Mark Sturkenboom è nato a Driebergen, un antico villaggio vicino Utrecht in Olanda, nel 1983.Sturkenboom era precedentemente un saldatore prima di laurearsi con il massimo dei voti nel 2012 ad Artez, Institute for the Arts di Arnhem.
Si è formato come designer, ma ora agisce come artista indipendente visto che, secondo lui, “il design è una parola che può significare molte cose diverse a seconda del tempo, luogo e contesto in cui si sceglie di visualizzarlo”.
Il dizionario inglese di Oxford definisce il design come: “Scopo, pianificazione o intenzione che esiste o si pensa che esista dietro un’azione, un fatto o un oggetto materiale”.
Sturkenboom crea oggetti e collabora con artigiani devoti in tutto il mondo. Il suo lavoro fa parte di collezioni e mostre pubbliche e private in tutto il mondo.
Il creativo rilascia dichiarazioni assolute attraverso una feroce intenzione, un’attenta pianificazione e un’energia intenzionale che prolifera nella sua volontà di esprimere. In tutto ciò riesce a bilanciare una cadenza visiva tra l’assurdo e un acuto senso dell’umorismo. Accoglie con favore lo spettatore per scivolare casualmente nella sua narrativa concettuale.
La memoria è prevalente nella sua linea di lavoro, durante tutta la sua opera, una memoria disordinata, condita da una miriade di influenze personali.
LA MOSTRA – Al Cube Design Museum di Kerkrade in Olanda, la mostra “RE-design Death” è l’esposizione del 2020 dell’artista di Driebergen, divisa in tre temi successivi, derivati dalle varie fasi del processo di morte: Preparazione, Addio, Lutto e Vita dopo la morte. Gli oggetti esposti in mostra provengono da tutto il mondo e sono di natura contemporanea, futuristica o speculativa. L’attenzione è rivolta ai progetti funzionali e tecnologici, ma esistono anche progetti poetici, orientati all’esperienza e alle persone.
Altro esempio di riflessione col design, la bellezza fisica umana sempre crudele perché scompare sicuramente e quindi gli specchi dell’opera Crystallized Overgrown illustrano questa sbiadita bellezza che è soggetta al tempo.
La fabbricazione è comoda perché produce sempre lo stesso risultato. Questi sono i punti cruciali del lavoro di Sturkenboom, resiste alla produzione, abbraccia il materiale. Intreccia storie, compone la memoria vivente con la permanenza di mezzi autentici. Offrendo un oggetto eterno, equilibrato con la fragilità dell’esperienza umana.