“Lasciateci perdere” era il titolo provvisorio di Mediterraneo, film di Gabriele Salvatores che nel 1992 ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero. Oggi quella frase è il titolo del nuovo libro di Salvatores in uscita per Rizzoli Libri, che racconta il personale e il politico, l’amore e l’amicizia, la passione per il cinema, la musica e il teatro. Ci parla della vita dell’uomo, con i suoi amici storici, i due grandi amori, e l’ansia che da sempre lo affianca, e condivide momenti straordinari della vita del regista
E dai cassetti dei ricordi, Salvatores racconta anche l’incontro con Federico Fellini, un padre per tutti i registi italiani della seconda metà del Novecento. Il regista ha detto a Fabio Fazio durante la puntata settimanale di “Che tempo che fa” sul Nove: “Ero al primo film che facevo, Sogno di una notte d’estate, venivo da Milano e quindi non conoscevo nessuno a Roma e a Cinecittà. Faceva un caldo tremendo, perché era la fine di agosto. In questo corridoio lunghissimo con tutte le porte delle moviole di lato, sembrava un film di David Lynch, dal fondo vedo arrivare un signore di una certa età che mi sembra di riconoscere. Man mano che si avvicina, mi dico ‘è Federico Fellini’. Barcollante per via del caldo, si è appoggiato al muro perché evidentemente aveva un attimo di giramento di testa. Al che, istintivamente, mi viene da aiutarlo, di chiedergli se ha bisogno di una mano. Lui mi rispose: ‘Sì, sì, tutto bene. Lei chi è?’, ‘Sono Gabriele Salvatores e voglio fare il regista’. Lui rispose: ‘Il regista? Coraggio…’ e se ne è andato lungo il corridoio”.