Frank Sinatra, un Oscar, 21 Grammy, 2 Emmy, la Medaglia del Congresso, una canzone da leggenda: My Way.
Ogni canzone che si rispetti ha la propria origine e la propria storia, ha il proprio ‘carisma’ nel testo da esser considerata nel tempo una fra le tante evergreen; discorso diverso è poi quando il medesimo brano supera i confini non solo del tempo ma anche l’area di competenza musicale di ogni singolo e straordinario interprete.
Di esempi del genere il mondo delle sette note ne è pieno, canzoni che sono passate da cantante a cantante. Non è da meno il brano che il 30 dicembre 2018 compie 50 anni: My Way di Frank Sinatra.
Nel 1967 un compositore sconosciuto, di nome Jacques Reveaux, realizzò la famosa melodia con un testo, inizialmente, in inglese. Ai produttori, il testo, non piacque. Ma la melodia convinse Francois il quale riuscì ha convincere Reveaux nel riscrivere il testoi in francese che dal titolo: Comme D’habitude.
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La canzone iniziò a girare per la radio ed in Francia, proprio in quel periodo, si trovava il cantante Paul Anka. Anche lui colpito dall’incredibile melodia scrisse un altro testo, ovviamente in inglese. Nel momento in cui lo realizzò pensò al suo collega ed amico Frank Sinatra.
In quel periodo il cantante italo-americano stava meditando al ritiro dalle scene; la canzone che Paul Anka gli propose capitò, si può dire, a fagiolo anche se, in un primo momento, lo stesso ‘The Voice’ non era convinto di farla sua, di cantarla. Difatti il testo realizzato da Paul, secondo la leggenda scritto in una sola notte, parlava di un uomo arrivato sul viale del tramonto.
Tornato sui suoi passi, soprattutto grazie alla figlia Nancy, Frank Sinatra la registrò con il titolo di ‘My Way’, come accennato in precedenza, giusto 50 anni fa, in quel lontano 1968. Di questa canzone, di genere jazz, nel corso dei decenni, per non dire ancora oggi, è ancora oggetto di cover. In mezzo secolo sono state realizzate, almeno quanto ci risulta, ben 132 versioni. Tra cui: Elvis Presley nel 1973 in concerto alle Hawaii, Michael Bublè, Celine Dion e l’irriverente remake in piena era punk, a fine ani 70 da parte dei Sex Pistols.
Testo a cura di Vincenzo Pepe