Dal Sigep, Salone Internazionale della Gelateria, Pasticceria, Panificazione artigianali e Caffè di Rimini, arriva l’input: i bar italiani sopravvivono grazie alla formula che cambia. Che non è più solo ritrovo per chiacchiere ma anche soprattutto divertimento, intrattenimento e capacità attrattiva.
L’identikit del format vincente del bar italiano l’ha messo a punto il convegno “Dalla caffetteria alla gelateria: i nuovi format del bar di successo” organizzato dalla Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi.
Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe riassume così: “Il bar italiano continua ad essere un tratto distintivo dell’italian lifestyle. Non è un caso che sia una delle cose maggiormente apprezzate dai turisti stranieri. La qualità dei prodotti, dalla caffetteria alla gelateria e pasticceria, lo stile di servizio ed il mood di convivialità che lo contraddistinguono costituiscono un patrimonio, anche immateriale, da preservare e valorizzare. I dati ci dicono che siamo dinanzi a grandi cambiamenti, purtroppo non sempre positivi, come quelli che indicano elevati tassi di mortalità imprenditoriale, costi di gestione insostenibili ed un sistema competitivo sempre più difficile“.
La diffusione dei bar (soltanto 150 comuni non ce l’hanno su oltre 8mila in Italia) è capillare e fa parte del modo di vivere, soprattutto al Sud Italia. Il bar rimane inoltre il luogo per eccellenza della colazione, senza alcuna distinzione di genere, età o area geografica: più di sei italiani su dieci consumano, con diversa intensità, la colazione fuori casa. Cinque milioni di italiani consumano fuori casa la colazione almeno 3 o 4 volte alla settimana, mentre per quattro milioni si tratta, invece, di un rito quotidiano.
Aumentano i bar multifunzione (+13 mila) mentre quelli generalisti calano (-9 mila). Cresce il ruolo della tecnologia: il 71% dei gestori utilizza internet ma il wi-fi è presente solo nel 21% degli esercizi.