“Dandy”, di Giulia Pivetta è il primo e unico libro riccamente illustrato dedicato al mondo del dandy italiano e alla sua eleganza, ma allo stesso tempo è un prezioso manuale d’eleganza e una guida allo shopping nelle migliori sartorie e nelle manifatture più esclusive, tutte rigorosamente made in Italy.
Per questo la presentazione del volume si è svolta qualche giorno fa a Milano presso lo store Fornasetti. Presente, l’ultimo dei veri dandy italiani, l’imprenditore Barnaba Fornasetti, che porta avanti il brand di home decor lanciato dal padre, il leggendario Piero Fornasetti.
Nata tra Francia e Inghilterra tra languori romantici e decadenti, la figura del dandy si è sviluppata in una peculiare variante anche in Italia, patria di mascolinità latine molto diverse da quelle anglosassoni e francesi. Sino alla prima metà del secolo scorso, qui la parola “dandy” spesso è stata affiancata a quella di un personaggio simile, il gagà, che condivide con il dandy l’estrema propensione all’apparire. Nei moderni dandy italiani, conosciuti tanto per la passione per cromatismi quanto per l’eccentricità, le sue influenze sono più che visibili: il monocolo e i baffetti all’insù attiravano l’attenzione tanto quanto l’odierno vezzo dei tatuaggi, che spuntano da completi sartoriali e mocassini indossati senza calze. Caratteri decisi, che hanno reso celebre lo stile italiano nel mondo.
Supportato da artigiani competenti e appassionati, questa versione italiana del dandy ha trovato qui in Italia un terreno fertile in cui far crescere la sua spasmodica attenzione per i dettagli: dalle concerie vicentine sino ai camiciai napoletani, il dandy italiano viaggia per soddisfare il suo gusto e creare un guardaroba unico. Questa figura diventa allora il punto di partenza di un viaggio attraverso le figure maschili più eleganti e di buon gusto del Bel Paese, che toccherà le aziende storiche e di recente fondazione che accontentano le loro richieste, nonché il gli hotspot che li richiamano.