Il rugby unisce, il rugby educa. Sappiamo tutti dell’importanza, specie tra i giovani, di questo sport e a Milano in questo senso ci sono delle eccellenze. AS Rugby Milano che ha come colori il bianco e il rosso, costituisce il principale Club rugbistico della città dedicato alla cura per la formazione umana attraverso lo spirito del Rugby. La società è stata fondata nel 1945 ed è per statuto una società sportiva dilettantistica. 750 i tesserati, dai 5 ai 65 anni suddivisi in 17 squadre.

Da questo successo nasce il progetto “FREEDOM RUGBY” creato dall’AS RUGBY MILANO e dall’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria di Milano con il sostegno di Edison e Banca Popolare di Milano – Banco BPM.
Un’esperienza iniziata nel settembre del 2008, inedita rispetto all’intera gamma di attività previste all’interno dell’Istituto Cesare Beccaria. Il progetto “FREEDOM RUGBY” prevede l’insegnamento e la pratica del rugby con lo scopo di insegnare ai ragazzi detenuti un gioco di squadra che è anche sport di combattimento che basa i suoi fondamenti sulla gestione dell’aggressività e su un sistema rigido di regole sia tecniche che etiche.
Al progetto, tutti i sabati, lavorano circa 20 volontari a rotazione tra allenatori, educatori e giocatori dell’AS Rugby Milano e, ogni stagione, sono circa 15 i ragazzi che vi prendono parte.
“Molti ragazzi arrivano al Beccaria con un bagaglio di fallimenti alle spalle. Cerchiamo di ridare fiducia a ciascuno di loro. L’intento è quello di coinvolgerli in esperienze positive anche se hanno spesso paura di provare perché temono un ennesimo fallimento. Con il rugby imparano a sfogarsi, perché hanno dentro una forte carica di aggressività e di rabbia, quindi a costruire qualcosa dentro una disciplina che è anche autenticamente formativa e per giunta divertente” ha affermato Olimpia Monda, direttrice dell’Istituto Cesare Beccaria.
Sentite cosa ha da dire Antonio Rossi, assessore Sport di Regione Lombardia, ex canoista e campione olimpico e mondiale nel kayak.
https://youtu.be/jjnSajEGNwU
“Il rugby richiede fisicità e intelligenza. Per i nostri ragazzi, che sono così svelti a esplodere, trovarsi in un contesto dove possono farlo correttamente mi pare cosa utile. Incominciano a metterci un po’ di testa e di equilibrio, il che serve e servirà per la loro vita di tutti i giorni. Hanno bisogno di qualcuno che dia valore al loro fare, che ascolti le loro parole e le prenda sul serio senza prediche ma aiutandoli a farli sentire importanti l’uno per l’altro. In questo il rugby è una bella scuola” ha commentato Don Gino Rigoldi, cappellano dell’Istituto Cesare Beccaria.
L’AS Rugby Milano si impegna anche ad accogliere nel club ogni ragazzo che lo desideri al termine del periodo detentivo con lo scopo di offrire un “porto” di riferimento in cui incontrare coetanei con i quali stringere nuovi rapporti che vanno ben oltre la disputa di allenamenti e partite. Un’alternativa concreta, un ambiente familiare e un’occasione inedita rispetto alla realtà in cui il giovane è cresciuto.