Quando arriva in pista riesce a mettere d’accordo giovanissimi e appassionati con esperienza. Riccardo Manfrin, 24 anni, di Desenzano del Garda, è un grande conoscitore della House italiana e internazionale. Ora che il Covid sta iniziando a far parte del nostro passato, si può pensare anche ai progetti futuri per i talentuosi dj della nostra Penisola. “Da ottobre – ci racconta – partirò per iniziare una collaborazione di performance per un nuovo progetto in un noto club della mia zona. Ormai da 10 anni porto avanti il lavoro da deejay con massima serietà e impegno“.
Tutto ebbe inizio per gioco, con l’aiuto di Giuseppe, un deejay che lavorava in un locale rinomato di Desenzano Del Garda, entrambi riuscivano a ritagliarsi sempre del tempo, Riccardo per imparare e Giuseppe per insegnare al suo “allievo”. Dopo molta esperienza, in feste private e piccoli locali, il boom per il giovane dj. Che però è stato penalizzato da questo periodo di pandemia con le difficoltà che hanno gettato un’ombra nel mondo della notte. Riccardo, tutti i weekend e spesso anche durante la settimana, è riuscito a mettere la sua musica in alcuni locali del Lago di Garda tra Lombardia e Veneto aspettando la riapertura dei Club. “Uno dei miei obbiettivi è produrre una canzone, perché fino ad ora ho fatto solo il dj e non il producer. Sono sempre stato vicino all’house commerciale, tutta la musica che viene ascoltata in radio, su Viva FM e Studio+ appartiene al mio mondo”.
Quello che gli piace di più del suo mestiere è la capacità del dj di adattarsi al momento e di intuire quello che funziona. Altro gradimento che lo distingue è quello per la sicurezza: non suonerebbe mai in un posto fuori controllo.
“Al momento – prosegue Riccardo – sono solo un dj intrattenitore ma mi piacerebbe avere qualcosa che mi rispecchi in futuro, sto valutando alcuni contatti, per realizzare il primo singolo nel 2022. Testo in inglese già pensato, punterei sempre all’esportazione in tema house. Non farei comunque nulla che confini con hip hop o rap che non sono i miei ambiti”.
Gli idoli di Riccardo sono i re della console che sono ancora in pista: “Da piccolo vedevo i video di David Guetta, quando avevo 14 anni, erano irragiungibili. Poi un amico mi ha insegnato i trucchi del mestiere, come saper regolarsi con le console che si trovano nei locali e ci ho preso gusto”.
Come vive un momento di stasi prolungata un dj che si sta affermando proprio ora? “Un anno e mezzo è stato un periodo di riflessione. Ho studiato e sperato di poter andare oltre, non avendo la sicurezza di ripartire, bisognava resistere. So che molti colleghi hanno venduto anche l’attrezzatura. Ma io non faccio parte di questi, chi ha esperienza si esibisce ancora. Cristian Marchi, un dj che stimo molto che è diventato anche un amico, si è adattato con dirette Instagram per persone collegate da casa. Con lui scambiamo sempre impressioni e riflessioni lavorative quando viene a suonare in zona mia. Posso dire che al momento sembra che i club stiano ripartendo, anche se la richiesta è nulla”. Riccardo dice che “chi fa impresa non può permettersi di far esibire alcuni nomi, se invita un ospite la capienza è sempre la stessa, si punta sul guadagno dei tavoli, piuttosto”.
Ora che non si possono far entrare persone oltre un limite per legge, il mondo della notte cerca di ripartire, col controllo di green pass e con la musica suonata durante le cene.
Un sogno geografico Riccardo lo avrebbe, comunque: “Mykonos sarebbe uno dei posti più belli della stagione estiva e mi piace l’idea di trovare chi vuole svagarsi all’estero. Anche in Italia ci sono luoghi in cui sogno di esibirmi, in Sicilia e Sardegna ci sono locali che ho visto come ospite e sono ben gestiti”.
Per seguire il dj Riccardo Manfrin: https://www.instagram.com/manfrinriccardo/