A distanza di dieci anni dal loro ultimo lavoro in studio, i Club Dogo, Gué, Jake La Furia e Don Joe, che anche da solisti hanno fatto la storia della scena rap in Italia, sono tornati in grande stile. L’attesissimo album della reunion del gruppo milanese, intitolato Club Dogo, è stato rilasciato nella notte tra l’11 e il 12 gennaio ed è subito andato in vetta alle classifiche.
La reunion “ del gruppo musicale più street di Milano” domina oggi come nei tempi passati.
Fin dall’uscita del loro primo album, Mi Fist (2003), i Club Dogo si sono imposti come il gruppo hip hop italiano più significativo degli ultimi vent’anni, influenzando istruendo e plasmando le nuove generazioni di tutto il panorama hip pop e tra di oggi.
Da sempre maestri nella composizione di brani taglienti e rime dure, tornano con un album composto da 11 canzoni, contenenti feat di tutto rispetto, Marracash Elodie e Sferaebbasta, che arricchiscono i contenuti. Con questo disco i Dogo dimostrano di mantenere a fuoco il loro stile pur essendo il linea con i tempi moderni.
L’album è un insieme a richiami di canzoni passate rimaste impresse come pezzi simbolo nelle menti dei fan e rime nuove che, con la loro freschezza ispirano i giovani ascoltatori.
L’alternanza delle canzoni mostra che in questo album si trovano pezzi puramente autocelebrativi e canzoni più introspettive; perfettamente in equilibrio tra loro dosando la giusta importanza per ogni contesto.
Ogni barra è densa di citazioni letterarie, cinematografiche, artistiche e musicali, e anche le più crude e controverse svelano in sé una metafora ben più significativa.
![](https://www.thewaymagazine.it/wp-content/uploads/2024/01/club-dogo-2024.jpg)
L’appuntamento è per il 28 giugno 2024 allo stadio di San Siro. Le prevendite saranno disponibili in tutti i circuiti autorizzati a questo link https://bit.ly/ClubDogoSanSiro
La cura del sound invece, studiata da un produttore dalla cultura musicale onnivora e dall’insaziabile curiosità come Don Joe, è una certezza in tutto l’album: i beat sembrano tratti da classici ma con una dose di contemporaneità e freschezza che fa tutta la differenza del mondo. Molti brani, infatti, ruotano interamente attorno alle sonorità prescelte.
Questo è il vestito cucito ad hoc intorno al vero concetto simbolo dell’album; significato e collante di tutto è la luce che viene accesa intorno alla realtà Milanese, mettono in evidenza luci e ombre della città, il bello e il brutto, le due facce della medaglia, senza schierarsi da alcuna delle parti, solamente con il punto di vista nudo e crudo del gruppo su quello che vive la città nel suo quotidiano.
Una città di grandi possibilità e immense contraddizioni, nonché il luogo che chiamano casa, per cui nutrono sentimenti ambivalenti. Ciò che li ha segnati nella loro storia musicale e personale, plasmandoli, formandoli fino a farli diventare quello che sono oggi, ovvero i Re della città Meneghina, I CLUB DOGO.
Testo a cura di Luca D’Agostino