Apple prima, seconda Google e terza Microsoft. Sono queste le aziende che fatturano di più al mondo, e hanno anche un ritorno di influenza e popolarità in tutto il globo secondo le statistiche di Interbrand.
La società di consulenza ha stilato una classifica con le 100 insegne più forti del mondo e ci sono delle sorprese. Non solo perché in 100 producono valore per 1,87 miliardi di dollari, più di una nazione si potrebbe dire.
Ma perché crescono a gonfie vele, a testimonianza che la digital age qualcosa, anzi, molto di concreto lo produce. Dopo Microsoft arriva Coca-Cola (per la prima volta fuori dalla top 3) e subito dopo ancora l’immaterialità di Amazon (bel balzo in avanti di 3 posti in un anno). Amazon tra queste aziende è quella più vicina al concetto di retail, anche se è tutto un business online e da anni abbraccia ben più dei libri per cui era conosciuta all’inizio.
Il grande rivale di Apple, Samsung, è solo sesto. La prima auto da top brand la troviamo al settimo posto ed è Toyota, seguita da Facebook all’ottavo posto con 48 miliardi di dollari e in crescita del 48% annuo. Un gigante, forse talmente gonfio di popolarità che sembra quasi riduttivo trovarlo a margine della top 10, che ciude con Mercedes-Benz e IBM.
E il lusso? Louis Vuitton è solo 19esima, Hermès è ben più giù (32), l’italiana (solo nel nome) Gucci è solo 51esima. Quelli che un tempo erano sinonimo di globalizzazione resistono ma si devono inevitabilmente arrendere allo strapotere digital. McDonald’s è al 12, Nike al 18, Pepsi al 22, H&M e Zara perenni vicini (23 e 24) non solo di negozi.