Una video installazione accoglie i visitatori del festival Terraforma, una realtà consolidata dell’estate musicale milanese arrivato alla quarta edizione. Situato dentro il parco di Villa Arconati, un raffinato edificio settecentesco in stile barocchetto lombardo è un weekend di musica nel verde, architetture sostenibili in legno, labirinti di siepi fatti crescere con pazienza e bella gente internazionale. In questo contesto di pace in cui l’arte più astratta di tutte fa vibrare prati, alberi e casse toraciche, c’è anche spazio per le opere di arte da guardare.
Il festival vede in programma un’installazione audiovisiva dal titolo Zoo, realizzata dagli studenti della NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo sotto la direzione, rispettivamente, degli artisti/insegnanti Yuri Ancarani e Riccardo Benassi. Ispirata al concetto di terraformazione, che è anche alla base del festival, questo progetto è un lavoro corale composto da un schermo con un loop di sette video e una piramide di casse mono.
“L’idea è nata insieme a Ruggero Pietromarchi, uno degli organizzatori di Terraforma. Ci è sembrata l’occasione giusta per coinvolgere i miei studenti di videoarte e quelli di sound design di Riccardo” ha spiegato Yuri Ancarani a Creators.
A partire dalla riflessione sul tema di Terraforma, gli studenti Naba si sono introdotti all’interno di luoghi in cui animali ed essere viventi si trovano costretti a convivere. Realtà spesso inospitali che si trasformano in nuovi habitat inusuali, ambienti surreali ed estremi che risentono dell’influenza costringente dell’essere umano e del suo desiderio di “terraformazione” dell’ambiente artificiale.
“L’idea di diffondere il suono attraverso il DUB ci è piaciuta sin da subito,” ha aggiunto Riccardo Benassi. “Abbiamo deciso di cortocircuitarne la funzione: da un sistema di diffusione sonora nato per inscenare battaglie tra musicisti e MC lo abbiamo trasformato in un veicolo per una comunione d’intenti. Per gli studenti, infatti, la sfida è stata quella di lavorare tutti insieme ad un unica soundtrack. Ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze tecniche e stilistiche in favore di un risultato comune, ottimizzando sia la flessibilità del proprio ego, sia i limiti imposti dal genere musicale da cui ognuno di loro proviene,” ha continuato.
“Ognuno di loro ascolta e suona musica diversa, prevalentemente di stampo elettronico ma di origini disparate. Hanno trascorso gli ultimi mesi a passarsi il file via mail, salvando a ogni passaggio le modifiche, e incontrandosi settimanalmente per decidere cosa salvare e cosa no,” ha continuato. “È stata creata una prima traccia ispirata all’idea di loop infinito, era un continuum in stile drone/ambient sul quale poter costruire dei picchi emozionali. Una volta ricevuta la bozza video, gli studenti hanno definito meglio i tempi e le atmosfere in riferimento alle immagini” ha concluso.
Foto d’apertura: video still dall’opera di Gaia De Megni.
VILLA ARCONATI
venerdi 23 giugno
ore 23.00 – 4.00
via Fametta, 1 – Castellazzo di Bollate (MI)