14 Febbraio 2023
PROGETTO TRANSMEDIALE

Al Seeyousound di Torino arrivano gli Okiees

14 Febbraio 2023
PROGETTO TRANSMEDIALE

Al Seeyousound di Torino arrivano gli Okiees

14 Febbraio 2023
PROGETTO TRANSMEDIALE

Al Seeyousound di Torino arrivano gli Okiees

Il 27 febbraio (ore 21.00) gli Okiees, insieme a Pippo Delbono, presenteranno il Vol. 1 della trilogia “Rageen”, progetto transmediale (album, libro, film, illustrazioni, narrazione, performance) realizzato dal collettivo catanese con la collaborazione straordinaria proprio dell’artista ligure (in 12 reading e anche nel canto, in sei diverse tracce) in occasione della nona edizione del “Seeyousound” International Music Film Festival di Torino, evento che celebra l’unione di suono e immagine con film di finzione e documentari, cortometraggi, musica e videoclip.

La nona edizione di Seeyousound – interamente dal vivo – porta al Cinema Massimo MNC di Torino una vibrante selezione di lungometraggi di finzione e documentari, cortometraggi e videoclip nelle sezioni competitive LongPlay DocLongPlay Feature, 7Inch e Soundies; le rassegne Rising Sound – Music is the weapon, scorcio su musiche resistenti, cassa di risonanza e incarnazione del desiderio di libertà, e Into the Groove, selezione eterogenea di titoli attraversati da una vena pop.

Con il primo volume della trilogia (edito da Edizioni Kappabit), uscito a dicembre del 2021, il collettivo dà vita ad un’inedita forma di concept album (la cui versione CD uscirà in primavera 2023 per Kappabit Music)che sposa l’idea dellanarrazione transmediale di Henry Jenkins: infatti, per la prima volta, la realizzazione di un album musicale (ASCOLTA QUI) vede coinvolti anche un libro (LEGGI QUI) e a un film sperimentale, (distribuito da Distribuzione Indipendente – GUARDA QUI), tutti realizzati dal collettivo, che interagiscono fra loro, attraverso l’uso dei QR Code, per creare un progetto unitario; e a questi linguaggi si aggiunge l’interazione anche con poesia, videoarte, narrativa, illustrazione, performance, reading.

Gli Okiees formati da Andrea Rabbito (voce, chitarra), Adriano Murania (violino), Fabrizio Motta (tastiere, elettronica) e Mauro Melis (grafica), propongo una nuova idea di fare e offrire musica, avvertendo la necessità di legare questa espressione artistica ad altri linguaggi, in una dimensione unitaria e complessa, e che vede coinvolto attivamente l’ascoltatore/spettatore/lettore nella costruzione dei vari pezzi del mosaico offerti (per questo motivo viene citato ad apertura del libro e del film la frase di Paul Valery “le compositeur propose, l’auditeur dispose”).

Quest’espressione variegata, composta da vari tasselli integrati fra loro, compone la storia riguardante l’amicizia conflittuale tra i due protagonisti che si vedrà al Seeyousound: Roger Benjamin e il suo compagno Benjamin Rye. Lo sviluppo della vicenda dei due protagonisti, che si articola nei tre volumi della trilogia Rageen, manifesta chiare le sue influenze e i suoi omaggi ai grandi romanzieri americani, Steinbeck e Faulkner tra i principali. Un aspetto che emerge chiaro sin dal nome del collettivo, Okiees, che si offre come l’alterazione del termine dispregiativo “okie” rivolto ai migranti provenienti dall’Oklahoma descritti da John Steinbeck in “The Grapes of Wrath”; ed emerge chiaro anche dal nome/cognome Benjamin dei due protagonisti che rimanda al Benjamin Compson di “Urla e furore”. Non a caso i testi delle canzoni degli Okiees e di una parte dei reading propongono il personale stream of consciousness di Roger che recupera e altera la lingua inglese (lo stesso “Rageen”, ad esempio, è la crasi tra “rage” e “spleen”), palesando i suoi problemi non tanto cognitivi, come quelli del Benjamin di Faulkner, ma psichici.

La vicenda di amore/odio tra i due protagonisti è così la storia dei perdenti, degli emarginati, dei reietti, ma, ancora di più, di coloro che vengono reputati “diversi”; così quella storia di stranieri in una nuova terra (nello specifico Catania, in questo primo volume) diviene un viaggio nei lati oscuri dell’uomo, proponendo un percorso introspettivo su una declinazione della figura dell’hostis, ovvero sull’Altro da Sé, su quello straniero che vive in noi.

Pippo Delbono atteso al Seeyousound di Torino. Autore, attore, regista, nasce a Varazze, in prinvincia di Savona, nel 1959. Negli anni 80 inizia  gli studi di arte drammatica in una scuola tradizionale che lascia in seguito all’incontro con Pepe Robledo, attore argentino proveniente dal Libre Teatro Libre. Insieme si trasferiscono in Danimarca e si uniscono al gruppo Farfa, diretto da Iben Nagel Rasmussen, attrice storica dell’Odin Teatret e per Delbono inizia un percorso alternativo alla ricerca di un nuovo linguaggio teatrale. Delbono si dedica allo studio dei principi del teatro orientale che approfondisce nei successivi soggiorni in India, Cina, Bali, dove fulcro centrale è un lavoro minuzioso e rigoroso, dell’attore sul corpo e la voce. Nel 1987 crea il suo primo spettacolo, Il tempo degli assassini. Gli spettacoli di Delbono non sono allestimenti di testi teatrali ma creazioni totali. La Compagnia Pippo Delbono è stata ospite di diversi festival teatrali internazionali, con tappe in 50 paesi nel mondo, rappresentando un caso unico nella storia del teatro italiano.

In questo contesto Pippo Delbono e la sua poetica non può che offrirsi comepunto di riferimento del progetto per divenirne protagonista in veste sia di attore che di cantante. L’artista ligure si dimostra ispiratore del progetto non solo per la sua pratica artistica che tende a decostruire e dare nuova forma ai linguaggi artistici, ma anche per quella trattazione di contenuti che da sempre caratterizzano le opere di Delbono, attraverso cui si intende fare luce ai luoghi oscuri e ai margini della società e dell’essere.

Il canto di Pippo Delbono e i suoi reading in veste del ruolo del Narratore e di Roger Benjamin, accompagnano questo viaggio transmediale, dove l’immagine – ovviamente assieme alla musica e alla narrazione – ha un ruolo principale: sia nelle illustrazioni del libro, sia nella produzione audiovisiva che, fonde sperimentazione videoartistica con found footage – in cui la lezione di Delbono è viva assieme a quella di altri intrepreti fuori dalla norma convenzionale, a partire dalle opere di Godfrey Reggio – per dare espressione a quello che si offre come un canto del disagio, di un insieme di rabbia e malessere esistenziale che caratterizza questo momento storico così travagliato e incerto.

Il film “RAGEEN VOL. 1” viene proiettato in anteprima internazionale il 12 dicembre 2021 al Parma Film Festival e discusso in compagnia di Pippo Delbono, Pepe Robledo, Augusto Sainati, professore di cinema all’Università Suor Orsola Benincasa, Sara Martin, professoressa di cinema all’Università di Parma. Studiosi di fama internazionale come il musicista e musicologo Vincenzo Caporaletti (Università di Macerata), lo studioso di semiotica dei media, Ruggero Eugeni (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), il critico d’arte e Valentino Catricalà (SODA di Manchester), mettono in luce le caratteristiche innovative del progetto e il suo alto valore artistico e di ricerca che rende “RAGEEN VOL. 1” degli Okiees un prodotto del tutto unico e apripista di una nuova concezione di arte, che recupera e sviluppa in chiave contemporanea e postmoderna la tradizione dell’alta cultura rock.

L’inedita soluzione adottata dal collettivo Okiees, che vede il dialogo transmediale di più linguaggi artistici, viene proposta anche nei loro spettacoli dal vivo che si realizzano in sale cinematografiche e in teatri (es.: Zō Centro Culture Contemporanee – Catania Cinema “Grivi”- Enna; Cinema “King Mulltisala Cinestudio” – Catania; Arena “Argentina” – Catania; Teatro D’essai “La Condotta” – San Cataldo; Sala Falcone-Borsellino – Ragusa Ibla;) fino a proporre il loro spettacolo a Palazzo Delle Esposizioni a Roma. Lo spettacolo verrà eseguito anche il 27 febbraio alle 21.00 a TORINO in Sala 1 al Cinema Massimo all’interno del International Music Film Festival “Seeyousound”.

Biglietti per Okiees al Seeyousound qui

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