L’Italia continua a stupire con i suoi tesori artistici e le sue numerose attività in ambito artistico-culturale questa volta anche grazie alla 1° edizione di BIPA – Biennale Internazionale di Poesia fra le Arti, che prende il via in Emilia Romagna dalla città di Piacenza. Ad inserirsi in questo clima di fermento cittadino e non solo, è ancora una volta l’artista internazionale Cesare Catania che – dopo una serie di recenti incontri e riconoscimenti negli Stati Uniti – ritorna in Emilia Romagna a Piacenza esponendo dal 4 all’8 maggio nei giardini della prestigiosa Galleria Ricci Oddi l’imponente versione scultorea del dipinto “L’Abbraccio”.
La scultura di Cesare Catania in mostra presso la Galleria Ricci Oddi sarà successivamente esposta in Veneto, nello specifico a Venezia presso Palazzo Donà dalle Rose in occasione della mostra “Banksy & Rosa Mundi” e poi nel Lazio, a Roma, presso l’Isola Tiberina.
Alta più di 3 metri, e realizzata in acciaio arrugginito, la scultura “L’Abbraccio” (F Version) viene proposta da Catania in una rivisitazione completamente nuova ed originale per riportare sotto le luci dei riflettori e all’attenzione dell’opinione pubblica il suo progetto internazionale di matrice socio- culturale “L’Abbraccio”, che vuole diffondere il concetto di un’arte democratica e inclusiva, contro razzismi e pregiudizi, per avvicinare le persone e non lasciare soli soprattutto i bambini e le fasce più fragili.
Cesare Catania nasce a Milano il 1 Febbraio 1979. Trascorre gran parte della sua vita nella città natale, dove sviluppa, sia nella vita privata che durante i corsi di studio, una spiccata attitudine per le arti grafiche e pittoriche. prepara spesso le sue tele con veri e propri progetti e studi statici, in modo da far aderire alla tela in maniera completa e duratura un materiale fragile e difficile da manipolare come ad esempio il gesso. Quest’ultimo in molti dei suoi dipinti viene armato con chiodi e reti per seguire lo schema del disegno, evidenziando la capacita’ dell’autore di fondere insieme creatività e capacita’ di razionalizzare e di scomporre le figure del dipinto.