Apre a Piacenza Educanda, un concept store sul mondo del piacere. Ciò che principalmente attrae è proprio lo slogan, lontano da qualsiasi richiamo sessuale ma vicinissimo a quanto tendenzialmente nella nostra vita teniamo distante e cioè “il superfluo necessario”; ovvero, tutto quello che oggettivamente sembra non servire per la vita di tutti i giorni ma che in realtà è necessario per la propria felicità, la cura del corpo e la ricerca delpiacere. Educanda nasce dall’idea comune di una manager, Manuela Carini, e di un’artista ed esperta in educazione sessuale, Golden Din Din al secolo Lucia Pradelli. Manuela è una manager nell’ambito del benessere sessuale e non a caso si occupa della “normalizzazione” degli oggetti che portano al piacere e che possono anche aiutare come terapia di riabilitazione fisica.
Lavorando con Golden, l’idea è quella di creare un luogo che possa offrire un’educazione al piacere per tutti uscendo daiparadigmi consolidati, allontanandosi da quei tabù che esistono a livello educativo. Il progetto è quello di scrivere una nuova formula di crescita culturale e sessuale rivolta alla coppia.
Golden, qual è il primo ostacolo che si incontra approcciando il pubblico con questa idea?
Sembrare di essere più vicino alle donne rispetto agli uomini, in realtà non è così, ma oggettivamente, in questo momento, è la donna che ha un po’ più bisogno di sbocciare, di affrancarsi cioè dalla vecchia educazione sessuale, ammesso che ci sia stata, e culturale che ha ricevuto.
E secondo Manuela Carini invece?
Facendo un esempio pratico e molto più semplice, sessualmente e anche culturalmente è molto più accettata la masturbazione maschile rispetto a quella femminile. Anche se poi c’è ilparadosso per cui nella masturbazione femminile sono accettai i sex toys mentre in quella maschile non è contemplato l’utilizzo di un prodotto aggiuntivo.
Come se per l’uomo fosse una cosa normale mentre per la donna è qualcosa di più ricercato?
Le donne ne parlano normalmente quando vengono a trovarci, sono più aperte mentalmente e libere sessualmente perché la cultura della nostra società un po’ reprime.
Golden, c’è anche quell’aspetto che se all’uomo viene propostoun sex toy, questi tende a riderci sopra sminuendo l’oggetto stesso? Lo vede come una competizione?
Le donne, in ambito sociale, sono più abituate ad occuparsi degli altri e a lasciare se stesse quasi all’ultimo posto. Questa cosa di non riconoscere che il benessere sessuale è uno dei bisogni fondamentali per la salute psicofisica ed emotiva di un individuo, fa sì che si privi una donna di poter sperimentare le evoluzioni del proprio corpo e l’errore più grande è pensare che un sex toy o un qualsiasi altro oggetto, possa essere un sostituto della relazione umana, cioè, niente sostituisce il rapporto sessuale o l’esperienza con l’essere umano. Se un uomo non è cresciuto culturalmente è chiaro che continuerà a vedersi e sentirsi come il macho unico dispensatore di piacere. Un altro aspetto è quello di essere, nel 2022, stanco di continue richieste da maschio alpha che deve sempre gestire tutto. Infatti agli uomini arriverà un beneficio riflesso nella relazione con la propria compagna. Davanti ad una donna che manifesterà più serenità nella relazione di coppia, di riflesso ne beneficerà anche l’uomo crescendo insieme lei. Lo stesso per le coppie che non sono etero o per gli individui che sperimentano altro, insomma è bello riscrivere nuovi modelli e non avere il preconfezionato stereotipo del maschio che va e conquista tutto.
Chiedo ancora a te Golden, attualmente il messaggio che sta passando è quello di una donna sempre più aggressiva e determinata, quasi come se l’uomo venisse messo in un angolo e tirato fuori nel momento del bisogno, una donna più forte che corteggia e che cerca, mentre l’uomo si trova al contrario a gestire questa competizione. Sei d’accordo?
Cercare la propria indipendenza e combattere con gli stereotipi è davvero una battaglia e fa uscire il lato più maschile di una donna,ma io sono certa che il mettersi più a contatto con la propriaevoluzione, con caratteristiche che di solito sono riconosciute come più maschili, ci farà comprendere di più gli uomini e anche gli errori che commettono. Se apriamo la mente, quando ci mettiamo a combatte per una cosa, spesso ci dimentichiamo di essere sensibili perché si è troppo dentro a una ricerca ed è una lotta. Questo cambiare energie (donne più maschili e viceversa) farà sì che le stesse vengano sfruttate per comprendersi appieno. Questo è quello che ci auguriamo creando un nuovo modo più leggero, ma non meno profondo, di accettarsi per donarsi.
Manuela?
Io sono una donna indipendente e per me è sempre una questione culturale, non tutte le donne sono aggressive, potrebbe sorgere il dubbio che dall’altra parte abbia incontrato solo uomini più disposti a farsi corteggiare? Questa è una nuova immagine che sta passando.
Golden, dove si va?
Educanda ha un’idea di dove andare con il suo progetto di educazione sessuale come concept store di piacere, e vuole arrivare a mettere parole nuove e a risvegliare quello che originariamente tutti hanno, che è il desiderio della cura di sé, ricerca della serenità, della felicità e del benessere, al di là dell’identità sessuale. Come Educanda mi sento di dire che l’obbiettivo è di vivere ciò che stai vivendo iniziando anche un percorso che ti permetterà di conoscere cose nuove, perché se conoscerai meglio te stesso da questo punto di vista, potrai sicuramente creare nuovi percorsi e nuove fantasie. Abbiamo scoperto, da quando siamo aperti, poco più di tre mesi, che quello che manca di più non è né il coraggio, né la forza, né l’amore, ma la fantasia, il desiderio e l’educazione al piacere.
Manuela, non trattandosi di un sexy shop ma di altro, come abbiamo ben descritto, la città come ha preso l’apertura di questo negozio così particolare in pieno centro?
(sorride) Bene, a partire da chi ci ha affittato i locali. È statoentusiasta del progetto da subito etichettando il tutto come qualcosa di diverso per Piacenza a Piacenza, finalmente. Entrambe siamo di Piacenza e devo dire che spesso la città è usata come banco di prova da parecchi brand perché in effetti è una città un po’ difficile, ma soprattutto, poieticamente, Piacenza racchiude già nel nome la radice del piacere. In estrema sintesi questo è un luogo dove parlare apertamente in uno spazio accogliente e aperto,in conclusione, vengono normalizzati il più possibile, tutti gli argomenti legati alla sessualità. La nostra clientela è varia e comunque dopo la curiosità iniziale entra. La vetrina è aperta,volutamente non c’è nulla di nascosto, ripeto questo è un salotto. Poi tutti i prodotti sono esposti con una piccola didascalia esplicativa perché molti non sanno di cosa si tratta. Non mettiamo toys in vetrina perché si parte per gradi ma non è nemmeno necessario esporli anche perché chi entra affronta un certo discorso con tanto di spiegazione anche scientifica. Non vogliamo suscitare clamore ma curiosità.
Golden, per concludere?
È come il desiderio che nasce nell’amore. Non è che da subito ci si presenta nudi uno davanti all’altra ed è fatta, prima si parla, si crea curiosità e poi si tolgono i vestiti. Si crea pathos. Praticamente è una seduzione.