Si può fare musica brasiliana d’autore innovando. E soprattutto essendo italiani, perché come sappiamo la creatività di uno stile è sempre patrimonio di tutti, non soltanto di chi lo inventa. Questa è la filosofia che sta dietro il bel progetto Asuma Brazilian Quartet, nato a Torino e al momento esportato in tutta Italia con una serie di date live molto coinvolgenti.
La formazione musicale nasce nel 2006 dopo anni di percorsi musicali individuali: Fabio Gorlier al pianoforte, Enzo Antonicelli alla voce, Alessandro Fassi al basso, Max Simini alla batteria.
Si tratta di tutti musicisti di formazione jazzistica che porpongono musica brasiliana d’autore e per questa stagione autunnale/invernale hanno deciso di proporre il meglio degli autori a cui si ispirano.
Dice Enzo Antonicelli, il cantante: “In questi 11 anni di concerti, abbiamo reso omaggio a miti come Jobim, Caetano Veloso, Ivan Lins, Elis Regina, Djavan con i generi Bossa, Samba, Funky, Tropicalismo, Sambaiao e Baiao senza trascurare le ballad tipiche del Brasile”.
In termini di esperienze la band ha all’attivo numerose date fatte tra jazz clubs, piazze, teatri, rassegne e locali vari d’Italia. Non lasciatevi ingannare dall’assonanza del nome “Asuma” con fumetti giapponesi. Ecco da dove deriva: “Ispirato ad un quadro di Michael Müller, indica “un rituale con piante e bevande a base di erbe, quando la luna mostra un grande cortile illuminato” ed è in lingua Zuruahà, una piccola tribù di indios che vive in una regione di montagna dello stato brasiliano dell’Amazonas, coperto in prevalenza dalla imponente foresta amazzonica”.