La storia delle tante opere sepolte nei depositi dei nostri musei è ormai risaputa. Mai prima d’ora un’istituzione italiana aveva reso accessibili tramite un libro i capolavori non esposti. “Depositi di Capodimonte. Storie ancora da scrivere” (Paparo editore, 2022) a cura di Carmine Romano e Maria Tamajo Contarini è il volume realizzato col sostegno dei fondi POC della Regione Campania. Il libro uscito nel 2022 per il museo napoletano, comprende il catalogo della mostra, gli atti delle giornate di studi e una sezione dedicata alla digitalizzazione delle opere conservate nei depositi di Capodimonte.
Il libro è stato presentato in concomitanza con l’avvio dei progetti legati alla digitalizzazione, una delle quattro missioni prioritarie che il Masterplan di Capodimonte, redatto nel 2017, aveva individuato assieme a quella Sociale, Patrimonio e Tutela, Botanica e Ambiente.
In linea con il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND), promosso dall’Istituto per la digitalizzazione del patrimonio – Digital Library – e grazie al sostegno della Direzione dei Musei e della Regione Campania si parlerà del progetto di Digitalizzazione delle 49.000 opere d’arte delle collezioni del museo e della realizzazione dell’Inventario Unico che potrà sistematicamente ordinare i fondi e le collezioni confluiti nel museo durante gli ultimi 250 anni. Allo studio dei 120 volumi di inventari presenti negli archivi del museo, già digitalizzati e trascritti (in parte), si aggiungeranno gli 80 dell’Archivio di Stato di Napoli digitalizzati sotto la direzione di Candida Carrino. Questo consentirà di tracciare in maniera rapida e precisa la ricostruzione delle catene inventariali delle opere di Capodimonte e in un contesto più ampio, delle opere che circolavano all’interno del circuito dei Siti Reali Borbonici. Un’operazione, quella dell’Inventario Unico, che semplificherà in maniera sostanziale tutte le operazioni interne di gestione delle collezioni esposte e di quelle nei depositi, spazi che nel futuro prossimo del museo saranno resi visitabili, tecnologicamente avanzati e che assomiglieranno sempre di più all’estensione degli allestimenti museali, luoghi di conoscenza, di studio e di valorizzazione.
Attualmente a Capodimonte a Napoli è in fase di completamento uno degli edifici presenti nel Real Bosco di Capodimonte, denominato Casa Colletta. Lì ci sarà un presidio dell’Università di Napoli Federico II gestito in modo congiunto col Museo e il Ministero delle Cultura, finalizzato allo sviluppo di nuove professionalità basate sulle tecnologie digitali per patrimoni culturali e ambientali per lo sviluppo di tecnologie innovative legate al patrimonio artistico, architettonico e botanico/forestale.