21 Gennaio 2020
A ROMA IN SCHUBERT

Il tenore Blagoj Nacoski: “Vi racconto come l’opera italiana unisce”

21 Gennaio 2020
A ROMA IN SCHUBERT

Il tenore Blagoj Nacoski: “Vi racconto come l’opera italiana unisce”

21 Gennaio 2020
A ROMA IN SCHUBERT

Il tenore Blagoj Nacoski: “Vi racconto come l’opera italiana unisce”

Blagoj Nacoski è ambasciatore onorario culturale della Repubblica di Macedonia. Da tenore macedone dice: “La musica e il canto evidenziano la ricchezza delle espressioni umane, la musica unisce prima di qualsiasi altra lingua”.

Con un intervento a Montecitorio qualche anno fa, Nacoski è stato riconosciuto da molti come un vero attivista dell’integrazione in Europa con la sola bellezza del suo canto. L’eleganza e la ragionevolezza delle sue parole ce lo fa ancora di più amare. “Facendo questo mestiere sono facilitato, è vero, ma sicuramente sono oggi convinto che l’unica competizione ammessa per i popoli dovrebbe essere quella culturale, niente altro”.

Dopo il liceo è arrivato in Italia a studiare canto, ha deciso di completare gli studi artistici nel paese dei natali del melodramma. Oggi vive nel nostro paese ed è apprezzatissimo in varie manifestazioni e occasioni in cui il belcanto è protagonista.

Il 26 gennaio, a Roma, sarà possibile ascoltarlo alla cripta del Gonfalone, in una performance dedicata a Schubert con l’accompagnamento del pianista Alessandro D’Agostini.

“Tutt’oggi questo paese è l’ideale di perfezionamento di tutti i cantanti del mondo, e non lo dico solo in riferimento al perfezionamento di tecnica. Non si viene qui per raggiungere estensioni vocali. Vivere e respirare l’opera italiana ha reso me parte di una cultura. Cantare l’opera lirica italiana rende il nostro animo in parte italiano“.

Tanti cantanti hanno imparato l’italiano cantando. “Nemmeno si riesce a immaginare quanto l’opera lirica conti nella divulgazione culturale dell’Italia nel mondo”, dice con enfasi.

Quarant’anni, nato a Skopje, ha studiato a Roma con Mirella Parutto, soprano, e Antonio Boyer, baritono. Oggi è acclamato anche per le sue incisioni di repertorio con Decca, TDK e Dynamic. “Ho coltivato ciò che voi italiani avete da darci a noi che arriviamo da fuori e come tutti i cantanti che ho conosciuto e che hanno voluto trascorrere del tempo in Italia, mi sono cibato di Italia, per raccontare e vivere la cultura e interpretare bene Verdi, Puccini, Rossini”.

Blagoj Nacoski ha collaborato con direttori d’orchestra quali Riccardo Chailly, Nicola Luisotti, Daniel Oren, Bruno Bartoletti, Fabio Luisi, Christoph von Dohnányi, Ivor Bolton, Carlo Rizzi. “Ho cantato in un discreto numero di teatri nel mondo e posso dire che l’opera unisce. Da macedone, ho interpretato il ruolo di un uomo innamorato di una greca, nel Don Giovanni. Le diversità uniscono, la musica unisce e il viaggiare unisce”.

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