendere una relazione tra brand e persone.
Se la persona desidera un prodotto, a spingerla c’è sempre una motivazione irrazionale. Il brand dovrà intercettare la parte irrazionale emozionando e utilizzare il giusto racconto seducendo; solo allora farà innamorare il proprio pubblico vendendogli la relazione col marchio.
Come accade quando ci si prepara ad un appuntamento sospirato a lungo, in questi giorni Milano indossa le sue vesti migliori. Pronta al corteggiamento, offrendo un’esperienza di condivisione di storie e filosofie, puntando a cambiare il modo assieme, rendendolo più bello e funzionale.
E pur di portare con noi la sensazione di questa relazione, saremo disposti ad acquistare qualunque oggetto, servizio o esperienza che la ricordi, rendendo Milano in questa settimana di aprile, la cornice perfetta in cui trascorre una memorabile luna di miele. E business.
Fotoservizio a cura di Stefano Regina. Foto d’apertura: Versace Home in collaborazione con la designer statunitense Sasha Bikoff e con l’artista Andy Dixon a via del Gesù, Fuorisalone 2019 Milano.