Definito nei dettagli il programma della XIV edizione del Festival della Mente, il primo festival in Europa dedicato alla creatività e alla nascita delle idee, che si terrà a Sarzana (La Spezia, Liguria) dall’1 al 3 settembre, con la direzione di Benedetta Marietti e la consulenza scientifica affidata a Gustavo Pietropolli Charmet.
Promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana, il festival prevede 63 incontri tra conferenze, spettacoli, workshop e momenti di approfondimento. Filo conduttore di questa edizione è la rete. Sul tema si confronteranno scienziati, filosofi, scrittori, storici, artisti, psicoanalisti, designer e antropologi (www.festivaldellamente.it).
Filo conduttore di questa edizione è la rete. Il tema sarà analizzato da diversi punti di vista e attraverso ambiti e discipline differenti, per consentire al pubblico di approfondire i temi più attuali della contemporaneità, sempre con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti.
Dice Benedetta Marietti: «Dal web alla rete intesa come insieme di relazioni umane; dalle reti che ci ingabbiano e imprigionano all’esplorazione delle reti neurali nelle neuroscienze; dalla rete della solidarietà fino all’importanza della rete nella biologia, nella fisica, nella matematica, e perfino nello sport. Attraverso l’indagine di un tema è così possibile affrontare argomenti e campi diversi del sapere, dalle più recenti scoperte scientifiche agli ambiti di pensiero artistico e umanistico, in linea con la vocazione multidisciplinare e divulgativa del Festival della Mente».
IL PROGRAMMA
Abbiamo selezionati alcuni momenti topici del calendario per voi. Apre il festival la lezione inaugurale di Elena Cattaneo: “Le reti che fanno bene alla scienza”. La scienziata, esperta di cellule staminali, è a capo di un team che studia la malattia di Huntington: al festival descrive le reti che si sviluppano attorno ai malati, permettendo loro di vivere al meglio l’umanità nella malattia, e quelle degli scienziati che in tutto il mondo studiano il gene che la provoca, sperimentano nuovi trattamenti e farmaci per alleviarne i sintomi e cercano nuove cure efficaci.
LA RETE DELLE RELAZIONI UMANE
Lo scrittore Michele Mari parlerà di precetti, tabù, schiavitù del feticismo e del collezionismo, pesanti eredità letterali e metaforiche, tare ataviche. Il maestro elementare Franco Lorenzoni porta al festival l’esperienza della sua Casa-laboratorio di Cenci ad Amelia, in Umbria, un luogo di ricerca educativa e artistica molto speciale. Partendo da esistenze reali o romanzesche, lo scrittore Edoardo Albinati passa in rassegna le figure del traditore, del rinnegato, dell’amante infedele e i loro opposti positivi, come se fossero i poli dello stesso animo umano.
“Nella rete: narrare le famiglie” è un dialogo tra due scrittori: l’indiano Aravind Adiga, vincitore nel 2008 del Booker Prize, e l’italiano Marcello Fois, che fanno delle relazioni familiari un cardine della loro produzione letteraria. Lo psicoanalista Massimo Recalcati indaga cosa ci insegnano i tabù e quanti ne esistono ancora al mondo. La terapeuta Anna Salvo e la pedagogista Tiziana Iaquinta suggeriscono interventi possibili in ambito educativo.
Un esempio della grande forza della rete, fatta anche di emozioni, passioni e coraggio, è quella che offrono i ragazzi del progetto B.LIVE. Affetti da gravi patologie croniche, divulgano esempi di forza, positività e allegria e trasmettono un punto di vista diverso e potente nella vita propria e di coloro che incontrano. Sul palco, con loro, anche Bill Niada, presidente della Fondazione Near, e il medico Paolo Cornaglia Ferraris (sezione approfonditaMente).
LE RETI DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA
Il matematico Paolo Zellini assieme allo scrittore e divulgatore scientifico Marco Malvaldi analizza “La Rete come struttura matematica”. Il paleoantropologo Giorgio Manzi ripercorre le scoperte più recenti sui nostri antenati dell’epoca di Lucy, i primi Homo, i Neanderthal e le origini di Homo sapiens. L’ibernazione può sembrare una pratica fantascientifica, ma oggi è già realtà. Il neurofisiologo Matteo Cerri spiega come sia alto l’interesse scientifico sul tema: l’Agenzia Spaziale Europea, ad esempio, ha costituito un gruppo di lavoro dedicato alle possibili applicazioni della fisiologia dell’ibernazione non solo in campo medico, ma anche nell’esplorazione spaziale (sezione approfonditaMente).
In programma anche interventi dello storico delle scienze biomediche Bernardino Fantini, del filosofo evoluzionista Telmo Pievani, del genetista Sergio Pimpinelli e dell’esperto di bioetica Fabrizio Rufo (sezione approfonditaMente). La fisica Lucia Votano, che ha diretto il Laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, racconta come conoscere la natura della materia oscura – che nell’universo è cinque volte più numerosa della materia nota – sia tra gli obiettivi più eccitanti della fisica odierna.
Il filosofo Luciano Floridi porta il tema della tecnologia legato alle regole dell’informazione mentre la neurologa Marilù Gorno Tempini, che dirige il laboratorio di neurobiologia del linguaggio dell’Università della California di San Francisco, parla della dislessia, un disturbo che spesso è il risultato di una “neurodiversità”, cioè di una semplice variazione di efficienza di diverse reti neurali.
LE RETI DELL’ATTUALITÀ E DELLA STORIA
Lo scrittore e reporter di guerra Elliot Ackerman, che ha combattuto in Afghanistan e in Iraq nell’esercito statunitense e che ora vive a Istanbul, si confronta con la reporter Imma Vitelli sulla guerra in Siria, nella quale sono esplosi tutti i nodi politici del Medio Oriente.
La scrittrice palestinese Suad Amiry racconta le esperienze della sua infanzia e del passaggio all’età adulta nel mondo arabo (Damasco, Beirut, Amman, Gerusalemme e Il Cairo), un mondo che ormai è scomparso ma che nel suo cuore resta sempre vivo.
Molti pensano alla via della seta come a un’esotica curiosità del passato. Ma le reti che hanno collegato l’Asia all’Europa e all’Africa e, più tardi, alle Americhe, sono sempre state il sistema nervoso centrale del pianeta. Nel XXI secolo le vie della seta stanno risorgendo, sostiene lo storico inglese Peter Frankopan, e il destino dell’Occidente continuerà a essere indissolubilmente legato a quello dell’Oriente.
Nei primi decenni del XVII secolo, per la prima volta nella storia della civiltà occidentale, la società francese iniziò a riflettere sui problemi della comunicazione, facendone l’elemento distintivo della propria identità. Con l’avvento dei Lumi, ricorda la francesista Benedetta Craveri, la conversazione diventa una rete di informazione, uno dei principali laboratori dell’opinione pubblica.
L’idea di rete può suggerire due opposte concezioni: il contenimento e la propagazione. La rete cattura e chiude, oppure si estende. Ovidio le conosce e le rappresenta entrambe ne Le Metamorfosi, come spiega lo scrittore Nicola Gardini: dalla rete del cacciatore, che imprigiona, a quella delle connessioni infinite, che trasformano la vita dell’universo.
La designer spagnola Patricia Urquiola racconta, a partire dalla sua esperienza personale, come sempre più oggi le venga chiesto di intuire e prevenire comportamenti. In un mondo in cui l’intelligenza artificiale e i web robot stanno già costruendo le loro reti in modo autonomo, l’unica difesa possibile consiste nel rafforzare la nostra rete sociale, emozionale, intellettuale e professionale.
Nell’area del sociale si fa continuamente riferimento alla necessità di fare rete e nell’incontro “Dal sociale “muto” al sociale che fa rete” si ascoltano le voci di chi ha fatto di questa affermazione una buona pratica: Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud; gli imprenditori sociali Ugo Bressanello e Vincenzo Linarello; l’informatico Giorgio De Michelis e Gaetano Giunta, esperto di economia sociale (sezione approfonditaMente).
GLI SPETTACOLI
Il Festival della Mente si riconferma palcoscenico di grandi anteprime: in prima mondiale a Sarzana il “concerto per pianoforte e violino” del compositore e pianista inglese Michael Nyman, rappresentante del minimalismo musicale, e della giovane violinista italo-rumena Anna Tifu.
In anteprima anche lo spettacolo “L’incanto. Dalla Val Grande ai ghiacci polari” dello scrittore Marco Albino Ferrari, accompagnato dal chitarrista Denis Biason, che ricostruisce con suoni, parole e immagini una storia dimenticata, quella dell’esploratore piemontese Giacomo Bove, i cui viaggi ispirarono le storie di Emilio Salgari.
Massimo Recalcati porta in anteprima a Sarzana la prima tappa dello spettacolo “Il segreto del figlio”: un figlio è un’esistenza unica, distinta da quella dei genitori. Contro ogni autoritarismo, Recalcati, accompagnato dalle letture dell’attrice Federica Fracassi e da un coro di voci bianche, afferma il diritto del figlio a custodire il segreto della sua vita e del suo desiderio.
“Tandem” è lo spettacolo di due artisti e amici di lunga data: il trombettista Fabrizio Bosso e il pianista Julian Oliver Mazzariello, che alternano a famose canzoni della musica internazionale i loro brani originali.
“Gorla fermata Gorla”: la tragica vicenda della scuola Francesco Crispi di Gorla, colpita durante la Seconda Guerra Mondiale da una bomba che uccise 184 bambini, è raccontata dall’emozionante voce dell’attrice Giulia Lazzarini insieme a due giovani attori, Federica Fabiani e Matthieu Pastore.
“Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi” è un film sulla vita della leader del movimento per la democrazia in Birmania, Premio Nobel per la Pace nel 1991, e oggi alla guida di una Birmania libera. Dopo la proiezione, in programma un incontro con il regista Marco Martinelli e l’attrice protagonista del film, Ermanna Montanari.
Spazio anche ai più giovani, che diventano protagonisti di una sfida a colpi di creatività. Salgono sul ring due squadre del liceo Parentucelli di Sarzana, accompagnate ciascuna da un coach, per misurarsi in una gara di scrittura in tre round. Dal Centro Formazione Supereroi i due coach-scrittori che guidano le squadre, Francesco Gungui e Leonardo Patrignani, e l’arbitro-editor Edoardo Brugnatelli.