Si ammirano per il design, sono trasparenti nelle loro funzioni e soprattutto sono richiestissimi per le prestazioni. In questo periodo storico, gli orologi automatici da uomo sono un vero must che coniuga eleganza e performance. La clientela esigente e appassionata li conosce bene. Si possono abbinare su outfit sportivi o formali, sono intriganti perché spesso riportano in retro tutto il dispositivo degli ingranaggi, come l’orologio automatico da uomo Seiko, e necessitano di cure e conoscenze per farli funzionare a dovere.
Il successo dell’orologio automatico da uomo
Così come testimonia la grande popolarità dell’orologio automatico da uomo Seiko, che è un marchio che ha fondato la sua fama su precisione e qualità, il funzionamento dell’orologio automatico in generale è qualcosa di affascinante.
Questo succede perché un’epoca iper-tecnologica come questa che stiamo vivendo, ha consegnato a questi meccanismi meccanici un sapore vintage e distintivo che pochi altri gadget o strumenti possono avere.
Le prime notizie certe che si hanno in merito alla scoperta del movimento che azionava gli orologi risalgono alla fine del Settecento. I primi modelli di orologi automatici furono realizzati al tempo della Rivoluzione francese ma riguardavano solo i modelli da tasca, gli orologi da passeggio vintage, che si tenevano rotondi e legati a una elegante cordicella. Sarebbero dovuti passare oltre 100 anni, precisamente negli anni Venti del Novecento, per avere le prime commercializzazioni di orologi da uomo automatici al polso, che seguivano l’andamento del corpo umano.
A contribuire al rinnovato successo di questi modelli sono anche il design particolare, la qualità della componentistica e la quasi totalità del lavoro manuale che c’è dietro alla realizzazione di un orologio automatico. In definitiva, si tratta di una grande testimonianza di saper-fare, che ogni marchio sta esaltando perché può essere riconosciuto in base a una manifattura non standardizzata.
Il fatto che siano mediamente più pesanti degli orologi diffusissimi al quarzo, e che abbiano bisogno di manutenzione, non scoraggia i compratori. Anzi, regala una sensazione antica di avere con sé un oggetto di valore che va custodito e accudito.
Come funziona
Gli orologi automatici si differenziano da quelli normali a pile perché sono dotati di meccanismi integrati per caricarsi da soli. Il movimento principale è quello legato al polso che è la zona del corpo più interessata dall’indossare un orologio. Tutto sta nel movimento che si genera naturalmente durante la giornata tra il braccio e la mano: più si attiva il movimento corporeo, più si attiva l’orologio.
Alcuni orologi automatici sono comunque dotati di un’opzione di carica manuale, questo per ovviare a sorprese sgradite quando ci si riveste e magari non si ha tempo: se si depositano su un piano questi orologi potrebbero smettere di ticchettare. Per riattivarli bisogna stimolare gli ingranaggi a riprendere il lavoro dei pesi rotanti e delle molle che sono contenuti all’interno. Esiste poi una misurazione sulla riserva di carica che è il numero di ore in cui l’orologio dovrebbe funzionare dopo essere stato completamente caricato.
Siamo in un’era digitale dove siamo abituati a caricare i dispositivi elettronici che spesso, per effetto dell’obsolescenza programmata, subito si scaricano. E invece gli orologi automatici in piena carica possono durare per giorni. In media ogni orologio automatico ha un’autonomia di 50 ore ma esistono ovviamente delle variazioni.