19 Maggio 2019
NOTTE AL MUSEO

Marco Mengoni va a vedere Muhammad Alì in mostra a Napoli

19 Maggio 2019
NOTTE AL MUSEO

Marco Mengoni va a vedere Muhammad Alì in mostra a Napoli

19 Maggio 2019
NOTTE AL MUSEO

Marco Mengoni va a vedere Muhammad Alì in mostra a Napoli

Marco Mengoni dopo il successo della data di Caserta ha visitato di sera la mostra fotografica al Pan di Napoli dedicata al grande campione mondiale di pugilato Muhammad Ali, a cui Marco si è ispirato per il suo ultimo singolo.

La canzone “Siamo tutti Muhammad Ali” è tuttora stabile tra i brani più suonati in radio. L’artista di Ronciglione ha suonato in Campania lo scorso weekend, al Palasele di Eboli. Atlantico Tour proseguirà poi per Firenze (21 maggio, sold out, e 22 maggio), Verona (24, 25 e 26 maggio tutte e tre sold out), Rimini (29 maggio) e Bologna (30 maggio). In estate Mengoni porterà la sua musica in cinque location inedite con Fuori Atlantico Tour – Attraversa la bellezza, per valorizzare il patrimonio artistico e le bellezze della natura.

“Non c’è bisogno di stare in un ring di pugilato per essere un grande combattente. Finché si resterà fedeli a se stessi, si avrà successo nella propria lotta, per quello in cui si crede”. Muhammad Ali

Fino al 16 giugno al PAN di Napoli la mostra sul grande pugile, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, organizzata da ViDi – Visit Different, curata da Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, presenta 100 immagini, provenienti dai più grandi archivi fotografici internazionali quali New York Post Archives, Sygma Photo Archives, The Life Images Collection che colgono Ali in situazioni e momenti fondamentali della sua vita non solo sportiva.

Ogni sala è dedicata a uno dei “ doni ” che Ali ha offerto a ogni singola persona come un tesoro senza prezzo e senza tempo: doni agli appassionati di boxe, al linguaggio, alla dignità umana, ai compagni di viaggio, ai bambini, al coraggio, alla memoria.

Nelle sale del PAN va in scena un lungo racconto per immagini di una tra le più straordinarie personalità del Novecento; il ritratto a 360° di un uomo che è stato capace di battersi con successo su ring diversi tra loro. Quelli che gli hanno dato per tre volte il titolo mondiale dei pesi massimi, quello della lotta per i diritti civili dei neri americani, quello dell’integrazione, quello della comunicazione.
“Muhammad Ali – dichiara Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – è una figura molto importante e non confinabile nella disciplina sportiva in cui eccelse e diventò giustamente un mito insuperabile. Le sue scelte gli costarono molto. E professò con coerenza i valori che dichiarò di seguire”.

“Capire più a fondo la storia complessa di un personaggio ancora amato – prosegue Nino Daniele – in tempi di razzismo e di violenza in nome della religione, è essenziale. Chi lo farà, saprà che uomo è stato Muhammad Ali”. “Ci sono persone – afferma Giorgio Terruzzi – che illuminano l’aria, un’intera epoca, la memoria collettiva. Sono rare e preziose. Sono fosforiche e contagiose. Un patrimonio straordinario. Organizzare una mostra su Muhammad Ali significa, dunque, illuminare. Fotografie come lampi che permettono una vicinanza, un ripasso della memoria, una scossa a sentimenti in circolazione da decenni. Fotografie come rivelazioni per chi ha meno anni e non ha avuto l’opportunità di misurare la piena grandezza di Muhammad Ali , rispetto al proprio tempo, all’oggi, ai giorni che verranno”.
“Il più grande!”; “Il Re del Mondo”. Le definizioni sono celebri – spiega Marco Pastonesi – e sono diventate dei luoghi comuni nei quali tutti ci siamo incontrati, con la scusa dello sport. Perché Ali , forse il più straordinario pugile della storia, ha trasformato lo sport in un trampolino altissimo”.

Il percorso espositivo, suddiviso in sezioni tematiche, inizia con le fotografie che celebrano le sue imprese pugilistiche più famose. Dagli incontri con Sonny Liston, George Foreman e Leon Spinks che lo portarono, unico nella storia, a conquistare tre titoli dei pesi massimi, ai match dell’epica sfida contro Joe Frazier. Una sala del PAN è allestita come una palestra di pugilato, con un ring al centro su cui viene proiettato un video con gli spezzoni dei combattimenti più celebri sostenuti da Ali, cui fa da corollario una serie di rare fotografie scattate durante le sedute di allenamento, abbinata a poster originali e programmi di quelle memorabili riunioni pugilistiche. Una linea del tempo scandisce la cronologia dei suoi 61 combattimenti da professionista, tra il 1960 e il 1981, dopo la conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma 1960, quando ancora portava il nome Cassius Clay.

Ad Ali sono sempre state riconosciute doti di comunicazione straordinarie, tra l’istrionico e il profetico, spesso dotate di una irresistibile ironia. Le sue citazioni più significative vengono proiettate nelle sala che accoglie la sezione delle immagini scattate durante le fasi precedenti agli incontri, le conferenze stampa, le interviste televisive. Abbinate a quelle che si riferiscono al suo ruolo da attivista della Nation of Islam.
Una scelta che portò Muhammad Alì a schierarsi apertamente contro la guerra del Vietnam, a divenire il leader contro ogni forma di razzismo, a partecipare a molte manifestazioni a favore delle persone discriminate, meno fortunate. Ciò che lo ha identificato come un autentico eroe popolare, riconosciuto e ammirato anche da buona parte dell’America bianca. A questo importante capitolo della vita di Ali è dedicata una intera sezione della mostra che prosegue con una sala che documenta il suo rapporto con i bambini – con i quali riusciva ad avere un rapporto tenero e privilegiato – testimoniato anche dalla proiezione della candid camera in cui si diverte a scherzare con i più piccoli; quindi viene analizzata la relazione con gli uomini del suo “angolo” che gli sono stati al fianco per l’intera carriera; con i componenti della sua grande famiglia: la madre, il padre, il fratello, le quattro mogli e i nove figli.

La mostra si chiude con una serie di immagini dedicate al coraggio. Ritratti in compagnia di se stesso, secondo destino tipico di un pugile, di un campione. Immagini intense ed emozionanti per offrire una riflessione sulla forza, sulla fatica e sull’etica dell’esistenza, specchiandoci in un esempio tanto generoso quanto moderno.

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