Santiago Calatrava, architetto, ingegnere, pittore, scultore, disegnatore, artista a tutto tondo. Spirito eclettico alla continua ricerca di un equilibrio tra volume e luce, i due elementi essenziali del suo concetto di architettura (“un gioco armonioso di equilibrio dei volumi sotto la luce” nella definzione di Auguste Rodin nel suo libro Les Cathédrales de France, 1914).
Santiago Calatrava è nato nel 1951 a Benimànet, poco distante dalla città di Valencia, in Spagna, e all’età di soli otto anni ha iniziato gli studi di disegno e pittura presso la Scuola delle Arti e dei Mestieri della sua città. Nel 1968 si iscrive al Politecnico dell’Università di Valencia dove, dopo essersi laureato in architettura, si specializza in urbanistica. A Valencia ci sono le maggiori testimonianze della sua opera in 40 anni di attività. Ma, come vedremo, anche in Italia, ci sono dei punti di interesse mondiale, testimonianza del suo stile.
Nel 1979 consegue il dottorato di ricerca in ingegneria civile presso l’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo
Nel 1981 apre il suo primo studio a Zurigo, e due anni dopo vince il concorso per la progettazione della ferrovia svizzera di Stadelhofen. Nel 1984 si aggiudica la progettazione del Ponte Bac de Roda, commissionato in occasione dei Giochi Olimpici di Barcellona e da allora inizia ad essere riconosciuto a livello internazionale come progettista di ponti. Nel 1991 Calatrava conquista il primo posto nella competizione indetta per il completamento della Cattedrale di San Giovanni il Divino nella città di New York.
Nel 1992 realizza il ponte dell’Alamillo sul fiume Guadalquivir a Siviglia in occasione dell’Expo e, nello stesso anno, la Torre delle Comunicazioni di Montjuic a Barcellona. Altri importanti progetti realizzati dall’artista spagnolo riguardano la stazione francese di Lyon-Saint-Exupéry (1989-1994), la Città delle Arti e delle Scienze di Valencia, l’acclamata espansione del Milwaukee Art Museum (MAM) di Wisconsin, negli Stati Uniti d’America (2001), l’Auditorium di Tenerife a Santa Cruz, nelle Isole Canarie (2003), il Centro Atletico Olimpico di Atene, in Grecia (2004), e il grattacielo residenziale Turning Torso di Malmö, in Svezia (2005).
In Italia, Calatrava ha realizzato il porto di Marina d’Arechi a Salerno (2012), il Ponte della Costituzione, il quarto che attraversa il Canal Grande di Venezia (1999-2008), la stazione di Reggio Emilia Mediopadana (2002-2014), i cosiddetti “Tre Ponti” di Reggio Emilia (2002-2007), e il Ponte San Francesco di Paola nella città di Cosenza (2002-2018).
Nel febbraio 2005 gli viene assegnata la medaglia d’oro dall’American Institute of Architects (AIA) e, nello stesso anno, gli viene dedicata una mostra personale al Metropolitan Museum of Art di New York. Altre mostre personali dedicate all’architetto spagnolo sono state realizzate al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo (2012) e ai Musei Vaticani (2013).
Nel 2011 Papa Benedetto XVI lo nomina consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e nel 2019 diventa membro della Pontificia Accademia dei Virtuosi del Pantheon su nomina di Papa Francesco.
Uno degli ultimi interventi in Italia è quello di Venezia. Nessun’altra città al mondo ha così tanti ponti come la città lagunare e nel novembre 1999, Santiago Calatrava fu incaricato di progettare un nuovo ponte sul Canal Grande.
La struttura è situata in un punto estremamente strategico che collega la stazione ferroviaria con Piazzale Roma. Il ponte è importante sia dal punto di vista funzionale che simbolico, offrendo ai visitatori le loro prime impressioni su Venezia e offrendo una vista panoramica sul Canal Grande.
In foto d’apertura: Il piano di Calatrava per il completamento della Cattedrale di San Giovanni il Divino a New York. Fu commissionato negli anni ’80 dal rev. James Parks Morton, all’epoca decano della cattedrale. Morton era responsabile della trasformazione di “St. John the Unfinished ”nel centro culturale conosciuto come è oggi. Incredibilmente il piano è stato abbandonato e tutta la costruzione è cessata. Il modello in esposizione si riferisce alla mostra al Museo di Capodimonte a Napoli.